Welfare Italia :: Volontariato :: Il fiume Po. Acqua e speranza di vita Invia ad un amico Statistiche FAQ
29 Aprile 2024 Lun                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Il fiume Po. Acqua e speranza di vita
9.06.2007

Finché c’è acqua c’è speranza. Una discesa sul Po per il Mali. La conclusione. Domenica 27 maggio una Panda è entrata nel Canal Grande a Venezia…A bordo dell’auto un uomo del deserto, proveniente da quella parte del mondo dove tutto è sabbia e le dune si disperdono a perdita d’occhio. È un Tuareg, che dalla sottile fessura del suo turbante color arancio osserva migliaia di turisti accalcati nei calli, affannati a scoprire le meraviglie della città, avidi di ogni particolare, che viene accuratamente immortalato dai flash delle macchine fotografiche. Si chiama Abou Ag Assabit, è il presidente di Tassaght, la prima ong riconosciuta dallo stato maliano operante nella regione di Gao, una delle zone più aride del paese e dell’intera Africa occidentale. Si alza in piedi, solenne e maestoso nella sua veste tradizionale saluta con un cenno della mano. Nel suo sguardo profondo c’è tutta la fierezza del suo popolo. La sua voce racchiude tutte le voci della sua gente. E dice Finché c’è acqua c’è speranza.

Si conclude così, con l’arrivo nella suggestiva laguna veneta, il viaggio della Panda anfibia Terramare, iniziato lo scorso 18 maggio dalle sorgenti del Po, alle falde del Monviso. L’iniziativa nasce dall’idea e dall’organizzazione della LVIA, associazione di solidarietà e cooperazione internazionale, allo scopo di garantire il diritto vitale all’acqua a chi, come in Mali, è costretto a vivere con 5 litri al giorno di acqua potabile, mentre il minimo indispensabile alla sopravvivenza è fissato dalle Nazioni Unite a 25 litri. ANPAS, Associazione nazionale pubbliche assistenze, ha da subito aderito all’iniziativa e ha navigato il fiume al fianco della Terramare a bordo dell’imbarcazione di soccorso, offrendo assistenza lungo tutto il tragitto con i suoi volontari.

Abou Ag Assabit e la sua associazione lavorano con la LVIA la LVIA in Mali da otto anni, nel campo idrico. È arrivato in Italia, e ha partecipato alla discesa sul Po, per lanciare un chiaro appello: lavoriamo insieme per garantire 25 litri al giorno di acqua potabile a 12.000 persone in Mali. Come? Sostenendo un progetto idrico avviato dalla LVIA lungo il fiume Niger che prevede la realizzazione di un Fondo per il Diritto all’Acqua: costruzione di pozzi e pompe a mano in 9 comuni della Valle del Niger e diffusione di know-how, tramite la formazione di tecnici e cooperative di gestione dei servizi idrici, affinché queste comunità possano in futuro gestirsi autonomamente e non chiedere più aiuto esterno. Sono necessari 150.000 euro.

Al termine dell’iniziativa, quali risultati sono stati raggiunti?

«In termini economici, ovviamente, siamo lontani dalla cifra necessaria. Ma la discesa sul Po non aveva la pretesa di raccogliere immediatamente i fondi necessari. Questa è la finalità ultima - spiega Gianfranco Cattai, responsabile Italia LVIA. – In dieci giorni abbiamo percorso 650 Km, abbiamo effettuato più di 40 incontri con le istituzioni, le scuole, le associazioni delle comunità del Po. Abbiamo incontrato persone con tanta voglia di fare, che hanno deciso di impegnarsi con noi per il rispetto universale dei diritti fondamentali. Abbiamo cercato di diffondere la consapevolezza che ciascuno – singolarmente, in modo associato, come istituzione – può fare qualcosa per costruire un mondo più equo. E abbiamo concretizzato delle prospettive di relazioni Nord-Sud durature nel tempo, nell’ottica della cooperazione decentrata».

Cooperazione internazionale e sinergie tra diversi attori sono quindi il filo conduttore di questa discesa lungo il fiume, con al centro il tema dell’acqua. "Cooperazione" e "Relazione" sono le parole chiave sulla base delle quali valutare il successo dell’iniziativa. Il perché ce lo spiega lo stesso Abou ag Assabit: «Solo se si diffonde una cultura della cooperazione potrà esserci un reale e duraturo cambiamento. L’ingiustizia che vede oggi circa 1 miliardo e 500.000 persone prive di acqua potabile sarà risolta quando ognuno cambierà il proprio stile di vita. Oggi, ad esempio, in Italia il consumo procapite giornaliero di acqua arriva fino a 250 litri. E, cosa più importante, quando i popoli del Nord del Sud del mondo lavoreranno insieme per lo sviluppo. Soltanto delle relazioni stabili tra istituzioni e società civile del Nord e del Sud del mondo possono rappresentare una risposta concreta e sostenibile ai bisogni».

