Welfare Italia :: Politica :: Confronto o resa dei conti? (di GF Pasquino da www.unita.it) Invia ad un amico Statistiche FAQ
1 Maggio 2024 Mer                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Confronto o resa dei conti? (di GF Pasquino da www.unita.it)
19.12.2006

Ho l’impressione che la futura collocazione internazionale e europea dell’eventuale Partito Democratico sia, nei suoi termini più banali, entrare o no nel Partito Socialista Europeo, un falso problema. Peggio, sia diventata una preziosa discriminante che, da un lato, consente ad una parte dei Democratici di Sinistra di chiamarsi fuori, anche se le loro credenziali di socialisti europei sono davvero limitate, dall’altro, offre agli ex-Popolari della Margherita un pretesto per continuare ad evitare un confronto sulle politiche, soprattutto sociali e culturali, che i socialisti europei attuano nei loro rispettivi paesi e delle quali sono portatori anche a livello di Parlamento europeo. Rutelli, la cui identità politica è sempre stata molto fluttuante, certamente "leggera", pensa di cavarsela sostenendo che (cito dall’intervista dell’11 dicembre su "Repubblica") "far diventare socialista la maggioranza relativa degli italiani è un tema non più all’ordine del giorno da almeno vent’anni". Quand’anche fosse così, e direi "purtroppo", due ambiziosi temi sembrano all’ordine del giorno, di oggi e di domani: primo, fare diventare riformista la maggioranza, magari assoluta, degli italiani, e , secondo, stabilire che sui temi della vita e della morte la decisione riguarda i singoli e la loro scienza e coscienza, non una "sana laicità" affidandone l’interpretazione al Papa, ai cardinali e, meno che mai, ai teo-dem della Margherita.

Insomma, la formuletta democratica di Rutelli sembra piuttosto un mix di divieti: né socialisti né laici. Dal canto suo, per ragioni che mi sfuggono, Giuliano Amato, che pure dovrebbe volere recuperare con orgoglio il suo corposo passato di socialista riformista, trova una motivazione inedita per accelerare la costruzione del Partito Democratico. Con grande classe, dimentica l’ostracismo che i prodiani gli imposero negandogli la candidatura a Primo ministro nel 2001 e l’ostilità di una parte ampia dei Democratici di sinistra ad una sua candidatura alla Presidenza della Repubblica. Sembra, però, dimenticare anche che l’onda populista non è una roba olandese. E’ l’antipolitica, significativa componente dell’autobiografia della nazione italiana, che ha già prodotto qui da noi non uno, ma due leader a vario, ma pregnante, titolo sicuramente populisti: Bossi e Berlusconi. Interpretazioni diverse di sezioni diverse, ma compatibili, dell’elettorato, hanno consentito ai due leader populisti italiano-padani di collaborare con una efficace divisione del lavoro politico, dopo avere constatato che, sfidandosi e dividendosi, come nel 1994 e nel 1996, perdevano entrambi, ma che trovando accordi tattici, entrambi ottenevano vantaggi, persino a scapito dei loro alleati.

Ciò rilevato, non è chiaro come un indefinito (nei programmi e nella leadership) Partito democratico possa ridimensionare l’onda populista se non ne individua con chiarezza gli esponenti e se, con altrettanta chiarezza, non suggerisce semplicemente un contenitore politico, ma formula i contenuti specifici di politiche anti-populiste. La verità è che tutta la discussione sul Partito Democratico si è ampiamente "incartata". Probabilmente, è resa ancora più difficile dalle non buone prove dell’azione di governo e, in special modo, dalla oscura definizione di quella che dovrebbe essere o diventare la missione del governo dell’Unione una volta superato lo scoglio della Finanziaria. La ripetizione della doppia formula rituale che il Partito Democratico è sostanzialmente la logica conseguenza di un decennio di collaborazione fra ex-comunisti e ex-democristiani, con una spruzzata di ambientalismo (ma i Verdi non sembrano affatto inclini a entrare nel Partito Democratico) e di socialismo (ma Valdo Spini, un socialista vero, ha già scelto un’altra strada; Boselli è scettico e lo SDI se ne sta fuori; e Amato predica bene, ma, come ho spesso detto, non razzola male, piuttosto non razzola per niente) e che unirebbe il meglio delle culture riformiste (ma Giorgio Ruffolo, una delle migliori intelligenze riformiste, si è chiamato fuori dal gruppo che dovrebbe elaborare il Manifesto programmatico), sembra esaurirsi e appare decisamente logora.

Altro che accelerare, allora, meglio fermarsi e ripensare. Se qualcuno è ancora in grado di controllare modi e tempi della costruzione del Partito Democratico, dovrebbe dichiarare la assoluta necessità di una pausa di riflessione, di quella riflessione aperta e alta che dovrebbe esprimersi almeno nei congressi dei due partiti contraenti. Invece, entrambi i congressi, a giudicare dai movimenti nei loro dintorni, sembrano procedere ad una resa dei conti: Popolari contro Prodiani; Centro diessino contro gruppi della sinistra. Se continua così, i conti non torneranno e la fusione di gruppi dirigenti non riuscirà affatto ad essere una buona somma, ma, quel che è peggio, non produrrà né entusiasmo popolare né quella cultura politica nuova in grado di sconfiggere il populismo e i populisti reali, in carne e ossa, del nostro paese.

da www.unita.it del 13 dicembre 2006

Welfare Italia
Hits: 1796
Politica >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti