Welfare Italia :: Dalle Regioni :: Referendum «Ecco cosa vogliamo abolire» Invia ad un amico Statistiche FAQ
3 Maggio 2024 Ven                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Referendum «Ecco cosa vogliamo abolire»
20.05.2007
Caro direttore,

Le attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato, può essere attribuito anche alla coalizione di partiti, che ottenga il maggior numero di voti.

Consentire alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio ha indotto nelle ultime elezioni, la formazione di due grandi coalizioni-contenitori, composte di numerosi partiti, con aumento notevole della frammentazione.

Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) propongono che il premio di maggioranza sia attribuito alla lista (non alla coalizione) che prende più seggi, impedendo a partiti e partitini di coalizzarsi transitoriamente solo per beneficiare del premio per poi magari dividersi subito dopo in parlamento creando i noti e continui problemi di instabilità governativa.

Un secondo effetto del referendum è quello di innalzate le soglie di sbarramento per consentire di avere seggi in Parlamento, portandole al 4% per la Camera ed 8% al Senato. In sintesi: la lista (come fosse un unico partito) più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino i succitati sbarramenti.

Resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative all’indicazione del “capo della forza politica” (il candidato premier) ed al programma elettorale.

Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di raggruppamenti (liste), rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando l’aggregazione nel sistema partitico.

Si potrà aprire, per l’Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica.

La frammentazione si ridurrà drasticamente. Scomparendo le Coalizioni elettorali, eviteremo l’anomalia che vede i partiti uniti il giorno delle elezioni e concorrenti il giorno successivo, combattendosi dentro la coalizione, alla ricerca di visibilità identitarie.

Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.

Gli attuali partitini che si saranno fusi in una lista unica non potranno rivendicare una propria autonomia essendosi presentati agli elettori come una cosa sola, tanto meno rivendicare la propria “quota” di consensi.

E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza.

Il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, arrestando la frammentazione in liste e listine, minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti, lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle minoranze che non intendano correre per ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e superino la soglia di sbarramento.

Il terzo quesito referendario fa giustizia rispetto ad uno scandalo cioè la possibilità di candidarsi in più circoscrizioni, anche tutta Italia.

Il candidato plurieletto,”regala” il seggio ai secondi candidati (non eletti) della propria lista, in quella circoscrizione, grazie alla sua rinunzia, egli, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Nell’attuale legislatura, 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta: esempio lampante di cooptazione dovuta alla fedeltà ad un notabile E’ inevitabile che una tale disciplina danneggi fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. L’approvazione di questo quesito abroga la facoltà di candidature multiple sia alla Camera che al Senato.

Ciro Ramaschiello
per Co.re.l.bs.
(Comitato Referendario Lombardo-Brescia)

Welfare Italia
Hits: 1796
Dalle Regioni >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti