15.06.2007
Le elezioni del 14 ottobre erano state uno spettacolo strabiliante, cittadini in coda per votare, entusiasmo contagioso, classica atmosfera delle grandi imprese da ricordare con orgoglio "c'ero anch'io"...
L'Assemblea votata si era subito immersa in un lavoro febbrile, commissini, tesi, documenti, in pochi mesi aveva elaborato uno Statuto e un Manifesto straordinari, ora sì che avevamo un Partito nuovo, che strumento rivoluzionario per cambiare la politica, riformare le istituzioni, far rinascere il paese!
I Costituenti, tutti di provata competenza e capacità , avevano fatto un lavoro veramente altissimo con sincero spirito di responsabilità e in totale libertà da qualsiasi faziosità . Le loro appartenenze d'origine nulla avevano influito sulle loro scelte e sul loro operato, l'obiettivo comune aveva prevalso e ci avevano consegnato il nostro Partito democratico, nuovo, fiammante, audace e persino un po' arrogante come tutti i giovani devono essere.
E dire che era stato così duro inserire quella semplice regoletta, era stato così faticoso far votare ai famosi 45 quel brevissimo codicillo che recita:
"Coloro che faranno parte dell'Assemblea Costituente non dovranno ricoprire nessuna carica politica, amministrativa e elettiva, salvo quelle che hanno gia' e soltanto fino al completamento del mandato, nei cinque anni successivi all'elezione alla costituente."
Annamaria Abbate
Cremona
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