Welfare Italia :: Cronaca :: Nuovo allarme di Amato: non abbiamo più fondi Invia ad un amico Statistiche FAQ
29 Aprile 2024 Lun                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Nuovo allarme di Amato: non abbiamo più fondi
31.05.2007
Per il sottosegretario alla Giustizia Manconi l'appello è un "paradosso comprensibile" - Tra i 310 firmatari i responsabili dell'omicidio del giudice Livatino e di Giancarlo Siani - Gli ergastolani scrivono a Napolitano "Siamo stanchi. Condannateci a morte"

Alberto Custodero su La Repubblica

ROMA - Meglio morire che restare a vita in carcere.

Trecentodieci ergastolani si sono rivolti al capo dello Stato chiedendogli di essere condannati a morte. A Giorgio Napolitano quei 310 detenuti con sentenza "fine pena mai" hanno spedito altrettante lettere che si concludono con una richiesta che il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi, ha definito "tragicamente paradossale, e tuttavia comprensibile". Eccola: "Signor presidente della Repubblica, siamo stanchi di morire un pochino tutti i giorni.

Abbiamo deciso di morire una volta sola, le chiediamo che la nostra pena dell'ergastolo sia tramutata in pena di morte". Ecco come i condannati al carcere perpetuo hanno spiegato la loro provocazione. "L'ergastolo è l'invenzione di un non-dio di una malvagità che supera l'immaginazione. È una morte bevuta a sorsi. È una vittoria sulla morte perché è più forte della morte stessa". Oltre alla lettera al presidente, i detenuti a vita hanno pure dedicato una "ballata dell'ergastolano" (sogni che iniziano dove finiscono/prigionieri per sempre/non ci uccidono, peggio: ci lasciano morire per sempre), a tutti i senatori che discuteranno il ddl per l'abolizione dell'ergastolo. Tra quei 310 detenuti rinchiusi per sempre in prigione ci sono persone che hanno ucciso, fatto parte di associazioni terroristiche come Prima Linea e criminali come mafia, camorra, 'ndrangheta e Sacra Corona. Ci sono i condannati per l'omicidio del giudice Livatino, del giornalista del Mattino Giancarlo Siani, i killer dello studente sedicenne Donato Cefola, boss che legano il loro nome ai clan che si arricchiscono talmente tanto con estorsioni e traffico di droga da comparire al primo posto nella classifica Eurispes sui patrimoni mafiosi.

Eppure, una volta che con un "mai" si indica la fine della pena a cui sono stati condannati, per loro inizia "una sofferenza infinita". Quelli che una volta erano boss temutissimi, malavitosi pericolosi, killer e assassini spietati, diventano - per usare le parole scritte nella loro lettera a Napolitano - "esseri non morti, ma neppure vivi". Perché, spiegano, "l'ergastolo trasforma la luce in ombra, ti fa morire dentro a poco a poco". La condanna perpetua "rende inutile la vita, fa sembrare il futuro uguale al passato". "Schiaccia il presente e toglie la speranza".

"All'ergastolano - raccontano al presidente della Repubblica - rimane solo la vita. Ma la vita senza futuro è meno di niente. È piatta ed eterna". E poi ancora, "l'ergastolo è una pena stupida perché non c'è persona che rimanga la stessa nel tempo". Per la senatrice Maria Luisa Boccia, Prc, prima firmataria di un disegno di legge per l'abolizione dell'ergastolo, "il "tragico paradosso" è dovuto al contrasto fra la Costituzione, secondo cui la pena è finalizzata al reinserimento sociale, e l'ergastolo, che nega questa possibilità a chi sta in galera tutta la vita". "Ecco perché - ha aggiunto la senatrice - nel disegno di legge chiedo che il "fine pena mai" sia sostituito da una condanna a termine, ad esempio 30 anni". Sulla crudeltà della pena a vita, spiega la senatrice Boccia, "basti ricordare come il codice penale francese del 28 settembre 1791, pur prevedendo la pena di morte, avesse abolito l'ergastolo, ritenuto, molto più della pena capitale, disumano, illegittimo e inaccettabile nella misura in cui rende l'uomo schiavo in nome di una pretesa superiore ed inviolabile ragion di Stato".

È stato un ergastolano, Carmelo Musumeci, uno dei primi, forse il primo, ad avere avuto l'idea di invitare i detenuti nelle sue condizioni a "mettersi d'accordo e smettere tutti insieme di bere la morte a sorsi". Il tam-tam carcerario ha fatto il resto: la lettera con la richiesta di trasformare l'ergastolo in pena di morte è passata di prigione in prigione, di cella in cella, di mano in mano. E 310 copie firmate da altrettanti ergastolani sono arrivate al Quirinale e, per conoscenza (come prima firmataria del ddl), anche a Maria Luisa Boccia. Ha chiesto al Presidente se intendesse rispondere a quelle missive, la senatrice di Rifondazione, e Napolitano le ha risposto attraverso il segretario generale Donato Marra.

"Il Capo dello Stato - si legge nella lettera del segretario generale della Presidenza della Repubblica - guarda con grande attenzione ai temi della giustizia e, tra questi, a quelli che attengono alla libertà delle persone e alla funzione della pena". "Più volte il Presidente ha auspicato un "ripensamento dell'intero sistema sanzionatorio e della gestione delle pene". "Le soluzioni di tali problemi allo stato molto controverse - conclude la risposta del Quirinale - allo sono, però, di stretta competenza degli organi parlamentari e di governo che sapranno affrontarli con lo spirito costruttivo e la tensione ideale che richiedono".

da www.repubblica.it del 31 maggio 2007

Welfare Italia
Hits: 1799
Cronaca >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti