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Trieste, Inaugurazione struttura comunale protetta per anziani
8.06.2007

Trieste 11 giugno Inaugurazione struttura comunale protetta per anziani."E. Gregoretti".E' prevista per lunedì 11 giugno alle 11 l'inaugurazione della nuova struttura residenziale protetta per anziani "E. Gregoretti" sita in via de' Ralli 1 a Trieste. Organizzata su quattro piani per gli ospiti dispone di 91 posti letto. Gli uffici di gestione, ambulatori e palestre situati al piano terra consentiranno di dare specifiche risposte alla popolazione anziana non solo presente nell'edificio ma anche a quella residente nella parte di città circostante. La nuova struttura comunale dispone di 3 nuclei da 23 posti letto, più un nucleo speciale diviso in 11 posti per gravissimi ed un nucleo dedicato alle demenze e all'Alzheimer di 11 posti. Tra gli aspetti più innovativi della struttura va sicuramente annoverato l’ambiente che, studiato secondo la metodologia Gentlecare di Moyra Jones, è organizzato similmente a quello casalingo dove gli anziani hanno vissuto sino all’ingresso nella Gregoretti.

Parteciperanno alla cerimonia del taglio del nastro il sindaco Roberto Dipiazza, l'assessore ai lavori pubblici Franco Bandelli, l'assessore alla promozione e protezione sociale Carlo Grilli. Interverranno l'architetto Enzo Angiolini e la referente italiana per il modello Gentlecare Elena Bortolomiol.

L'incarico di direzione dei lavori era stato acquisito, mediante gara d'appalto nel maggio del 2004, dallo studio dell'architetto triestino Enzo Angiolini, conosciuto nell'ambiente grazie alle numerose Rsa realizzate dal Laboratorio d'Architettura. Ad aggiudicarsi la realizzazione delle opere la Cesi di Imola. Ottimale in questi anni la collaborazione tra il Servizio grandi opere del Comune di Trieste, l'impresa edile (si sono alternati oltre 100 addetti) e l'ufficio della direzione lavori, che comprendeva una decina di persone, collaborazione che ha consentito di raggiungere risultati di qualità e finitura eccezionali.

L'impegno iniziale riguardava l'attualizzazione di un progetto datato che non ottemperava più agli indirizzi, in perenne evoluzione, nel campo assistenziale. L'edificio storico, datato 1908 e destinato originariamente ai "lungodegenti", è parte di un complesso di edifici inseriti all'interno di un grande parco e destinati ad ospedale psichiatrico. La struttura è ora stata trasformata in residenza protetta per anziani con 91 posti letto suddivisi in quattro livelli per gli ospiti, oltre al piano terra che comprende uffici di gestione, ambulatori e palestre per dare risposte alla popolazione anziana presente nell'edificio e a quella residente nella parte di città circostante.

Nella struttura sono stati creati 3 nuclei da 23 posti letto, più un nucleo speciale diviso in 11 posti per gravissimi e un nucleo per le demenze e l'Alzheimer di 11 posti. Ogni nucleo dispone di ampie superfici destinate a soggiorni, sale da pranzo e sale attività. Gli arredi, differenziati per piano, sono rispondenti alle più moderne indicazioni in materia. Si è provveduto inoltre a collocare in tutti i piani elementi di stimolazione come quadri, foto e oggetti quali biciclette e vecchie vespe. Al piano Alzheimer, con la preziosa consulenza della dott.ssa Elena Bortolomiol, sono stati creati semplici percorsi per il wandering, sono stati studiati colori e materiali di finitura, é stata arredata un'ampia cucina terapeutica. Vi sono altresì spazi di stimolazione e spazi destinati al riposo.

L’aspetto cardine della struttura è costituito dall’ambiente che, studiato secondo la metodologia Gentlecare di Moyra Jones, rappresenta similmente quello casalingo dove gli anziani hanno vissuto fino all’ingresso in struttura. Lo spazio è un elemento essenziale nella cura e, come Moyra Jones insegna: "In ogni ricordo di una persona anziana non viene mai cancellata l’idea della parola 'casa', perché lì è dove si trova il cuore!". L’adattamento dell’ambiente non guarisce certo la demenza ma, fino a che non si troverà un’altra cura medica, la creazione di ambienti familiari può fare molto per responsabilizzare le persone con danno cerebrale. Se si cominciasse a pianificare edifici nei quali le persone malate possano vivere e trascorrere il loro tempo gradevolmente, forse sarebbe possibile aiutare veramente chi soffre di demenza e/o Alzheimer a sopportare il deterioramento con un minimo di dignità e conforto.