Sul piano istituzionale, diversi Comuni e Province hanno espresso una volontà positiva in tal senso. La possibilità di creare un legame tra le loro comunità, che vivono il Po, e le popolazioni africane che vivono lungo un grande fiume, il Niger, è sembrata a molti di loro un fatto naturale, oltre che un atto di giustizia.

Dal Presidente della Provincia di Cremona on. Giuseppe Torchio, ai Sindaci di San Benedetto Po Marco Giavazzi, di Caorso Fabio Callori, di Felonica Dante Maestri, di Occhiobello Gigliola Natali, di Taglio di Po Margaret Crivellari, per citarne alcuni, hanno lanciato un messaggio chiaro alla cittadinanza: Non permettiamo che questo messaggio di solidarietà portato oggi lungo il Po e arrivato fino a noi vada perso. L’impegno proposto prevede un ampio ventaglio di possibilità: dall’organizzazione di manifestazioni di sensibilizzazione e raccolta fondi fino alla proposta di gemellaggi e alla realizzazione di "reti della solidarietà", vale a dire un’alleanza tra comuni e province del Po che lavorino, con l’appoggio della LVIA, insieme alle istituzioni del Mali per il diritto all’acqua.

Sul piano della società civile il coinvolgimento è stato più che positivo: molte delle associazioni incontrate si sono impegnate a continuare il lavoro di sensibilizzazione e raccolta fondi della cittadinanza. Molti stimoli, inoltre, sono venuti coinvolgimento delle scuole. Il gruppo ha incontrato molte scolaresche prima e durante il tragitto. I ragazzi hanno posto mille domande e curiosità. Abou ha parlato del suo paese, della cultura del suo popolo, del cibo, del vestiario, ma anche delle difficoltà vissute, soprattutto a causa della mancanza d’acqua: «I bambini e i ragazzi sovente non hanno il tempo per frequentare la scuola perché costretti a percorrere chilometri e chilometri a piedi per raggiungere una fonte d’acqua potabile e fornire alle famiglie un piccolo approvvigionamento».

Ora l’obiettivo è non disperdere tutto il patrimonio accumulato durante questa singolare discesa sul Po. Un patrimonio fatto di voglia di conoscere e di agire. Il primo passo sarò quello di tessere la rete della solidarietà, le cui trame sono state tracciate nel corso dei 650 Km. «A dimostrazione dei risultati che si possono raggiungere lavorando insieme – ricorda Gianfranco Cattai - abbiamo il successo di Acqua è vita, la campagna lanciata dalla LVIA nel 2003 per rispondere all’appello della comunità internazionale di "dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che non hanno accesso ad una fonte d'acqua potabile e a servizi igienici adeguati" (Settimo Obiettivo del Millennio, Assemblea Generale delle Nazioni Unite). Grazie alla collaborazione e all’impegno di tanti "portatori d’acqua", in quattro anni la LVIA ha potuto relizzare opere idriche che hanno fornito acqua pulita a 500.000 persone in 9 paesi africani. Siamo sicuri che lavorando insieme anche l’obiettivo di portare alle popolazioni del Mali che vivono lungo il fijme Niger 25 litri d’acqua pulita al giono potrà essere raggiunto».

La prima azione è il lancio del concorso Se vivessi lungo il fiume Niger in Mali rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado delle province che si affacciano sul Po. Il concorso, che si svolgerà nell’anno scolastico 2007-2008, vuole essere un percorso di educazione ai valori dell’intercultura e della cooperazione, un modo per conoscere meglio la realtà africana, del Mali in particolare, alla scoperta delle tante risorse di questa terra e dei tanti bisogni che necessitano di una risposta di giustizia. Si vuole così promuovere nella scuola italiana l’impegno per la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, nello specifico del 7° Obiettivo "Assicurare la sostenibilità ambientale", che prevede di "dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone prive di accesso sostenibile all’acqua potabile" e l’8° Obiettivo "Sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo".

Le iscrizioni sono aperte. Per informazioni: LVIA 011-7412507; www.acquaevita.it

Welfare Italia
Hits: 1800
Volontariato >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti