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Wolfowitz, le mani bucate (di Antonio V. Gelormini) |
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18.04.2007
Aveva destato sorpresa, ilarità , imbarazzo e qualche irritazione scoprire che Paul Wolfowitz, il presidente della Banca Mondiale, andava in giro con i calzini bucati. Scoprire che uno dei potenti della Terra, uno degli architetti della politica estera dell’amministrazione di Gorge W. Bush, si presentava all’ingresso della moschea turca di Selimiye in quelle condizioni, sollevava più di un interrogativo.
Si era pensato a un brutto scherzo pacifista, per ridicolizzare il cervello dell’ufficio che elaborò il teorema delle armi di distruzione di massa. Uno degli strateghi della reazione contro i cosiddetti “Stati canaglia”, dopo lo choc dell’11 settembre. Il falco della destra americana, che Bush ha voluto al vertice della Banca Mondiale.
Niente affatto. Alla luce dell’ultimo scandalo, che ne travolge immagine e prestigio, la cosa avrebbe molto a che fare con le beghe familiari, relative alla sua relazione emersa con l’amante tunisina Shaha Riza, attualmente al Dipartimento di Stato americano. Per sua stessa ammissione (dopo che la cosa è stata scoperta), l’ex vicesegretario alla Difesa Usa ha favorito la sua compagna, concedendole un faraonico e contestato aumento di stipendio.
61 mila dollari, che si aggiungono ai 132 mila già percepiti. In totale 193 mila dollari, ben 10 mila in più di quelli percepiti dal Segretario di Stato Usa, Condoleeza Rice. Che qualche titolo e qualche responsabilità in più potrebbe certamente accampare. In ogni caso, un emolumento doppio al massimo consentito dalle regole interne dell’Istituto finanziario internazionale.
La vera protagonista nell’ombra del tiro mancino della moschea potrebbe essere stata la moglie. Mettendo in valigia solo calzini bucati, sapendo del programma visite del marito, avrebbe tirato un autentico ‘colpo basso’ al compagno traditore con un’amante musulmana. Sbeffeggiandolo proprio davanti alle autorità religiose e alle porte di una moschea.
O più semplicemente, potrebbe aver voluto mandare un messaggio fin troppo esplicito: “Game over. Da oggi questo tipo di lavoro fallo fare alla tua amichetta”. E allo stato dei fatti la cosa è costata davvero cara.
Guardando Wolfowitz, passando in rassegna i collaboratori presidenziali, fino ad arrivare allo stesso Geoge W. Bush, l’amara constatazione finale resta la consapevolezza del tipo di mani, in cui le sorti e gli equilibri del mondo sono riposti. I buchi nei calzini avevano indicato quanto peso avesse per Wolfowitz, in realtà , l’etichetta. La scelta ostinata di rimanere saldamente alla presidenza della Banca Mondiale, il non sentirsi in dovere di trarre alcuna conseguenza dallo scandalo dello stipendio d’oro all’amante, e lo scoprire che addirittura si sia occupato di aumentare significativamente il suo stesso stipendio, confermano invece un’allarmante e arrogante ignoranza del più responsabile concetto di etica.
Altro che banchiere dei poveri!
gelormini@katamail.com
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