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La prova del budino
23.04.2007
Quando una cosa appare ancora non del tutto definita e comunque non tutti sono convinti della sua bontà si usa dire che bisogna fare la prova del budino. Ovverosia assaggiare, per vedere se piace. Pare così che in questi giorni una buona fetta degli italiani abbia la stessa voglia, ovverosia assaggiare il budino. Il riferimento preciso, anzi, è a tre budini. Il primo è quello che fa capo al Partito democratico di Fassino, Rutelli e molti altri, il secondo quello annunciato da Mussi, Salvi e altri ancora, il terzo quello di Berlusconi e Fini. Anche se questa terza pietanza appare, a chi scrive, di scarsissimo gradimento.

Fatto sta che in questi giorni c’è stato nelle cucine un grande rimescolamento. Il cittadino qualunque ha annusato odori e sapori, ha ascoltato ricette entusiasmanti. C’è chi prevede un budino in grado di piacere a tutti indistintamente, dagli edili che cadono come mosche dalle impalcature, magari fino agli appaltatori con pochi scrupoli. Tutti uniti in un “blocco sociale” (come si diceva un tempo) senza steccati. Altri, invece, immaginano un budino più ristretto, riservato agli sfigati, a costo di rimanere sempre una minoranza del Paese.

Insomma bisognerà assaggiarli questi budini, per sapere bene se riescono a colmare i nostri appetiti. Il problema è che tali appetiti sono diversi ed è difficile mettere insieme una portata in grado di sedurre tutti quanti.

C’è poi il fatto che molti spettatori non si accontentano di fare solo da commensali. Vorrebbero stare anche in cucina. Magari per controllare che gli ingredienti siano di prima qualità e non geneticamente modificati. Per impedire che poi, nella distribuzione, qualcuno si becchi fette più grosse rispetto agli altri. Certo, un tale ingresso di dilettanti allo sbaraglio può infastidire i cuochi di professione.

Qualcuno però fa notare che esiste una crisi della politica e che una discreta parte del Paese soffre d’inappetenza se non addirittura di nausea. Ecco perché è importante la prova del budino e anche la sua cottura.

http://www.ugolini.blogspot.com/

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