17.07.2003
Diritto di voto agli stranieri. I DS lanciano una petizione. di Federico Mercuri In occasione del secondo Festival nazionale dei migranti che si tiene a Roma dal 16 al 20 luglio i DS presentano una petizione a sostegno di due disegni di legge costituzionali per garantire la partecipazione politica agli stranieri che risiedono in Italia da più di cinque anni.
Oggi, (16 luglio n.d.r.) in una conferenza stampa in via Nazionale, Livia Turco, responsabile welfare, Vannino Chiti, coordinatore della segreteria, Giulio Calvisi, responsabile immigrazione e Ali Baba Faye, responsabile Consulta Immigrazione, hanno illustrato il contenuto della petizione e hanno invitato i cittadini a firmare presso le Feste de l’Unità . ''E' giunto il momento di voltare pagina - dichiara Livia Turco - bisogna smetterla con l'uso politico e strumentale dell'immigrazione. Bisogna cominciare a ragionare sull'immigrazione in modo nuovo perche' parlare di immigrazione significa anche parlare di noi, della nostra societa' che cambia e della scuola che riceve ogni anno migliaia di scolari e studenti stranieri. Dobbiamo passare dalla politica della paura a quella della convivenza''.
''La destra - spiega Chiti - ha sempre cavalcato la questione dell'immigrazione agitando lo spettro della paura. Ma la clandestinita' e' aumentata e la situazione e' peggiorata. Dobbiamo invece impegnarsi perche' si arrivi a ragionare in un altro modo. L'immigrazione puo' essere una fonte propulsiva e di cambiamento per la societa'''. I Ds chiedono quindi che gli stranieri residenti in Italia, titolari di carta di soggiorno, possano partecipare alle elezioni amministrative e alla vita politica locale. ''La legge sul diritto di voto alle amministrative - si legge nella petizione - e' il modo migliore per costruire un patto di convivenza civile e democratica tra italiani ed immigrati. Un patto fondato su diritti e doveri comuni''.
La legge punta anche ad ampliare il concetto di cittadinanza europea. Intende chiedere infatti alla Conferenza intergovernativa che dovra' redigere la prima Costituzione dell'Ue di istituire la ''cittadinanza europea di residenza'' cosi' da renderne possibile l'estensione di diritti fondamentali ai cittadini di paesi terzi e agli apolidi che risiedono in Europa da almeno cinque anni. Infine i Ds vogliono riformare la legge sulla cittadinanza con quattro obiettivi fondamentali: facilitare l'accesso alla cittadinanza per i bambini stranieri che nascono in Italia e vi risiedono per 18 anni consecutivi; accorciare i tempi di residenza necessari ai cittadini non comunitari per poter chiedere la naturalizzazione; ridurre i tempi di attesa e la discrezionalita' nelle procedure; evitare gli abusi dei matrimoni di comodo.
''Anche in altri Paesi, afferma Livia Turco, il voto agli stranieri e' garantito. In Svezia ad esempio, questo diritto e' assicurato dal 1975 per le elezioni regionali, comunali e per i referendum. In Danimarca dal 1981 per le comunali e le provinciali. In Olanda e in Irlanda per le comunali. ''Anche nella Spagna di Aznar - conclude - dal 1985, tutti gli stranieri votano per le comunali''.
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