17.12.2006
Volontari in azione per dire NO al ritorno al carbone.
L'azione è iniziata giovedì mattina. Un gruppo di climber ha scalato la ciminiera della centrale, dipingendo sulle pareti dell'enorme camino la scritta "No Carbone". Altri climber hanno invece posizionato sul tetto dell'edificio una mega coccarda con scritto "Enel clima killer". Gli attivisti hanno trascorso la prima notte sulla ciminiera della centrale al buio: l'Enel ha infatti staccato la luce, anche se, a stare al buio a 250 metri di altezza, si rischia la vita. Ieri, invece, un attivista brasiliano di nome Sabia, non nuovo a imprese di questo tipo, si è lanciato con il paracadute dall'alto del camino della centrale: sul paracadute campeggiava la scritta "Energy Revolution".
La protesta è stata accompagnata, questa mattina, da manifestazioni di appoggio. I comitati locali della zona di Rovigo e del Polesine si sono recati davanti alla centrale per protestare contro la riconversione al carbone. Un'analoga manifestazione, di carattere più politico, si è svolta a Porto Tolle davanti al Comune.
L'azione dei climber è stata sostenuta anche via web: in pochissime ore, infatti, – complice il tam tam della rete e dei blog di settore – quasi 2.000 persone hanno aderito alla protesta, partecipando alla nostra cyberazione.
La centrale di Porto Tolle sorge all'interno di un parco naturale definito “patrimonio dell'Umanità " dall'Unesco e, secondo il progetto dell'Enel attualmente in fase di autorizzazione, dovrebbe essere convertita a carbone per una potenza di 1.980 Megawatt e con un'emissione di CO2 di oltre 10 milioni di tonnellate l'anno.
Il carbone è il combustibile con le più alte emissioni specifiche di CO2, oltre il doppio del gas naturale. L'accordo tra il Ministero dello Sviluppo Economico e quello dell'Ambiente prevede un tetto alle emissioni eccessivo rispetto alle linee guida europee: 209 milioni di tonnellate in totale al posto di 186. Questo ritorno al carbone ci allontanerà da Kyoto e non ci farà raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra.
Greenpeace ha presentato un rapporto sul ruolo del carbone nella politica energetica in Italia. Il rapporto prende in esame gli impianti esistenti, quelli per i quali è previsto un progetto di riconversione o di potenziamento e quelli che, invece devono essere costruiti da zero. Ne viene fuori una classifica. E un allarme: se tutti i progetti in corso e le ipotesi di espansione del carbone venissero realizzate avremmo un aumento di oltre 40 milioni di tonnellate di CO2, che equivale a un sostanziale raddoppio delle emissioni. […]
Continua: http://www.greenpeace.org/italy/news/portotolle
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