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Il 2 luglio il Parlamento europeo suglio OGM
7.07.2003

Il 2 luglio il Parlamento europeo ha approvato una relazione sulla sicurezza alimentare e gli organismi geneticamente modificati (OGM)
In un contesto di tensione commerciale con gli Stati Uniti per la moratoria sugli OGM in vigore nell'Unione dal 1999, l'Aula ha approvato la relazione di Karin Scheele (PSE) sul regolamento concernente gli alimenti e i mangimi geneticamente modificati. Essa introduce un sistema chiaro e completo di rintracciabilità e di etichettatura degli organismi geneticamente modificati, che prevede anche un codice di condotta relativo alla commercializzazione dei generi alimentari e degli alimenti per animali. In tal modo, gli eurodeputati intendono rispondere alle preoccupazioni del pubblico che riguardano i pericoli degli OGM nei confronti dell'ambiente e della salute, garantendo cosi la libertà di scegliere se consumare o meno OGM. A conclusione di un iter legislativo travagliato ed iniziato nel 2001, la relazione approvata realizza un sistema di riconoscimento grazie al quale sarà garantito un alto livello di protezione dei consumatori. Infatti, sarà introdotto l'obbligo per le imprese di diramare le informazioni sull'identità e su tutte le fasi della commercializzazione del prodotto e di conservare tali informazioni per un periodo di cinque anni, in modo da essere a disposizione delle autorità competenti, nel caso ne facciano richiesta. L'esigenza di rintracciabilità e d'etichettatura é stata anche estesa anche ai mangimi per animali, cosa che permetterà di garantire ai produttori di alimenti che i loro prodotti non provengano da animali nutriti con foraggi OGM. Inoltre, é stato aggiunto un emendamento che permette agli Stati membri di vietare, attraverso misure specifiche, la contaminazione tra colture OGM e colture biologiche.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati)

Il 2 luglio il primo ministro Berlusconi ha presentato il programma del semestre di presidenza italiana

Il nuovo Presidente del Consiglio europeo Silvio Berlusconi ha annunciato ai parlamentari europei le priorità del semestre italiano. Berlusconi ha affermato l'obiettivo di portare a termine con successo la redazione della futura costituzione europea, sulla quale ci sono ancora posizioni divergenti, e di impegnarsi affinché questa sia ratificata fra il 1° maggio 2004 e le elezioni europee del giugno dello stesso anno. Le altre priorità elencate riguardano innanzitutto lo sviluppo economico ed in particolare il rilancio delle grandi reti di trasporto, gli investimenti nella ricerca e nella tecnologia, la modernizzazione del mercato del lavoro e l'incoraggiamento dello spirito d'impresa. Poi le relazioni coi paesi vicini, con la preparazione di una tabella di marcia per l'ingresso nell'Unione di Romania e Bulgaria, un sostegno attivo alle riforme in Turchia e la creazione di una Fondazione per il dialogo euromediterraneo. Ha poi sottolineato l'importanza di rinsaldare le relazioni transatlantiche, in particolare in vista dell'impegno per la pace in Medio Oriente. Infine, ha sostenuto la necessità di predisporre risorse appropriate per combattere l'immigrazione illegale, grazie anche ad accordi coi paesi d'origine.
I gruppi politici hanno augurato un pieno successo alla presidenza italiana, anche se con sfumature diverse nel loro giudizio sul programma e soprattutto sulla maniera in cui questa sarà esercitata. Il presidente del gruppo socialista, Barón Crespo, pur esprimendo preoccupazione di fronte ad alcune affermazioni di Berlusconi, come il suo impegno per l'ingresso della Russia e di Israele nell'UE. Altre critiche sono state rivolte dalla Sinistra Unitaria, dai liberali e dai verdi.
L'intervento di Berlusconi ha provocato un acceso dibattito nell'Aula, iniziato con l'iniziativa di alcuni deputati verdi, che hanno esposto, cartelli in diverse lingue con la scritta "la legge é uguale per tutti", per protestare contro le recente legge sull'immunità, e terminato poi con un attacco del il Presidente del Consiglio italiano al capogruppo dello SPD Schultz; il tono del dibattito é cambiato proprio quando Berlusconi ha iniziato a rispondere alle critiche rivoltegli ed è terminato in un vero e proprio incidente diplomatico. Prima ha definito i deputati che nel loro intervento mettevano in risalto le debolezze della sua posizione politica come "turisti della democrazia", fino ad offendere gravemente l'eurodeputato Schultz, affermando che l'avrebbe proposto nel ruolo di kapò nazista in un film in preparazione a Cinecittà sui campi di concentramento. La gravità delle parole di Berlusconi ha giustamente provocato la reazione dell'Aula e del suo presidente, che ha espresso forte rammarico per l'offesa fatta al collega tedesco. A questo punto, l'attenzione é rimasta focalizzata sull'infelice battuta del primo ministro italiano, oscurando i contenuti del programma della Presidenza e dando inizio ad un crisi diplomatica fra l'Italia e la Germania, con la convocazione dell'ambasciatore italiano a Berlino, e una crisi istituzionale fra l'Europarlamento e il Presidente del Consiglio europeo, con la richiesta del Presidente Cox di pubbliche scuse.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati) e per il comunicato stampa della delegazione DS si veda www.dspe.net


Il 2 luglio il Parlamento europeo ha approvato due relazioni sugli appalti pubblici

Gli eurodeputati si sono pronunciati in seconda lettura su due direttive riguardanti gli appalti pubblici, una di carattere generale e l'altra relativa a settori specifici (acqua, energia, poste e trasporti). Con l'approvazione delle relazioni dell'onorevole Zappalà (Forza Italia), l'Aula mira ha semplificare e modernizzare le regole relative all'aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori e servizi e ad un coordinamento delle procedure d'appalto nell'Unione. Le due direttive fissano le procedure d'informazione dei bandi di gara, l'accesso agli appalti e sono basate sul principio dell'offerta più vantaggiosa. Molte le questioni dibattute e gli emendamenti presentati dai vari gruppi politici. Un primo emendamento riguardava l'innalzamento della soglia a partire dalla quale le aggiudicazioni di appalti sono sottoposte alle regole europee, che secondo il parere della commissione giuridica doveva essere innalzata, e che invece l'Aula ha respinto. È invece stato approvata la modifica che introduce la necessità per l'aggiudicatore di un appalto di tenere conto i criteri di accessibilità per le persone handicappate, modifica accolta con favore dalle organizzazioni pertinenti. Pur non approvando tutti gli emendamenti che avrebbero permesso di prendere in considerazione le qualità ambientali dei servizi proposti, il Parlamento migliora da questo punto di vista il testo del Consiglio, accogliendo alcune modifiche che consentono di tenere conto dei metodi di produzione e delle "eco-etichette", riscuotendo il favore delle associazioni ambientaliste. Al contrario, gli eurodeputati hanno bocciato gli emendamenti che avrebbero introdotto obblighi relativi ai diritti del lavoro da rispettare. È invece stata approvata la dicitura del Consiglio che indica, genericamente, l'obbligo per gli appaltatori di indicare se sono state rispettate le condizioni di lavoro in vigore nel luogo in cui si deve realizzare la prestazione.
La seconda relazione, quella sulla direttiva settoriale, riproponeva emendamenti relativi alle questioni già citate, come i criteri sociali e ambientali, e contiene requisiti simili a quella generale.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati)





Il 3 luglio il Parlamento europeo ha approvato la relazione sul Gender budgeting - la costruzione dei bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere


Fiorella Ghilardotti molto soddisfatta del voto largamente favorevole con cui è stata adottata in pleanria a Astrasburgo la sua relazione sul gender budgeting - ovvero la definizione dei bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere.
L'applicazione del gender budgeting è di importanza capitale per la riuscita delle politiche e delle strategie per l'uguaglianza di genere, in seno all'Unione europea e agli Stati membri. La filosofia e la metodologia del gender budgeting sono concetti relativamente nuovi e non sufficientemente conosciuti; il gender budgeting fu definito in occasione della Piattaforma di Pechino nel 1995 (nell'ambito della Conferenza per i diritti delle Donne delle Nazioni Unite) come l'applicazione del principio del gender mainstreaming (ossia l'integrazione della prospettiva di genere in tutte le politiche) nelle politiche pubbliche di bilancio. L'attuazione del gender budgeting nelle politiche di entrata e di uscita del bilanci costituisce un mezzo formidabile per il raggiungimento dell'uguaglianza di genere e la riduzione della disuguaglianze socio-economiche tra uomini e donne. I bilanci pubblici non sono strumenti economici neutri, nel definire ed attuare le politiche di bilanci le autorità pubbliche assumono decisioni politiche specifiche che influenzano la società e l'economia. Il gender budgeting consiste nell’applicazione del principio del gender mainstreaming nelle procedure di bilancio, il che comporta l’adozione di una valutazione d’impatto sul genere delle politiche di bilancio, integrando la prospettiva di genere a tutti i livelli della procedura di bilancio e ristrutturando le entrate e le uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne. Non si tratta di produrre bilanci separati per uomini e donne, ma di assicurare una distribuzione delle risorse equa, efficiente e trasparente.
Il Parlamento europeo ha sostenuto appieno le richieste della relazione Ghilardotti dove si chiede che la strategia di gender budgeting divenga una «procedura parlamentarizzata» all’interno del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, regionali e locali. Si chiede inoltre al Parlamento europeo, attraverso la sua commissione per i bilanci, di attuare il gender budgeting nella definizione del bilancio dell’UE sviluppando una politica di bilancio attenta alle prospettive di genere. Con la relazione sul gender budgeting si chiede alla Commissione di produrre e divulgare in modo capillare una brochure che illustri strumenti e metodi per integrare la prospettiva di genere nei bilanci pubblici - in modo da fornire strumenti, metodi e una linee di azione a tutti i soggetti coinvolti nella definizione e attuazione dei bilanci pubblici - e di lanciare una campagna informativa di vasta portata. La Commissione europea è inoltre invitata a produrre entro due anni una comunicazione sul gender budgeting e ad elaborare indicatori o buone prassi, in modo da fornire una panoramica del processo e definire una strategia d’azione per l’UE e gli Stati membri.


