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Laboratorio per recuperare motivi ed emozioni
12.02.2007
Assistenza, un laboratorio per recuperare motivi ed emozioni
Pordenone
Ripensare alla propria pratica professionale recuperando motivi, azioni, emozioni e significati che quotidianamente agiscono nella relazione educativa e assistenziale. Un percorso rivolto a personale del settore attraverso la prospettiva autobiografica, che oggi si pone come uno degli scenari più stimolanti e innovativi della ricerca educativa sulla condizione adulta.

Si è conclusa nei giorni scorsi a Pordenone la seconda edizione del “Laboratorio di arte dell'autobiografia” organizzato dalla Cooperativa sociale Itaca, condotto dal formatore Massimo De Bortoli e coordinato dalla vice presidente Laura Lionetti. Il percorso, iniziato nello scorso ottobre, si è articolato in sei incontri dedicati all'approfondimento della prospettiva autobiografica come strumento di riflessione su di sé e come metodologia di intervento nella relazione d'aiuto. Vi hanno partecipato operatori ed educatori che lavorano con persone anziane, con persone sofferenti di disagio mentale, formatori, ma anche semplici cittadini interessati a questa nuova prospettiva. Un gruppo ben motivato che si è incontrato per scrivere, ascoltare, raccontarsi e progettare grazie ad un'esperienza formativa che si è tradotta in'occasione di confronto e crescita. Il formatore Massimo De Bortoli, collaboratore scientifico della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (Lua), presso la quale ha conseguito il titolo di esperto in metodologie narrative e autobiografiche, ha proposto il tema dell'autoformazione e i presupposti teorici dell'autobiografia, passando poi alle possibilità di utilizzo e contesti di applicazione. L'autobiografia è infatti adatta a lavorare con i professionisti della cura (workshop, seminari, laboratori, giochi di ruolo), con gli insegnanti (attività in classe, laboratori, progetti speciali), nei contesti organizzativi (scritture d’esperienza, job description, scritture professionali, trascrizioni) e con le persone (colloqui narrativi e autobiografici, bilanci di competenze). Il corso si è inserito nel più ampio progetto formativo proposto del settore anziani della Cooperativa sociale Itaca, rivolto sia ai soci sia all'esterno, che si sviluppa su diversi livelli e si articola in uno spettro temporale che abbraccia più anni formativi. I livelli di formazione e aggiornamento si articolano nella tre aree del sapere – saper fare – saper essere e prevedono formazione al ruolo, competenze tecniche, altra visione. Tale modello viene promosso attraverso un progetto globale che prevede l’approfondimento di alcune tematiche tra loro intrecciate: il modello Gentlecare per l’area delle demenze; la prospettiva autobiografica per l’area degli educatori e animatori; il modello sistemico; il gruppo di discussione sui casi (in particolare per gli operatori di assistenza); la valutazione multidimensionale, la scheda Val.Graf e il Progetto assistenziale individualizzato come metodologia operativa di lavoro di equipe.

La formazione dunque come promozione dell’autoriflessione, di un lavoro di metacognizione su quello che si fa. I filoni percorsi condividono un approccio democratico alla conoscenza, in quanto promuovono, secondo molteplici punti di vista, il valore in base al quale ciascun individuo è portatore di un suo punto di vista e di una storia degni di essere ascoltati. Raccontarsi, raccogliere e raccontare la storia, ad esempio il caso di un utente oppure le storie come strumento di attività e di incontro tra generazioni, sono solo alcune delle tante esperienze attraverso le quali si possono indurre processi di ricostruzione del sé e della visione dell’altro.

Fabio Della Pietra
Ufficio Stampa
Cooperativa sociale Itaca
Pordenone
www.itaca.coopsoc.it

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