Il cardinal Ruini, il parroco romano e gli imminenti scodinzolamenti servili di Rutelli hanno fatto molto per spingermi a non partecipare ai riti di Natale.
Poi ha prevalso il pensiero di questo Papa Wojitila, grande anche se conservatore, che ha avuto il coraggio di chiedere scusa per gli errori della chiesa nei secoli, dall'opposizione all'anatomia a quella a ogni forma di progresso scientifico, ai massacri tra cristiani.
Scuse che non mi risulta siano state chieste dai domenicani, per il ruolo avuto nell'inquisizione, nè dai francescani, che all'inquisizione devono aggiungere quel che han fatto in Croazia durante la guerra mondiale e in Bosnia recentemente, e neanche dai prelati del Ruanda.
Un giorno chiederanno scusa anche per Welby.
Nel frattempo, io mi rifiuto di entrare nelle discussioni bizantine, che tendono, anche sanguinosamente, a affermare il primato della teologia su tutte le scienze e la politica del mondo.
La questione del "filioque" ha provocato stragi benedette per 200 anni, quella dell'iconoclastia per altrettanti. Le vere e proprie seghe teologiche sull'Immacolata Concezione, sull' infallibilità del vescovo di Roma (e perchè non di quello di Acqui, per più di mille anni i vescovi non passavano da una diocesi all'altra in carriera come i direttori di filiali bancarie), sull'Assunzione avranno bloccato il dialogo interreligioso, ma non hanno fatto morti.
Mi tengo la fede in cui sono stato battezzato, come farei se fossi nato alla Mecca, a Najaf o in Tibet. Mi spiace per Benedetto XVI, ma proprio il relativismo mi trattiene dal menar le mani.
Quanto a Rutelli, Casini, Cicchito e gli altri sproloqui servili, basta non pagare il canone...
Claudio
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Della vicenda romana di questi giorni non c'è nulla che mi piaccia.
E' una specie di incubo, come se il mondo fosse guidato da Biscardi.
Non so schierarmi con nessuno di quell che stanno urlando. Ho anche l'impressione che la vedova di Welby venga strattonata.
Provo un disgusto generale, che arriva al malessere fisico quando penso al gelido accanimento dottrinale di persone che sembrano avere perso il senso di quello che sono.
Del Cardinale Ruini non ricordo una presa di posizione pastorale. Solo sorridenti fendenti politici. Mai un intervento, che so, sulla articolazione delle parrocchie, sulla pastorale dei lontani, sulle linee della catechesi. La Gerarchia compete in politica senza alcuna mediazione del laicato cattolico, che viene guidato come se fosse un branco di chierichetti. Ma non non ne ha nè gli strumenti, nè il mandato.
E persegue una impossibile coerenza a costo di travolgere il caso personale di chi soffre.
Welby, per un sacerdote, non è un simbolo.
E' un uomo che ha sofferto tantissimo.
E' un Cristiano che voleva ringraziare Dio (Eu-caristia) per il propro battesimo.
Non è che gli sia stato impedito per indegnità personale. Magari. Non sarei d'accordo, ma sarebbe coerente. No. Era indegna la sua battaglia politica.
Quindi si prende in ostaggio il reciproco desiderio di Cristo e di Piergiorgio di incontrarsi (LA MESSA E' QUESTO, PER UN RELIGIOSO) e la medio, con un occhio alle telecamere. La subordino ad un calcolo. Ne faccio oggetto di comunicazione.
Insegnando un durezza che è oltretutto stupida, perchè perdente.
E incomprensibile per chiunque abbia anche solo un tenue rapporto con Dio.
Pietro
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Scambio di messaggi di questi giorni tratto da una mailing list