Il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano,presenta la mostra:JOSEPH KOSUTH. ARTE E PENSIERO.Dalla collezione Panza di Biumo,19 luglio - 30 novembre 2007, Villa e Collezione Panza, Varese.Kosuth ha fatto qualcosa che prima non era pensabile: fare un’arte che si identifica con una ricerca filosofica…Ci fa entrare in quel regno indefinibile delle cose che non si possono definire ma che sono la sostanza di tutto. Per questa ragione le sue opere sono immensamente belle: ci fanno conoscere la nostra anima. Giuseppe Panza di Biumo
Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano presenta la mostra "Joseph Kosuth. Arte e pensiero. Dalla Collezione Panza di Biumo." Dal 19 luglio al 30 novembre 2007 saranno esposte nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza tredici installazioni che coprono la produzione dell’artista tra il 1965 e il 1974 e che rappresentano l’essenza della ricerca artistica di Kosuth, il rapporto con la conoscenza del linguaggio e la relazione tra significato ed espressione.
Joseph Kosuth, uno degli esponenti principali e massimo teorico dell’Arte Concettuale, svolge una intensa attività in questo ambito di ricerca ormai da più di trent’anni. L’arte concettuale ha inteso sostituire all’opera la riflessione sull’opera, sul suo ruolo nel contesto della società e della sua cultura. L’artista, quindi, non realizza oggetti da guardare, ma concetti, idee, riflessioni sull’arte espressi principalmente con l’ausilio del linguaggio verbale, o con la combinazione fra testo e immagine fotografica. Dagli anni Sessanta, in particolare, il lavoro di Kosuth ha esplorato in modo approfondito, la produzione e il ruolo del linguaggio e del suo significato all’interno dell’arte. Kosuth ha impostato tutto il suo lavoro come un complesso, ma coerente processo di riflessione sul linguaggio come veicolo principale di idee, per fare questo ha dovuto sottoporre il linguaggio stesso ad analisi e verifica. Questa sua indagine, prende forma nelle sue installazioni, nelle esibizioni, nelle opere su commissione pubblica e in quelle presenti in Europa, nelle Americhe e in Asia.
Tra le installazioni presenti in mostra Clear Square Glass Leaning (1965), opera che si identifica con il suo enunciato: essa dichiara, infatti, le diverse qualità di un oggetto (una lastra che a un tempo è fatta di vetro, trasparente e quadrata) e la sua relazione con lo spazio (appoggiata al muro). Nine Paintings with Words as Art (1968) è ancora precisamente ciò che dichiara il suo titolo, nove dipinti su ciascuno dei quali si staglia una parola, ognuna in riferimento ad aspetti diversi delle tele stesse tranne le ultime due parole che compiono una funzione diversa dal puro enunciare: "painting" e "art" si rapportano al contesto in cui sono realizzate. In mostra viene esposta anche la serie di Art as Idea as Idea, tra cui la definizione del Nulla in sei lingue diverse, che si presentano come la riproduzione su tela di definizioni tratte dal dizionario mostrate in negativo in un ingrandimento fotostatico acromatico. In Five Five’s (to Donald Judd) (1965) Kosuth utilizza il neon, mentre The Tenth Investigation Proposition 4 (1974) rappresenta una delle opere della serie delle Investigations che saggiano la funzione significante delle parole, attraverso operazioni "pubbliche" come l’inserzione pubblicitaria sui giornali o l’apposizione di striscioni o manifesti nelle strade, o ancora con installazioni negli spazi espositivi dove l’osservatore è invitato a prendere visione di testi stampati.