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APD Lombardia e Veneto: presenteremo liste
29.07.2007
Associazioni per il Partito Democratico Lombardia e Veneto Presenteremo liste per la riforma della politica costruite democraticamente

Comunicato Stampa

Associazioni per il Partito Democratico Lombardia e Veneto Presenteremo liste per la riforma della politica costruite democraticamente

A seguito dell’incontro dei comitati di Presidenza delle Associazioni per il Partito Democratico della Lombardia e del Veneto, in vista delle elezioni del 14 ottobre, sono state assunte le seguenti decisioni:

- Le APD della Lombardia e del Veneto si fanno promotrici, nei loro territori di riferimento, di realizzare accordi tra i cittadini, le associazioni, gli iscritti ai partiti disponibili, per giungere alla formazione di liste elettorali caratterizzate dai temi relativi alla “Riforma della politica” da presentare in tutte le Circoscrizioni e, tendenzialmente, in tutti i collegi delle due regioni.

- Per quanto concerne l’apparentamento con una/o dei candidati Segretari Nazionali ciò avverrà secondo le decisioni che verranno assunte nelle singole Circoscrizioni.

- Per quanto concerne l’elezione dei Segretari Regionali le liste promosse dalle due APD opereranno per individuare propri candidati alla carica stessa di Segretaria/o Regionale, nelle due Regioni.

- La formazione delle Liste sarà effettuata secondo criteri e metodi rigorosamente democratici, nel rispetto del documento politico comune (allegato) firmato dai due Presidenti delle APD.

- I criteri per la formazione delle liste prevedono: promozione di autocandidature a livello di collegio, sorteggi per la definizione del genere dei capilista, votazioni in Assemblee di Collegio per la definizione della composizione delle liste, presenza di persone con meno di 40 anni in tutte le liste.

Con tali decisioni le APD Lombardia e Veneto intendono fornire il proprio contributo per consentire la più ampia partecipazione allo straordinario evento del 14 ottobre, attraverso una effettiva valorizzazione del ruolo protagonista dei cittadini elettori, condizione indispensabile per il rinnovamento della politica.

L’affermazione di regole democratiche già nella fase iniziale del processo costituente rappresenta la prima garanzia per costruire poi un partito nuovo, nuovo innanzitutto nei suoi modi di funzionamento e di assunzione delle decisioni.

Milano, 27 luglio 2007

***

Associazioni per il Partito Democratico della Lombardia e del Veneto

COSTRUIRE LISTE CHE VALORIZZINO IL PROTAGONISMO DEI CITTADINI E DELLE CITTADINE

La vicenda nazionale della candidature a Segretaria/o del futuro Partito Democratico si avvia a conclusione ed è ormai certo che avremo una pluralità di candidature.

La decisione di obbligare all’apparentamento con il candidato nazionale rende più complicato fare una scelta, soprattutto per chi come noi delle associazioni, ha sempre tentato di sviluppare un discorso autonomo, senza mai essere separato o contrapposto, rispetto alle direzioni dei partiti.

Per non smarrire il senso del lavoro svolto è necessario tentare di percorrere una strada, certamente difficile, che ci permetta tuttavia di entrare a pieno titolo nel Partito nuovo con pari dignità rispetto ad altri e senza disperdere il bagaglio di esperienze accumulato e di consensi raccolti.

Bisogna quindi, in primo luogo, affermare che esiste un legame stretto, inscindibile, tra contenuti, comportamenti e regole. La nostra scelta relativa alla figura di candidato Segretaria/o alla quale riferire le nostre liste non può limitarsi alle dichiarazioni programmatiche, ma deve anche valutare la coerenza dei comportamenti e gli scenari che la proposta può o meno aprire.

Sul piano dei contenuti i candidati, almeno quelli espressione dei partiti principali (Bindi, Letta, Veltroni) presentano opzioni tra loro non lontanissime con accentuazioni su alcuni punti e differenze circoscritte a questioni limitate, anche se non certamente secondarie.

I punti che a noi interessano maggiormente riguardano alcuni temi riassumibili nei titoli: riforma della politica e dello Stato, natura realmente democratica e partecipata del nuovo partito, carattere federale della nuova formazione politica, protagonismo dei cittadini. Sappiamo bene che su altre grandi questioni il dibattito è molto aperto ma ci pare che oggi attorno a questi temi si giochi la possibilità di offrire ai cittadini una proposta realmente innovativa tale da riaccendere quell’entusiasmo che ha caratterizzato le primarie del 2005.