Il 3 luglio il Parlamento europeo ha approvato una relazione sulle donne nelle regioni rurali in vista della revisione della politica agricola comune

In vista della revisione intermedia della politica agricola comune (PAC), il Parlamento europeo ha approvato, con 74 voti favorevoli, 8 contrari e un'astensione, la relazione dell'onorevole Kratsa (PPE) sulla situazione delle donne nelle regioni rurali dell'UE. La relatrice ha prima offerto un quadro generale delle condizioni sociali ed economiche nei vari paesi membri, evidenziando le disparità presenti. Un'azienda agricola su cinque è diretta nell'Unione europea da una donna. Ciò nonostante va comunque sottolineato che l'82% delle aziende agricole dirette da donne è di piccole dimensioni, mentre solo il 3% è di dimensioni di una certa entità. Una donna su due circa occupata nella produzione e nella vita agricola rientra nel regime della "coniuge-socia" del produttore agricolo. Per questa categoria di donne agricoltrici aventi lo status di "coniuge-socia", vanno garantiti gli elementi basilari della protezione sociale (reddito garantito minimo, prepensionamento, sicurezza sociale, assistenza sanitaria, …) dal momento che, il più delle volte, esse risultano essere dipendenti dal coniuge-socio conduttore agricolo. E' quasi impossibile calcolare i livelli di salari relativi alle donne agricoltrici economicamente attive vista una perenne mancanza di informazione. Per molte donne, soprattutto quelle che lavorano nelle fattorie familiari, non esiste alcun salario in quanto il loro lavoro costituisce un contributo al reddito complessivo familiare.
Di conseguenza, si afferma la necessità di rafforzare il ruolo della donna agricoltrice nella produzione agricola e nello sviluppo economico nel quadro della politica regionale di decentralizzazione, nella politica strutturale e nella politica sociale. In tal senso é importante l'avvenuto spostamento dall'aspetto settoriale (primo pilastro della PAC) all'aspetto regionale dello sviluppo, nonché alla presa di coscienza che le regioni rurali devono essere preservate con mezzi che bisogna ricercare nel materiale endogeno e nel potenziale umano, al di là di una politica di sostegno dei prezzi. Si afferma la necessità di un'analisi corretta delle eventuali ripercussioni sulla parità di opportunità affinché le donne possano svolgere un ruolo importante nel quadro della strategia di sviluppo agricolo, prima che siano applicati nuovi programmi.

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Il 3 luglio il Parlamento europeo ha approvato due relazioni relative al "cielo unico europeo"

Con l'approvazione della relazione degli onorevoli Fava (DS - PSE) e Sanders-Ten Holte (Liberali), l'Aula, pur sostenendo la creazione di un cielo unico europeo, si oppone la Consiglio sulle modalità sulle modalità della sua attuazione, mostrando di avere una visione diversa di ciò che dovrebbe essere l'integrazione dello spazio aereo europeo. In particolare, Fava ha accusato il Consiglio di aver adottato un approccio che mira a tutelare i diritti esclusivi degli Stati membri sul rispettivo spazio aereo, specialmente in campo militare. Infatti, mentre il Consiglio indica che il regolamento non si applica alle esercitazioni militari, gli eurodeputati insistono su una maggiore collaborazione tra gli utenti civili e militari. Inoltre, il Parlamento chiede che la Commissione tenga conto degli aspetti economici e sociali e dell'impatto della liberalizzazione sull'occupazione, quando consegnerà la sua relazione sull'attuazione del cielo unico europeo.

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