1.08.2007
Primarie del 14 ottobre 2007. Sorprese nelle candidature. In corsa ne rimangono sei:Mario Adinolfi, Jacopo Gavazzoli Schettini,Piergiorgio Gawronski ,Rosy Bindi,Enrico Letta,Walter Veltroni
www.welfareitalia.it organizza una consultazione. Chi vincerà ?
Furio Colombo si ritira . Pannella e Di Pietro non sono ammessi in quanto leaders di altre formazioni politiche che non hanno dato vita al percorso costituente del Partito Democratico.
Per il sondaggio clicca www.welfareitalia.it
Red/gcst 1 agosto 2007.
Di seguito brevi biografie dei candidati.
Mario Adinolfi 35 anni, giornalista, leader del movimento ’Democrazia direttà , usa il blog come megafono delle sue idee e battaglie. Ha deciso di candidarsi il 18 luglio «per la democrazia diretta, da outsider, per una generazione esclusa»: gli under 40. orio italiano, pari a 4200 comuni e 11 milioni di abitanti che producono il 16% del pil nazionale».
Rosy Bindi Nata a Siena, 56 anni, parlamentare europea nel 1989, tra le fondatrici del Ppi, ora ministro della Famiglia, incarico che lascerà in caso di vittoria. Si è candidata il 16 luglio e ha deciso di correre «per una vera competizione», perchè «è il momento delle donne», per costruire un partito «per il bipolarismo e la laicità » e per un’ «Italia più libera e giusta» e, in polemica con le decisioni del Comitato dei 45, perchè «le persone sono più forti delle regole».
Piergiorgio Gawronski , economista.
Nella sua lettera di presentazione dice fra l’altro: "Caro amico, forse ci siamo già incontrati, abbiamo chiesto insieme il rispetto della legalità , la fine degli abusi "legalizzati" dei politici, del mobbing contro le persone migliori.
Ti chiedo di fermarti un attimo a leggere questa riflessione sul nostro destino comune, e la proposta che ne segue.
Sono un po' deluso da molti protagonisti del nascente Partito Democratico. Non è che non ci siano brave persone fra loro. È che i nostri attuali leaders non sembrano avere un progetto istituzionale per fermare la corruzione politica, che corrode la nostra democrazia, il bilancio dello Stato, e l'etica pubblica.
Non c'è da sorprendersi: i nostri politici migliori devono la loro carriera a questo sistema, ai rapporti che con esso hanno stabilito: è difficile sperare che si pongano alla guida di un cambiamento profondo".
Jacopo Gavazzoli Schettini Direttore dell’Agenzia Europea di Investimenti, è sceso in campo il 3 luglio, sospendendosi dall’ incarico. «Credo profondamente in un capitalismo più sostenibile, aperto e trasparente di quello che c’è ora, credo in una pubblica amministrazione che si fondi sul valore della responsabilità sociale».
Enrico Letta 40 anni, pisano, attualmente è sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Formatosi alla scuola di Beniamino Andreatta, assume giovanissimo incarichi importanti al ministero degli Esteri e, poi, al ministero del Tesoro. A 30 anni viene eletto vicesegretario del Ppi, e a 32 è ministro delle Politiche comunitarie nel primo governo D’Alema. Nel secondo governo D’Alema diventa ministro dell’Industria, Commercio, Artigianato: incarico che gli viene confermato nel successivo governo Amato. Ulivista convinto, insieme a Dario Franceschini e a Beppe Fioroni, Letta viene indicato come la nuova generazione di dirigenti dei cattolici democratici. Si è parlato di una sua candidatura alle primarie per la segreteria del Pd fin dal primo momento, ma lui ha sciolto la riserva solo da pochi giorni.
Walter Veltroni 52 anni, romano, nel 1976 è già consigliere comunale del Pci a Roma, poi deputato, vicepresidente del Consiglio nel primo governo Prodi, segretario del Pds, e attualmente sindaco di Roma. È sceso in campo il 27 giugno con un discorso al Lingotto di Torino. Il suo manifesto "Fare un’Italia nuova" indica i compiti di «un partito nuovo e aperto a tutti» sulla strada della modernizzazione del paese. Ecco le priorità : «Riunire gli italiani restituendo loro fiducia e speranza. Cambiare il nostro paese in modo radicale e realistico, facendolo crescere lungo la via dell’innovazione, della libertà e della giustizia sociale. Animare una politica capace di superare le contrapposizioni esasperate».
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