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Amato rilancia la Costituzione Ue
6.06.2007
L'obiettivo, condiviso da Sarkozy, è di salvare la sostanza del Trattato e rendere più efficiente la macchina comunitaria
Amato rilancia la Costituzione Ue
di ANDREA BONANNI da La Repubblica


BRUXELLES - Settanta articoli, poco più di duemila parole contro i 450 articoli e le sessantamila parole che formavano la vecchia proposta di Costituzione europea bocciata dai referendum francese e olandese. Giuliano Amato, già vicepresidente della prima Costituente Ue, è venuto ieri a Bruxelles per proporre la versione di un Trattato semplificato messa a punto dal «Comitato di azione per la democrazia europea», un gruppo di 16 "saggi" di cui fanno parte anche due commissari e cinque ex primi ministri. Un testo, redatto con la collaborazione dell'Istituto universitario europeo di Firenze, che lo stesso Amato ha definito «chiaro, comprensibile e leggibile».

La proposta presentata ieri va nella direzione su cui già sta lavorando la presidenza tedesca dell'Ue, che al prossimo vertice di giugno dovrà cercare di trovare l'accordo dei 27 governi su una riforma semplificata dei Trattati. L'obiettivo, condiviso anche dal nuovo presidente francese Sarkozy, è quello di salvare la sostanza della Costituzione e la sua capacità di rendere più efficiente la macchina comunitaria pur rinunciando a dare al nuovo testo la solennità di una Carta fondamentale.

Per raggiungere questo risultati, Amato e gli altri «saggi» propongono un Trattato semplificato che faccia comunque salva la personalità giuridica dell'Unione, l'estensione del voto a maggioranza, la creazione di un rappresentante unico per la politica estera e di una presidenza stabile del Consiglio, un sistema di computo dei voti che tenga in maggior conto il peso demografico dei Paesi. La Carta dei diritti (già approvata al vertice di Nizza), uscirebbe dal testo del Trattato che si limiterebbe a riconoscerne il valore vincolante. Inoltre il Comitato suggerisce di riunire tutte le ulteriori e necessarie modifiche ai trattati esistenti in due protocolli: uno che riguarda le riforme istituzionali e l'altro che riguarda le nuove e vecchie politiche.

«Se questo approccio venisse adottato - ha spiegato Amato - l'Unione sarebbe retta da due Trattati (il nuovo Trattato dell'Unione, più il vecchio Trattato della Comunità europea emendato) e dalla Carta dei diritti».

L'approccio del gruppo dei saggi, per quanto molto semplificato rispetto al progetto di Trattato Costituzionale, potrebbe però rivelarsi già fin troppo ambizioso se paragonato alla linea negoziale attualmente adottata dalla presidenza tedesca, che sembra orientata a limitare la riforma ad una serie di emendamenti ai due Trattati già esistenti. E già questo tipo di approccio si scontra per ora con una serie di veti da parte dei britannici, dei polacchi, dei cechi e anche degli stessi olandesi. Insomma, l'idea di avere un testo sia pure semplificato ma comunque completamente nuovo appare a molti scarsamente realistica perché probabilmente costringerebbe una serie di governi a farlo ratificare attraverso referendum dagli esiti incerti. Di certo l'enorme lavoro di semplificazione e di sistematizzazione delle eventuali modifiche da apportare ai trattati compiuto dai «saggi», si rivelerà utile per i giuristi della Conferenza intergovernativa che, una volta ottenuto il via libera al vertice di giugno, dovranno dare forma legale agli emendamenti necessari per riformare il funzionamento delle istituzioni europee. I tempi infatti dovranno essere rapidi, in modo che già a dicembre i capi di governo possano firmare il nuovo accordo da ratificare poi in tempo per le elezioni europee della primavera 2009.

da www.repubblica.it
del 5 giugno 2007

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