Ai temi politici si devono poi legare strettamente scelte di metodo tali da evidenziare la coerenza del nostro progetto e renderlo comprensibile e credibile per le persone alle quali intendiamo rivolgerci.

Ribadendo quanto più volte affermato, relativamente alla riforma della politica e dello stato, pensiamo quanto segue:

· una profonda riforma della politica deve esser vissuta e praticata come servizio per la collettività, fuori da ogni interesse personale e deve dialogare continuamente col cittadino, vero ed unico depositario dell’art. 49 della Costituzione;
· l’Italia ha bisogno di una nuova legge elettorale che salvaguardi il bipolarismo, consentendo una maggioranza sicura e la governabilità del Paese e delle Istituzioni. Le alleanze politiche vanno decise prima delle elezioni così che siano effettivamente gli elettori a scegliere da chi devono essere governati. Allo stesso tempo deve essere il cittadino elettore a decidere, con il voto, i propri rappresentanti parlamentari;
· il Paese ha bisogno di una riforma che permetta al governo di governare, all’opposizione di controllare ed ai cittadini di giudicarne consapevolmente l’operato; a tal fine occorrerà prendere in esame modifiche di alcuni titoli della Carta Costituzionale che possano snellire le procedure e semplificare la politica (ruolo del Presidente del Consiglio, superamento del Bicameralismo perfetto, Senato delle Regioni, diminuzione del numero dei Parlamentari, drastica riduzione dei costi della politica);
· il necessario ma oculato finanziamento della politica deve essere reso trasparente, leggibile, riducendo tutti gli sprechi, continuando ciò che il Governo ha già iniziato a fare sulle norme che regolano il Parlamento, per quanto in suo potere.

Rispetto alla natura del partito nuovo riteniamo necessario ribadire alcune scelte:

· va resa esplicita la misura che preveda la non eleggibilità - a qualsiasi livello - di persone condannate con condanna passata in giudicato per reati gravi e contro la pubblica amministrazione ed il pubblico interesse;
· l’eleggibilità va limitata a due mandati per tutte le cariche e va esclusa la possibilità di cumulo di cariche elettive e/o di nomina;
· ogni carica politica deve essere considerata contendibile. La competizione ed il merito vanno valorizzati come elementi vitali per la politica e per il Paese;
· nel Partito Democratico dovranno essere largamente utilizzate le Primarie per selezionare e scegliere i candidati per il Parlamento, i Presidenti di Regione, Provincia e i Sindaci; anche le liste per l’elezione nelle assemblee elettive dovranno essere definite attraverso meccanismi democratici e di larga partecipazione e condivisione;
· la contendibilità delle cariche di responsabilità politica deve essere accompagnata da pari opportunità di partecipazione. Tutti devono avere la possibilità di partecipare con pari strumenti alle Primarie;
· vogliamo costruire un Partito nuovo, che nello Statuto preveda: consultazioni referendarie di iscritti e elettori su scelte di valore strategico; voto segreto per gli incarichi direttivi; limiti temporali di mandato; assise programmatiche annuali; rendiconto di fine mandato dei gruppi dirigenti misurato sul programma sul quale avevano ricevuto il consenso dagli iscritti.

Le liste che promuoveremo mirano innanzitutto a fornire una effettiva possibilità di rinnovamento della classe politica italiana attraverso l’inserimento di volti nuovi negli assetti dirigenti del futuro Partito Democratico. Vogliamo promuovere una classe dirigente aperta all’innovazione, selezionata su merito ed esperienza, evitando promozioni e cooptazioni prive delle necessarie capacità. Una classe dirigente - formata da donne ed uomini, giovani e meno giovani - competente, in grado di prendere decisioni con coraggio e senso di condivisione, con senso di legalità e di responsabilità pubblica, in grado di ripristinare fiducia nel rapporto con i cittadini e di invertire un concetto di pubblico interesse che la destra ha fatto scadere a spazio utile a soli interessi privati.

