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Cremona, Concertazione la via maestra di ogni intervento locale
10.05.2007

L’assessore regionale Pagnoncelli al Convegno “Agricoltura e Parchi naturali”,

promosso dalle tre organizzazioni agricole

“Concertazione la via maestra di ogni intervento a livello locale”

Si ai parchi, ma rispetto delle realtà ed esigenze economiche

“Agricoltura e Parchi naturali”: questo il tema centrale del convegno promosso da Libera Agricoltori, Cia e Coldiretti, svoltosi presso la Sala Zelioli Lanzini, nel corso di Gpp forum a CremonaFiere. Tra i relatori il presidente della Provincia, on. Giuseppe Torchio con l’assessore provinciale Agricoltura Caccia e Pesca, Giorgio Toscani, l’assessore regionale della qualità dell’Ambiente , Marco Lionello Pagnoncelli con il collega assessore Gianni Rossoni, Ildebrando Bonacini della Libera, Aldo Bellandi della Coldiretti e Guido Soldi, della Cia.

Presenti in sala amministratori di Parchi, Sindaci, operatori del settore, assessori e consiglieri provinciali.

“Questioni complesse e problematiche quelle legate ai parchi naturali che ritornano – ha precisato l’assessore regionale Gianni Rossoni – Se non permettiamo che all’interno dei parchi regionali si permettano attività agricole, noi avremo abbandono del sistema idrico, ambientale e territoriale. E’ in atto da tempo una querelle, mi auguro che il confronto possa dare risposte, per permettere un’attività imprenditoriale compatibile con il territorio, senza andare ad inventarci le aree naturali dove non ci sono. Il tutto frutto di un percorso concertativo, come le sensibilità espresse dal presidente Torchio”.

“La concertazione è l’unica vera via da percorrere per coniugare i termini della questione: agricoltura e parchi. I parchi regionali rappresentano una realtà territoriale oramai consolidata ed apprezzata dai soggetti economici che operano sul territorio, pur con dei distinguo e differenze tra Parco e Parco. ha spiegato il presidente on. Giuseppe Torchio – La Lombardia è stata la Regione precursore in Italia per l’istituzione delle aree protette dotandosi fin dal 1983 di una legge valida che ha permesso alle aree protette di nascere, affermarsi, dotarsi di strumenti normativi efficaci, Piani Territoriali e Piani di Settore, con Enti Gestori che in molti casi hanno saputo coniugare la tutela del territorio con lo sviluppo economico in ambito agricolo e turistico.

Ciò nonostante l’emanazione di leggi nazionali successive, il mutare del contesto socio economico e produttivo dei territori interessati dai Parchi esistenti o da aree candidabili a ospitare nuovi Parchi, hanno portato giustamente la Regione Lombardia a mettere mano ad una rivisitazione ed attualizzazione delle legge regionale sulle aree protette”.

Ha continuato Torchio: “Nell’iter di questo progetto di legge si valuta positivamente l’approccio di condivisione con gli enti locali, Parchi e Province, chiamati in più occasioni ad esprimere sullo stesso pareri osservazioni e proposte. Come amministratori, spesso coinvolti in difficili tentativi di mediazione tra legittimi interessi dei soggetti coinvolti, non possiamo non apprezzare alcune novità introdotte nel testo di legge L’iter concertativo deve essere il metodo e la sostanza del confronto”.

Ha concluso Torchio: In questi mesi di confronto franco, talvolta acceso, non sempre gli obiettivi sono stati chiaramente esplicitati, e questo in parte a causa della nebulosità della normativa nazionale che non specifica chiaramente quali siano i territori che devono far parte dei Parchi Naturali. Il corretto approccio fatto di concertazione nell’ottica della sostenibilità ambientale e al tempo stesso economica, non ci permette di escludere alcuna categoria dall’essere protagonista nella gestione di queste aree. I Parchi possono e devono convivere con l’attività agricola, l’esercizio faunistico-venatorio, la pesca, trovando in questi mondi validi alleati nel percorso di tutela e gestione di queste aree”.

Giorgio Toscani: “Se da tre anni si discute di parco naturale nel parco regionale Oglio Sud, la questione a questo punto, è più ideologica che reale? Si deve aver chiaro l’obiettivo dell’istituzione del parco naturale. La stragrande maggioranza delle volte ci siamo posti in termini di interlocuzione con l’attività produttiva in connessione ad interventi che abbiamo o vorremmo attuare. Parlando di Parco naturale invece continuiamo a non trovare un equilibrio. Occorre fare degli sforzi in più e creare il consenso”.

L’assessore regionale Marco Pagnoncelli da sempre si discute di ambiente, che attraversano i tempi della storia umana: “In tale contesto si cala l’azione del legislatore, la Regione Lombardia sta predisponendo una nuova legge parchi, con modifiche concettuali all’approccio dei parchi, non più modelli di protezione tipo anni ’50 e ’70, ma di fruizione, con diverse procedure anche a livello amministrativo. Oggi è cambiata la cultura e la società.

I parchi naturali sono istituiti dagli Enti locali e dalle Province su forma volontaria, Non c’è nessuna imposizione dell’alto. C’è uno stimolo, invece, della Regione Lombardia. Vi devono essere opportunità per tutti, ma in primis per chi vi abita e vi lavora”.

Riguardo in particolare l’Oglio Sud, Pagnoncelli ha chiarito, come prevede il dettato normativo, che i territori hanno l’autonomia decisionale. Occorre intervenire per regolamentare, semmai, i vari tipi di euforia da un lato e dall’altro, anche di tipo ambientalista.

Tra le proposte emerse relativamente ai Parchi naturali Ildebrando Bonacini ha chiarito che le “aree agricole e coltivate sono incompatibili con il criterio di naturalità che prevede anche la rinaturazione delle aree nei parchi naturali. Inoltre, nel rapporto tra agricoltura e parchi, vi deve essere la volontarietà e non obbligo di istituire parchi naturali entro quelli regionali; vano escluse le aree agricole e oggetto di coltivazione da queste aree e la possibilità che tali aree non siano connesse tra loro”. Infine, rivedere la normativa di tutela ambientale, tenendo conto dei nuovi aspetti che la riguardano, come Z.p.s (zone protezione speciali, nitrati e tutela fasce fluviali) e la priorità, “avere un rappresentante degli agricoltori nei c.d.a. dei parchi”.

Aldo Bellandi, Coldiretti: “Parco Yellostown 1872: allora si parlava di fruizione sociale di chi ci viveva. Parco come opportunità. Quindi, nel cambiamento secolare della società e dell’agricoltura, l’impresa modifica il suo status economico ed il discorso ambientale se gestito in modo sinergico tra impresa privata e pubblico, dà risultati enormi. La burocrazia ha ucciso i parchi come le prescrizioni. Costruiamo un percorso di reale interazione tra tutti i soggetti interessati”.

Guido Soldi, Cia: “Non ho una impostazione ideologica, anzi. Non siamo contrari all’allargamento del Parco regionale a Parco naturale, ma ci sono tre aspetti: concertazione fondamentale e reale, che non c’è stata; rispetto regole e leggi (come per la 394/91 ci sono forti elementi di preoccupazione), perché aumentare superfici solo per ottenere finanziamenti? Si possono trovare altre strade e strumenti”.

Bernocchi Sindaco di Pizzighettone ha rilevato che non vi sono problemi solo per l’Oglio Sud ma anche per l’Adda Sud, che va ad interessare aree storicamente antropizzate e produttive.

Il Sindaco di Rivolta, Lamberto Grillotti, ha rilevato i forti vincoli dei Parchi nei confronti delle attività produttive anche per gli interventi di ampliamento.

Il Sindaco di Calvatone, Tosatto, insieme ai colleghi, richiedono una maggiore concertazione con gli esponenti territoriali del Parco che in passato sono stati non direttamente coinvolti nell’assumere decisioni importanti.

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