di Domenico Cella - da www.domenicocella.it
I "saggi" hanno finalmente licenziato il manifesto ideale e programmatico del soggetto politico che dovrebbe nascere dalla confluenza di Ds, Margherita, di altre formazioni e associazioni politiche e di cittadini senza partito. Nell'allegato trovate il testo integrale del Manifesto. Un altro formale passo è stato così compiuto. Tra poco arriveranno i congressi dei Ds e della Margherita, prima locali e poi nazionali.
Come socio della Margherita bolognese mi aspetterei dai candidati alle diverse cariche, specie locali, l'impegno ad imprimere un forte slancio alla costruzione del nuovo partito: per dire, ogni circolo o struttura della Margherita prepari almeno una pubblica iniziativa con l'omologa struttura dei DS; si stimoli l'attenzione e l'interesse all'impresa di importanti realtà sociali della città ; si pongano a tema i diversi punti critici con i nuovi compagni di viaggio, cercando le possibili sintesi in una discussione il più possibile decentrata. Non vado oltre con l'esemplificazione.
Voglio dire, essenzialmente, che dovrebbe finire l'attesa, l'aspettare vano che il nuovo partito non si faccia o venga ridimensionato e che comunque le decisioni le prendano altri.
Capisco i timori di tanti miei amici della Margherita: in primo luogo e sopratutto a Bologna la grande sproporzione tra DS e Margherita, o meglio, tra DS e tutti gli altri.
E tuttavia più si aspetta e si è inoperosi, più si corre il rischio che proprio a Bologna, proprio nella città di Prodi, il nuovo partito sia avvertito e realmente risulti un episodio tutto interno all'esperienza della sinistra.
Sarebbe un disastro, più che per gli interessi della Margherita, per il nuovo partito e il sistema politico che dovrebbe venirne ristrutturato.
Il pericolo è fortissimo a Bologna per la stessa difficile "contedibilità " del consenso politico dei credenti di confessione cattolica, che oggi ragioni specificamente locali concorrono a collocare ben più che altrove dalla parte dei partiti e delle culture politiche del centrodestra.
Situazione che non è detto si debba perpetuare, costituendo anzi una sfida proprio per il nuovo partito, se vuole essere (e deve esserlo) qualcosa di più ricco e complesso della sola sinistra.