dal Giornale di Brescia del 10 giugno 2007
Non appena si sono concluse le elezioni amministrative, si è scatenata una bagarre con commenti vari sulla crisi del Governo e del centrosinistra. Non voglio contribuire a questo dibattito, voglio però estrarre per i capelli il PD dal marasma, spinto giù nelle rapide del baratro di una cascata, da chi spera che affondi trascinato dalla turbolenza di colpe che mal si addicono a ciò che non è ancora nato. - Se la situazione politica italiana è quella che conosciamo, mi permetto di pensare che assieme ai grandi meriti individuali di cittadini convive anche un individualismo che sfocia nel corporativismo, unito ad una frammentazione politica che blocca tutti i Governi del Paese trovando invece consenso trasversale sulle nomine per cooptazione, che aumentano a dismisura i costi della politica. - Se c’è una questione meridionale e una questione settentrionale, significa che c’è una questione nazionale. Non è un problema di destra o di sinistra, è una ingessatura del sistema Paese. Se il Paese è così ingessato, in buona misura è perché questo partito ampio del centrosinistra non c’è ancora ed analogamente non c’è ancora un auspicabile partito ampio di centrodestra, che possano dare vita attraverso una sana concorrenza ad un efficace bipolarismo, che trovi idealità ed efficienze per un radicale rinnovamento ed ammodernamento. - Sogno per l’Italia una «grande» contesa elettorale tra due grandi forze politiche alla conclusione della quale la forza vincente abbia i mezzi per fare ciò che ha promesso e su questo essere giudicata dagli elettori. Finiamola con questa politica fatta di sofismi, bizantinismi e gossip, dove tutti sanno criticare e nessuno sa costruire, torniamo ad essere il Bel Paese Rinascimentale che eravamo, ricco di artisti e con pochi critici, mentre oggi invece prolificano i critici ignari dell’interesse generale. - Tornando al PD, la crisi politica "è quella dei partiti che ci sono", non quella del partito che non c’è ancora ma di cui si sente impellente la necessità . - È difficile per molti di quelli che fino ad oggi hanno vissuto di politica in qualche modo, accettare di rimettersi in gioco sapendo che i posti disponibili saranno decisamente inferiori a quelli attuali e che in più arriveranno altri cittadini a concorrere, con i quali doversi confrontare… si faccia uno sforzo che accresca la dignità e la responsabilità . - Invito tutti i cittadini per bene di ispirazione centrosinistra a farsi avanti, proporsi, partecipare, farsi sentire, pressare affinché questo Partito Democratico non nasca in un ospedale tenuto in ostaggio da medici che hanno tutto l’interesse affinchè nasca malato, garantendosi così un futuro e perpetrando la «casta», ma nasca all’aperto, nella chiarezza e partecipazione. –
CIRO RAMASCHIELLO
per il Partito Democratico - Concesio -