Tornando al nucleo Alzheimer, sembra opportuno evidenziare che lo stesso è stato creato rispettando i criteri di libertà in sicurezza, essendo studiato ad hoc come pochi in quanto "luogo protesico", confortevole e stimolante per catturare l’attenzione degli anziani e canalizzare eventuali comportamenti aggressivi in modo alternativo, limitando così le contenzioni farmacologiche e fisiche utilizzate solitamente nelle strutture. Un ambiente protesico deve essere detto tale se, e solo se, ideato per sostenere le capacità ancora illese del malato e supportare quelle compromesse, contenendo al massimo le cure farmacologiche.

L'architetto Enzo Angiolini e la dott.ssa Elena Bortolomiol sono tra i soci fondatori, assieme alla Cooperativa sociale Itaca di Pordenone, del gruppo Ottima Senior, che forte proprio delle diverse professionalità, promuove un approccio globale alla gestione dei servizi per anziani, partendo dalla progettazione degli spazi per arrivare alla formazione degli operatori. L'idea è di valorizzare l’importanza di governare con un’ottica d’insieme il complesso processo di evoluzione dei servizi residenziali per la terza età. Capirne le modificate necessità e le nuove filosofie di gestione. Spesso, ad esempio, chi progetta gli spazi di una Casa per anziani non dialoga con chi lavorerà poi quotidianamente all’interno e non comprende il profondo impatto che gli spazi hanno nella quantità del personale e nella qualità della vita delle persone che vi soggiorneranno per lunghi periodi.

Obiettivo del gruppo Ottima Senior è dunque quello di avviare un processo culturale che diffonda un approccio sistemico nella realizzazione e gestione dei servizi per anziani. Risulta infatti di grande importanza affidare a equipe di professionisti con esperienza e competenza specifiche l’intero processo, che parte dalla definizione degli spazi, dei colori e dei materiali, degli arredi, che tenga conto dei desideri, risorse e difficoltà degli anziani, di chi curerà l’igiene ambientale, di chi si occuperà della salute e dei bisogni dei residenti, delle necessità dei familiari che andranno a trovare i loro parenti.

Esemplificazione di tale approccio è il modello Gentlecare, ideato in Canada dalla dott.ssa Moyra Jones e diffuso anche negli Stati Uniti. Il modello parte dal presupposto che la persona affetta da demenza subisce una modificazione delle capacità di interagire con la realtà e pertanto va costruito "attorno" alla persona una protesi, che permetta di mantenere il più a lungo possibile l'autonomia e di ridurre al minimo le situazioni di stress che possono causare agitazione, ansia e aggressività. La protesi è costituita dallo spazio, dalle persone e dalle attività e gli esempi pratici per dimostrarlo sono moltissimi.

La demenza si inserisce nel quadro più ampio del fenomeno crescente della non autosufficienza che coinvolge in particolare le persone anziane, in significativo aumento. La programmazione dei servizi avviata in Friuli Venezia Giulia dagli amministratori regionali prevede interventi che favoriscano la permanenza a domicilio, la realizzazione di una capillare rete di servizi, l'utilizzo degli ospedali solo per la cura dei casi acuti. Pertanto, in una logica di razionalizzazione delle risorse e dei processi, risulta evidente il ruolo fondamentale giocato da un'attenta progettazione architettonica dei servizi residenziali per anziani e Rsa, strettamente connessa ad una competente programmazione della gestione. Tali aspetti risultano rilevanti in particolare nei percorsi di ristrutturazione e riqualifica delle residenze per anziani, che dovranno specializzare la loro offerta di servizi in base ai diversi bisogni dei residenti, come previsto dal processo di riclassificazione previsto dalla Regione per le Case per anziani.

Fabio Della Pietra

Ufficio Stampa

Cooperativa sociale Itaca

Pordenone

www.itaca.coopsoc.it

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