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Riflessioni sul Paese e sul centrosinistra (di A, Verlato)
26.11.2006

Quando molti partiti accettarono quel principio fondamentale dell'Ulivo che metteva insieme, anche provenienze diverse, per la soluzione di certi problemi e questo, con alterne vicissitudini, si realizzò, pensai che buona parte del lavoro fosse quasi compiuto. Non era e, non è, ancora così. Alcuni leader dell'Ulivo ai quali si aggiungono quelli della sinistra più radicale, sembrano non aver ancora ben compreso, al di là delle dichiarazioni, che il paese ha bisogno di un prolungato bagno di pragmatismo e di attenzioni. Tutto questo va anche permeato da una coscienza etico-politica senza la quale sarà impossibile trovare la soluzione giusta per ogni questione.

A volte non posso fare a meno di chiedermi come siano possibili tutti quei richiami ad ideologie che, pur avendo avuto in passato il loro merito, sono oggi insufficienti per dare risposte a tutte le sopravvenienze quotidiane.

Guardiamoci negli occhi, amici, socialismo democratico, liberismo, riformismo cattolico, ambientalismo non sono in grado, da soli, di dare risposte ottimali; in ciascuna ideologia c'è del buono e questo va sicuramente utilizzato, ma in combinazione con ogni altra fonte di conoscenza disponibile….La situazione impone a tutti, partiti, sindacati e, perché no, associazioni di misurarsi concretamente con una realtà economica che viene da anni di progressivo declino e che ora, fortunatamente, sta dando segni di ripresa.Lo sviluppo è importantissimo, ma non è tutto…Mi rendo perfettamente conto che tutte le dichiarazioni sui contenuti della Finanziaria e la disponibilità «in divenire» per quanto riguarda le modifiche, hanno creato confusione nei cittadini; sono però, altrettanto sicuro che fra alcuni mesi si potrà constatare che questo documento è serio , responsabile e portatore di benefici per molti cittadini e, soprattutto, favorirà la ripresa che già sembra in atto.

Negli anni 50 fino al Settanta, l'Italia espresse una grande energia che ci avvicinò molto ai paesi europei. Io mi permetto di pensare che un tale risultato si possa ora raggiungere con una grande, grandissima alleanza riformista e una comune visione dei problemi del paese:quella che sarà proposta dal costituendo Partito Democratico. Si tratta di un'impresa molto ardua che avrà successo solo se le daremo un'anima e tutta la disponibilità necessaria.

Le radici sono importanti e fanno parte del nostro vissuto, ma, per favore, lasciamole dove sono e facciamo crescere la pianta, utilizzandone, sì, la linfa, ma adattandola, con opportuni innesti, alla funzione auspicata. Parlando con tanta gente mi sembra di capire che non si chiede alla sinistra di rinunciare ai suoi principi, ma di rinnovarsi sulla visione dei problemi e di uscire dai vecchi schemi troppo anelastici. Un'ultima considerazione: qualche militante dei partiti di centrosinistra pensa con sospetto al nostro ruolo di associazioni e, sotto sotto, paventa che noi si voglia danneggiare gli stessi. Non c'è nulla di più falso. La funzione dei partiti in una democrazia è fondamentale talché noi ne vogliamo costruire uno, ma lo vogliamo diverso, più trasparente, più accogliente nel senso di persone e idee, più democratico. Ecco proprio un Partito democratico.

 

Adriano Verlato, Vicenza

 

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