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Proposta per il PD - Il manifesto dei 22
15.06.2007
UNA PROPOSTA PER L'ELEZIONE DELL'ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO

Il progetto di costruzione del Partito Democratico incontra difficoltà evidenti che non vanno eluse.

Ci sono una stanchezza e un'insofferenza crescenti dell'opinione pubblica per una politica lontana dalla gente, autoreferenziale e costosa che si è manifestata anche nell'astensione dal voto nel primo turno delle elezioni amministrative del 27 e 28 maggio scorsi.

Questa rinuncia a votare ha coinvolto una parte dell'elettorato del centrosinistra, soprattutto al nord ma non solo, che ha voluto lanciare un chiaro messaggio sull'azione della maggioranza e del Governo da considerare con grande preoccupazione.

La formazione del Comitato promotore nazionale del Partito Democratico è stata accompagnata da polemiche soprattutto per la scarsa presenza di giovani, di donne e di esterni ai gruppi dirigenti degli attuali partiti. Anche la decisione su come affrontare il tema della leadership nel nuovo partito, sulla quale non è opportuno ritornare, è stata presa tra tensioni e conflitti che non risultano ancora del tutto risolti.

In questo scenario c'è la possibilità che il progetto del Partito Democratico naufraghi prima ancora di prendere corpo nella disillusione di coloro ai quali si dovrebbe rivolgere, innanzitutto i cittadini e gli elettori dell'Ulivo, ma anche gli appartenenti agli attuali partiti che con i loro Congressi hanno deciso di incamminarsi sulla via della costruzione di un partito nuovo.

La crisi della politica si combatte anche coinvolgendo quanti più cittadini possibile nell'impresa di costruire quello che la democrazia italiana non ha mai avuto. E' necessario un grande partito che nasca dall'esperienza dell'Ulivo e che sia fondato sulla partecipazione diretta alle scelte da parte dei suoi aderenti, sulla promozione di una nuova e più giovane classe dirigente che sia di donne e di uomini, sul federalismo e la valorizzazione delle esperienze che si sviluppano nei territori.

L'azione di governo può guadagnare in efficacia combattendo la frantumazione dei partiti attuali e dando vita con il Partito democratico ad un nuovo e stabile pilastro del bipolarismo italiano, capace con il suo esempio di promuovere altri processi di aggregazione a sinistra e anche nello schieramento di centrodestra.

Il punto da cui partire è la decisione di eleggere direttamente e interamente l'Assemblea Costituente domenica 14 ottobre 2007 senza prevedere alcuna componente di diritto.

La conseguenza logica è che chi andrà a votare dichiarando la propria adesione alla costituente del Partito Democratico deve essere chiamato a scegliere non solo tra liste di candidati ma tra opzioni politiche e di valori distinte. Potranno così emergere le diverse scelte di fondo riguardanti la collocazione internazionale del nuovo partito, la laicità, i temi etici, il lavoro e l'eguaglianza sociale, la sfida ambientale, la natura del partito, le proposte di riforma della politica in vista dell'elaborazione da parte dell'Assemblea della versione definitiva del Manifesto e dello Statuto del nuovo partito.

La costituente dovrà quindi essere caratterizzata da un ampio e vero confronto delle idee, articolato in Comitati promotori locali e Forum tematici nazionali che discutano del Manifesto e ne propongano modifiche e integrazioni.

Ai partiti è richiesto un atto di grande lungimiranza politica.

Ad essi spetta il compito di assecondare questo processo favorendo, anche in vista della formazione delle liste per l'elezione dell'Assemblea costituente, le aggregazioni trasversali alle diverse culture a cui si giunge naturalmente se il confronto che si sviluppa è autentico. Dovranno resistere alla tentazione di imbrigliare il nuovo entro i confini delle vecchie appartenenze di partito o di componenti interne ai partiti. Tutto ciò che può nascere dalla ricchezza associativa e partecipativa dei territori non dovrà essere soffocato da un'articolazione di liste rigidamente definita dai vertici nazionali e fatta calare uniformemente in ogni luogo.

Solo così la disillusione e l'insofferenza potranno essere efficacemente contrastate favorendo una grande partecipazione di popolo alle elezioni del prossimo 14 ottobre, qualitativamente simile a quella che si registrò nelle primarie dell'ottobre di due anni fa. Ma per ottenere questo risultato occorre che si verifichi un'altra condizione: l'elezione dei rappresentanti nell'Assemblea deve essere effettivamente contendibile anche su scala locale, da parte di aggregazioni che non necessariamente hanno collegamenti più ampi, in modo che il giusto principio una testa un voto dia effettivamente a tutti pari opportunità di entrare nella Costituente del nuovo partito.

Poiché il Comitato promotore nazionale si è giustamente prefisso l'obiettivo di definire il Regolamento per l'elezione dell'Assemblea costituente fin dalla prossima riunione del 18 giugno e comunque in tempi rapidi, intendiamo contribuire alla discussione con una nostra proposta elaborata in base agli indirizzi sopra richiamati:

1) i principi federalisti a cui deve ispirarsi il nuovo Partito con il suo Statuto devono trovare attuazione immediata nelle modalità di elezione dell'Assemblea costituente. Una volta definita la sua dimensione (ad esempio 1000 - 1500 persone) l'Assemblea costituente nazionale andrà suddivisa per ciascuna regione tenendo conto nella determinazione del numero dei componenti sia dei voti dell'Ulivo alle elezioni della Camera del 2006 che della popolazione. Le Assemblee costituenti regionali verranno elette direttamente e andranno a comporre l'Assemblea costituente nazionale. L'elezione avverrà con il metodo proporzionale in collegi plurinominali su base territoriale ristretta, i quali potranno coincidere con i collegi della Camera o quelli del Senato della precedente legge elettorale nazionale. Va previsto che la possibilità di apparentamento per il recupero dei resti possa avvenire a livello di ciascuna regione. Le liste di candidati si baseranno su piattaforme politiche relative ai grandi temi nazionali concernenti i compiti che sono assegnati all'Assemblea;

2) il criterio delle pari opportunità nell'accesso alla rappresentanza da parte di liste a carattere esclusivamente locale dovrà essere garantito con una soglia molto bassa nel numero di firme richiesto per la presentazione della lista, con un numero limitato di candidati da eleggere in ciascun collegio e con l'obbligo per ciascuna lista di presentare un numero di candidati inferiore al numero di rappresentanti da eleggere per garantire l'effettiva contendibilità dell'elezione;

3) il ricambio della classe dirigente dovrà essere assicurato sia estendendo il diritto di voto a tutti coloro che al momento dell'elezione avranno compiuto i 16 anni di età che stabilendo criteri specifici che assicurino una adeguata presenza di giovani tra i candidati di ciascuna lista;

4) la presenza equilibrata di donne e di uomini può essere ottenuta garantendo che ciascuno dei due generi abbia una rappresentanza minima del 40% e massima del 60%. Per raggiungere questo fondamentale obiettivo, unitamente a quello illustrato al punto precedente relativo al ricambio generazionale, si può ricorrere o al metodo delle liste bloccate con una rigorosa alternanza tra donne e uomini o al metodo delle preferenze garantendo anche in questo caso l’elezione alternata di una donna e di un uomo. Nel caso di liste bloccate occorrerà prevedere obbligatoriamente metodi di selezione democratica delle candidature che assicurino la massima trasparenza delle scelte operate da ciascuna lista;

5) la democraticità del percorso che porterà alla costruzione del nuovo partito potrà essere meglio assicurata se in ogni provincia verrà contestualmente eletta anche un'Assemblea costituente provinciale con il compito di dirigere il processo fino all'elezione dei nuovi organi previsti dallo Statuto che verrà approvato dall'Assemblea costituente nazionale.

In vista della prossima riunione del Comitato promotore nazionale del Partito democratico invitiamo tutti coloro che condividono questa proposta a segnalare il loro nominativo ad uno dei seguenti indirizzi email: redazione@centopassi.info, oppure segreteria@apdlombardia.it

Goffredo Bettini, senatore Ulivo
Franca Bimbi, deputata Ulivo
Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia
Anna Maria Carloni, senatrice Ulivo - Associazione Emily
Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino
Franca Chiaromonte, deputata Ulivo - Associazione Emily
Sergio Cofferati, Sindaco di Bologna
Giuseppe De Michele, coordinatore Cento Passi
Giovanna Grignaffini, consigliera d’amministrazione Cinecittà Holding
Beniamino Lapadula, responsabile economico CGIL – portavoce Cento Passi
Giovanni Lolli, Sottosegretario Ministero Politiche Giovanili e Attività sportive
Marigia Maulucci, segretaria confederale CGIL
Giovanna Melandri, Ministro per le Politiche Giovanili e le Attività sportive
Laura Pennacchi, Direzione Nazionale DS
Mara Rumiz, assessore al Patrimonio e ai Lavori Pubblici del Comune di Venezia
Riccardo Sarfatti, Presidnete dell'Associazione per il Partito Democratico della Lombardia
Massimo Scalia, Movimento Ecologista
Gianluca Susta, deputato europeo dell'Ulivo
Tiziano Treu, senatore Ulivo
Fabrizio Vigni, Direzione Nazionale DS
Marta Vincenzi, Sindaco di Genova
Walter Vitali, senatore Ulivo

Roma, 12 giugno 2007
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