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Scuola materna e ora di religione
16.01.2007

Gentile Don Raffaele Buono,

leggo dal Carlino di oggi, e lo capisco perfettamente, quanto Lei, nella sua veste di Direttore dell’Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica, sia preoccupato per la non brillantissima situazione dell’insegnamento che dirige, specialmente per quanto riguarda le scuole superiori.

In realtà confesso che ho sempre fatto fatica a pensare alla religione (a tutte le religioni) nella veste di materia di studio scolastico da affiancare alla matematica, alla lingua italiana, etc…, sarà perché le religioni non ammettono contradditorio, non tollerano la critica e la messa in dubbio del dato, ovvero sono l’esatto contrario di tutte le altre materie scolastiche, sono la negazione della scienza sperimentale la quale vive e si nutre della continua messa in discussione di se stessa. Non le pare la religione un oggetto fuori contesto nella scuola moderna?

C’è anche un\\\\\\\'altra cosa che più che preoccuparmi mi indigna, ed è il fatto che dal 1984, grazie alla revisione del Concordato, l’ora di religione cattolica viene impartita addirittura all’entrata nella Scuola dell’Infanzia, cioè a tre anni. Questo fa inorridire qualsiasi pedagogista o psicologo dell’età evolutiva e dovrebbe far inorridire qualsiasi persona di buon senso. A tre anni non si distingue la realtà dalle favole, Gesù Bambino, Pollicino, Babbo Natale, il Lupo Cattivo sono indistinti nella mente dei piccoli, non le pare che ciò costituisca un rischioSe la memoria non m’inganna lo stesso Segretario di stato del Vaticano, Agostino Casaroli, affermò di essere rimasto stupito da una offerta così generosa proveniente addirittura dalla controparte, l’allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi, ma a caval donato non si guarda in bocca….Probabilmente aveva sottovalutato il grado di sudditanza psicologica dei politici italiani nei confronti dei desideri degli inquilini dell’Oltretevere.

Non sarebbe bene che fosse lo stesso Vaticano a chiedere di rivedere questo punto?

Otterrebbe, secondo me, due eccellenti risultati: dimostrare che la religione cattolica è una cosa seria ed insegnare ai politici italiani a non calpestare i diritti di chi, a tre anni, non si può difendere, per conquistare una manciata dei voti della parte meno razionale dell’elettorato.

 

Paolo Serramad9921@iperbole.bologna.it

 

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