Vogliamo costruire un Partito nel quale valga il metodo della trasparenza, in termini di garanzie di circolazione adeguata dell’informazione e della diffusione di una cultura politica più franca e meno reticente anche in materia di ambizioni personali; nel quale sia praticato il contrasto alla oligarchia, imponendo vincoli all’accumulo delle cariche e alla loro riconferma prolungata, dichiarando fin d’ora problematica la cumulabilità dell’incarico di segretario nazionale del PD con incarichi altrettanto impegnativi; vogliamo costruire un Partito capace di ripensare i tempi della politica; un partito nel quale l’articolazione e la competizione tra posizioni diverse- che non devono essere temute ma considerate come una ricchezza a patto che non diventino distruttive - vengano governate con saggezza ed intelligenza.

Rispetto alla natura federale del partito vogliamo un partito, ben radicato nei territori e che sappia parlare all'Italia ed agli italiani in maniera chiara, diretta e comprensibile con un occhio attento alle particolarità delle diverse aree del Paese. Rispetto infine al protagonismo dei cittadini ci pare importante sottolineare alcuni decisivi criteri per i metodi di formazione delle liste che sono per noi dirimenti quanto alla possibilità di condivisione dei programmi politici:

· La scelta del genere del capolista va effettuata attraverso il sorteggio per attribuire alternativamente ai diversi collegi i generi maschile e femminile.
· Le liste vanno definite in assemblee di collegio, da tenersi entro metà settembre, nel corso delle quali, con la discussione e il voto segreto di quanti condividono il progetto della lista e si impegnano a sottoscriverla e a sostenerla, saranno decisi i candidati e la loro posizione in lista, tenendo conto della necessaria alternanza dei generi.
· Nelle nostre liste dovranno trovare spazio candidati under 40 (almeno uno nelle liste nazionali e almeno due per le liste regionali), da individuare anche con lo scorrimento delle posizioni emerse dal voto sempre tenendo conto dell’alternanza di genere.

Con riferimento al ruolo decisionale dei cittadini esprimiamo qui le nostre perplessità su cosa significhi oggi la scelta di sottoporre agli elettori l’ipotesi di un ticket. Ci si presenta candidati Segretari nazionali in quanto persone in grado di garantire l’unità del nuovo partito senza prefigurare alcun tipo di organigramma che dovrà essere invece espressione del congresso e rappresentare la volontà unitaria della formazione politica che si intende costruire. I cittadini votano per il segretario ed un eventuale vice andrà discusso in altra sede. Bisogna evitare di dare l’idea di riprodurre lo schema di quell’equilibrio tra i partiti fondatori che si dice di voler superare.

Egualmente, è inoltre necessario evitare una scelta preordinata e decisa a livello nazionale delle cariche di Segretario Regionale che, per come sono costruite le regole, è del tutto probabile che finiranno con l’essere appannaggio di dirigenti dei due maggiori partiti. Il percorso che proponiamo di seguire per la composizione di liste che mettano al centro la riforma della politica prevede la iniziale costituzione dei Comitati di Circoscrizione che hanno i seguenti compiti e funzioni:

- scelta del candidato/a Segretario/a Nazionale di riferimento e richiesta di apparentamento
- decisione del nome della lista e del referente di Circoscrizione (ex art 7)
- confronto con le altre eventuali Circoscrizioni regionali per l’individuazione comune del candidato Segretario Regionale
- promozione delle Assemblee di Collegio (ovunque possibile)
- ratifica del numero di collegi in cui la lista si presenta
- dopo le Assemblee di Collegio (entro 15/16 settembre), presa d’atto degli esiti delle stesse e, dopo il sorteggio dei capilista, definizione delle liste nel rispetto dei criteri indicati dalle norme e quelli sopra definiti

Alla costituzione dei Comitati di Circoscrizione dovrà prontamente seguire la costituzione dei Comitati di Collegio cui spetterà di:

- lanciare la campagna per le autocandidature alla Costituente Nazionale e definire (entro il 9/9) gli elenchi di candidati donne e uomini, con indicazione dell’età e sintetico curriculum
- organizzare e curare lo svolgimento delle Assemblee di collegio (entro 16/9) per le votazioni dei candidati per definire la composizione delle liste
- raccogliere i risultati e trasmetterli ai Comitati di Circoscrizione
- raccogliere le firme per la presentazione delle liste

La coerenza di questa impostazione ci permette di valorizzare la nostra esperienza e di portare all’interno del Partito nuovo un contributo di innovazione al quale non intendiamo rinunciare senza precostituire logiche di corrente o gruppi di potere.

Milano, 25 luglio 2007

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