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Scuola: religione, docenti di ruolo, ed é subito polemica.
16.07.2003
Il centrodestra, insieme alla Margherita e all'Udeur, ha votato alla Camera il via libera definitivo alla legge, passata con 252 si', 115 no (Ds, Verdi, Pdci, Prc, Sdi e il repubblicano La Malfa) e 13 astensioni.

La legge approvata oggi interessa circa 13 mila docenti e prevede l'inserimento in ruolo degli insegnanti di religione cattolica attraverso il superamento di un concorso, il primo dei quali sara' riservato agli insegnanti di religione che abbiano all'attivo un periodo di servizio di almeno quattro
anni negli ultimi 10. Per prendere parte al concorso e' necessario avere l'idoneita' da parte della diocesi. I concorsi saranno indetti, su base regionale, con frequenza triennale. Per questi insegnanti e' prevista l'assunzione a tempo indeterminato, ma nel caso in cui dovesse essere revocata l'idoneita' riconosciuta dalla diocesi, e' previsto il ricorso alla mobilita'.

Ecco alcune dichiarazioni di esponenti diversi politici:

Didone' (Lega): "evidenziata una spaccatura nel centrosinistra"

Cesare Campa, Forza Italia, relatore del provvedimento "schiaffo morale alla sinistra che ha votato contro''.

'E' incostituzionale, non ha la copertura finanziaria', dichiarano Ds e Verdi.

''Ciampi non firmi la legge'', chiede Rifondazione Repubblicana.

Cgil Scuola: ''i docenti di religione vengono immessi in ruolo e gli altri precari restano nei guai. Ed e' proprio questa che viene sottolineata come una differenza di fatto nei diritti dei lavoratori che fa dire agli oppositori della legge che il provvedimento viola la Costituzione, cosi' come in molti mettono l'accento sul fatto che la norma attribuisca alle diocesi il potere di concedere o revocare l'idoneita' all' insegnamento della religione cattolica.

Il portavoce di Forza Italia, Sandro Bondi: "Dopo anni di ostinata e preconcetta opposizione della sinistra e della Cgil, finalmente questi lavoratori hanno gli stessi diritti degli altri'.

Francesco Giro, responsabile di Forza Italia dei Rapporti con il Mondo Cattolico: ''Finalmente gli insegnanti di religione cattolica non saranno piu' marginalizzati e discriminati''.

Mario Mauro, responsabile Scuola e Universita' di Forza Italia: ''Un grande atto di giustizia sociale'',

Mario Landolfi, portavoce di An: "''Il riconoscimento dello status giuridico rappresenta il coronamento di un impegno assunto dal centrodestra sin dal 1994''.

Enrico Panini, segretario generale di Cgil Scuola: ''intendiamo difendere tutti i lavoratori, ma ci opponiamo con fermezza ad uno stravolgimento delle regole e alla riduzione della dimensione laica della nostra scuola. E intanto, per gli altri precari della scuola, che hanno insegnato materie obbligatorie e che sono stati nominati supplenti in rigoroso ordine di graduatoria, non c'e' neanche uno straccio di immissione in ruolo, nonostante decine di migliaia di posti vacanti''.

Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola: ''E' stata approvata una legge ingiusta che per dare stabilita' lede il diritto di altre persone'', ribadisce . Basta che venga tolta l'idoneita' da parte dell'autorita' diocesana per far diventare un docente di religione cattolica insegnante di ruolo in un'altra materia coprendo un posto che dovrebbe essere assegnato ad altri che ne hanno piu' diritto,
scavalcando graduatorie e diritti di altri colleghi''.

Riccardo Pedrizzi, di Alleanza Nazionale: "La CdL mantiene gli impegni presi. Si tratta di un provvedimento atteso da ben 19 anni che applica il concordato fra Italia e Santa Sede. Quanto alla facolta' della Chiesa di allontanare dall'insegnamento della religione il docente laico. Chi fa domanda per insegnare religione accetta automaticamente il suo allontanamento dall'insegnamento nel momento in cui non dovesse piu' rispondere ai tre requisiti (competenza teologica, capacita' pedagogica e testimonianza cristiana), richiesti dalla Curia per concedere il benestare: come puo' una persona che non crede nei principi di una religione insegnare principi ad alunni che sono li' per impararli?''.

Roberto Villetti, vicepresidente dello Sdi: "si e' creata nell'organico degli insegnanti pubblici dello Stato una nuova figura che e' sottoposta al vaglio, alla censura o alla ripulsa da parte della Chiesa: e' stato gravemente alterato il delicato equilibrio raggiunto in materia di insegnamento della religione con la revisione del Concordato fatta da Craxi. In un Paese moderno e laico, multireligioso e multietnico, sarebbe molto meglio avere un insegnamento di storia delle religioni piuttosto che un indottrinamento a senso unico''

Emilio Delbono, capogruppo della Margherita in Commissione Lavoro alla Camera: "nessuna enfasi ideologica, ma una legge che sana una situazione inaccettabile di precariato e di iniquita', rispettando l'impegno assunto con il Concordato e l'Intesa con la Chiesa Cattolica''
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