3.12.2006
ILO, 1 MLN POSTI DI LAVORO PERSI OGNI ANNO / Rassegna on line
5. Il rapporto fa notare i recenti sforzi per rimediare al “ritardo intollerabile” in materia di accesso ai trattamenti ARV, riafferma l'esigenza di adottare nuove misure più “energiche” per ampliare l'accesso ai trattamenti ARV e richiede che il luogo di lavoro diventi il “principale luogo di accesso” alle terapie. Se non viene ampliato l'accesso ai trattamenti AVR, si prevede un aumento del totale dei decessi nella forza lavoro mondiale a causa dell'epidemia dell'HIV continueranno ad aumentare. Secondo le proiezioni, il numero dei decessi passerà da 28 milioni nel 2005 a 45 milioni nel 2010, a oltre 64 milioni nel 2015 e addirittura a 86 milioni nel 2020. Tuttavia, il rapporto dimostra che un accesso più esteso ai trattamenti ARV avrebbe un impatto significativo sulla manodopera mondiale. Fa notare che un accesso universale ai trattamenti ARV porterebbe ad una riduzione del 14 per cento dei circa 17,3 milioni di decessi attesi per il periodo 2005-2010. Secondo il rapporto 'Una maggiore estensione dell'accesso al trattamento ARV può essere estremamente vantaggioso, anche nelle situazioni in cui i tassi di continuità non sono tra i più elevati,' (il tasso di continuità riflette la percentuale di persone che protrae il trattamento da un anno all’altro). 'La prospettiva di limitare del 20-25 per cento le nuove perdite potenziali della forza lavoro dovrebbe bastare come incentivo per fare dell'ambiente di lavoro un luogo di accesso universale privilegiato alle terapie ARV.' L'ILO è impegnata in strategie di lungo termine per l'eliminazione del lavoro minorile, per la preparazione all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro ad un'età appropriata e per l'elaborazione di politiche nazionali volte a ridurre la disoccupazione giovanile. In principio, il recupero dei bambini dal mercato del lavoro richiede di rafforzare le soluzioni alternative per creare nuovi posti di lavoro, accrescere la produttività del lavoro e aumentare il reddito dei giovani. Bisogna inoltre approntare misure alternative di assistenza per la generazione dei bambini di oggi volte a migliorare le loro competenze lavorative di lungo termine. I giovani disoccupati non possono sostituire il lavoro dei bambini in molti casi, ma la facoltà di ri-orientare la domanda di lavoro dai bambini verso i giovani è una priorità assoluta che esige un'attenzione particolare e merita un esame approfondito.
Articoli precedenti: http://www.rassegna.it/motore/notizie/news.asp?ID=28273
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