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Il Palio di San Valentino (di Antonio V. Gelormini) |
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15.02.2007
I cavalli scalpitano troppo. L’allineamento non lo si riesce a raggiungere. Pertanto, il mossiere non può allentare il canapo. Nel frattempo i giochi di alleanze, gli accordi per tagliar fuori il favorito e le intese per giocarsi la vittoria del palio, prima di correrlo, si moltiplicano e continuano a rimandare una partenza già difficile di per sé.
Il sibillino rimando di Giovanni Bazoli a cercare tra Siena, Bologna e Brescia le tracce del rinvio del matrimonio Hopa-Mittel, ha raccolto l’immediata risposta da Siena del presidente del Monte Paschi Giuseppe Mussari. Che lancia un forte segnale di sostegno al progetto, annunciando la disdetta anticipata del patto di sindacato di Hopa. E prende le distanze da una sempre più isolata Unipol, protagonista della bocciatura della fusione.
Si consuma, così, uno strappo che era nell’aria già da tempo. Ora il cerino è nelle mani di Unipol. Se il “niet” sbattuto sul tavolo ha davvero a che fare con la disparità di quotazioni riconosciute ai convitati, gli advisor non dovrebbero avere grandi difficoltà a trovare una soluzione soddisfacente per tutti (anche se resta l’interrogativo sul perché arrivare all’ultimo momento per manifestare il dissenso).
Se invece lo stop di Unipol avesse una natura strategica, Mps e gli altri soci di Hopa hanno già detto che intendono dissociarsi da tale linea d’azione, preannunciando la fine anticipata del sindacato.
Ormai le mosse che ispirano Unipol e Monte Paschi rispondono a differenti strategie d’impresa, superando quelle che un tempo si chiamavano logiche di appartenenza. Va in tal senso anche la vendita ad Holmo del 15% di Finsoe (la società proprietaria di Unipol). Il presidente Mussari lo aveva annunciato in sede di presentazione del piano industriale: “Razionalizzeremo il portafoglio delle partecipazioni, per concentrarci nel core business bancario”. Intenzioni rafforzate dal quasi contestuale rifiuto della Banca e della Fondazione Mps di partecipare, allora, al tentativo di scalata a Bnl attuato dalla Unipol di Giovanni Consorte.
Le strade si dividono. Unipol va da una parte e Monte Paschi va dall’altra. Se fosse il segno del tramonto di un’epoca di connessioni tra finanza e partito, ci sarebbe veramente di che compiacersi. Vedremo se il tempo sarà galantuomo. Intanto, a margine della vicenda, c’è da registrare un’altra precisazione del numero uno di Intesa Sanpaolo, a proposito dei risvolti di questa operazione sulle vicende Telecom: “Tutto quello che riguarda Telecom non ci riguarda, neanche potenzialmente”. Tempi sempre più duri per un Marco Tronchetti Provera in cerca di appigli solidi per far fronte alla bufera in arrivo.
gelormini@katamail.com
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