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Lungavilla, serata con il Trio d'Archi Lennon
12.08.2007

Giovedì 16 Agosto, ore 21.15 – LUNGAVILLA – Auditorium.Promosso da Parrocchia di S. MARIA ASSUNTA - UN ORATORIO PER AMICO.EVERGREEN BEATLES, 50 anni di successi internazionali.Con Trio d’archi "John Lennon" Luca Marziali violino ,Roberto Molinelli viola, Alessandro Culiani violoncello

A cinquant’anni dalla nascita del quartetto di Liverpool, il trio John Lennon elabora e ripensa le sue melodie immortali con una stesura diversa dall’originale, di più ampio e sinfonico respiro. Gli strumenti classici sono utilizzati in modo innovativo coniugando le caratteristiche lirico-espressive dei brani con le componenti più spiccatamente ritmiche.

Il Trio Lennon é composto da affermati solisti marchigiani - Luca Marziali, Roberto Molinelli, Alessandro Culiani - tutti diplomati con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio "Gioacchino Rossini" di Pesaro. Svolge intensa attività concertistica sia in Italia che all'estero. Il repertorio spazia dal classico al romantico, dalla scuola viennese alla musica americana, fino a prime esecuzioni assolute di composizioni dedicate a questa formazione.

Ingresso 5 euro

LUNGAVILLA

Le prime testimonianze storiche di presenza umana nel territorio corrispondente all’odierna Lungavilla risalgono all’epoca romana. Ne sono testimonianza le tombe ed i corredi funebri risalenti ai primi due secoli dell’era cristiana, con alcuni oggetti databili addirittura al IV secolo a.C., ritrovati presso la Fornace Palli ed oggi conservati in parte presso i Musei Civici di Pavia ed in parte presso la Civica Biblioteca Ricottiana di Voghera.

Occorre attendere però il 1249 perchè Calcababio (l’antico nome di Lungavilla) faccia la sua comparsa in un documento ufficiale: si tratta di un atto notarile in cui viene citato il nome di un certo "Fulcacius de Calcababio". Dopo quella fugace notizia segue un lungo periodo di silenzio, fino agli ultimi decenni del ‘400, quando Calcababio ricompare nei documenti associato al nome di Branduzzo, entrambi feudi dell’antica e nobilissima famiglia Botta che, tra varie ed alterne fortune, governò fino al 1882 quando Calcababio, insieme al Vogherese, venne aggregato alla Lombardia come appartenente alla provincia di Pavia. Di lì a pochi anni l’antica Calcababio sarebbe scomparsa per sempre, per lasciare il posto a Lungavilla. La storia vuole che nel 1883 re Umberto I, di passaggio da Calcababio, abbia esclamato: "Che villa lunga!". Fermatosi nella piazza del Municipio a ricevere gli omaggi della popolazione e delle autorità, chiese al parroco Don Giovanni Battista Bellingeri il nome del paese. Sentita la risposta, tanto il re quanto il suo aiutante atteggiarono le labbra ad un leggero sorriso sembrando loro poco simpatico il nome di Calcababio. Quel sorriso convinse ulteriormente il Consiglio Comunale a chiedere il cambio del nome: da Calcababio a Lungavilla. Il cambio fu concesso con regio decreto in data 5 settembre 1894.

Il Parco Palustre di Lungavilla rappresenta oggi il fiore all’occhiello del paese, dato il suo inestimabile valore naturalistico, didattico e ricreativo ed essendo ormai riconosciuto come uno dei parchi storici a livello regionale. Il "Parco Locale di Interesse Sovracomunale" fu formalmente istituito negli anni ‘80 allo scopo di recuperare una vasta area degradata dalle massicce e indiscriminate escavazioni di argilla effettuate nella prima metà del secolo scorso, quando in paese, e più in generale nella zona del Basso Oltrepò, l’attività delle fornaci per la produzione di laterizi era assai fiorente.

Attraversato da due piccoli corsi d’acqua (il Luria ed il Lurione) si presenta con una morfologia pianeggiante interrotta da bacini profondi dai 2 ai 7 metri, inframmezzati da zone erbacee e macchie di bosco naturale in cui crescono, tra le altre piante, il salice, l’olmo, l’acero campestre e il pioppo. Ricche anche le zone arbustive, con tutte le specie tipiche della zona, tra cui il biancospino, la rosa selvatica, il sambuco e il ranuncolo. Percorrendo i sentieri che si snodano al suo interno, se si è fortunati e molto silenziosi, è possibile incontrare gli abitanti del Parco: tra gli altri la volpe, l’airone, la lepre, il germano reale, l’oca selvatica oppure uno dei numerosi uccelli migratori che fanno tappa proprio qui per la nidificazione.

Nel Parco è possibile pescare (con appositi permessi), fare passeggiate a piedi o in bicicletta. Per le scolaresche vengono organizzate visite guidate.

La Chiesa Parrocchiale di Lungavilla è dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta in Cielo è citata in documenti che risalgono al 1525. Originariamente di dimensioni ridotte, con l’aumento della popolazione fu in diverse riprese ampliato. Costruito in stile rinascimentale con campanile incorporato, all’interno è suddiviso in tre navate separate da pilastri; i dipinti e le decorazioni sono stati eseguiti dal prof. G. Fiori negli anni 1953-54.

Alla fine del ‘700 fu costruita l’attuale sacrestia, mentre l’organo ed il coro furono sistemati nel corso del secolo scorso, quando la chiesa assunse l’aspetto che conserva ancora oggi.

All’estremità delle navate sono presenti tre altari: quello Maggiore, di stile barocco, è di marmo scuro ed è sormontato dalla statua della Madonna del Colera; nella navata di sinistra si trova l’altare del Sacro Cuore, con accanto la tomba della nobile famiglia Lauzi de Rho; nella navata di destra sorge invece l’altare di San Giuseppe e una lapide a ricordo di Don Giovanni Battista Bellingeri, il parroco del colera.

Nel 1836 la diffusa epidemia di colera infuriò anche a Lungavilla; in un clima di generale costernazione che accompagna le grandi calamità, l’allora parroco Don Giovanni Battista Bellingeri alzò la sua voce e indicò alla popolazione smarrita una via di speranza e di salvezza. La sua presenza ed il suo intervento furono provvidenziali, non fosse altro per il ruolo fondamentale che svolse nel rialzare il morale di tutti, ma soprattutto per il fatto di aver pronunciato "a nome delle autorità e di tutto il popolo" il "Voto Solenne" di celebrare in perpetuo il giorno "dell'ottava di Maria Assunta". Ben presto, tutti si accorsero che la Vergine aveva ascoltato le preghiere dei suoi devoti e infatti a partire dal 23 agosto di quell’anno non vi fu più alcun morto di colera, anzi tutti i malati ottennero in breve una perfetta guarigione. Da allora il voto fu sempre mantenuto e tutt’oggi la processione è seguita da solenni festeggiamenti. La statua della Madonna del Colera si trova sull’altare maggiore della Chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna Assunta.

Alla Madonna Assunta è dedicata la festa patronale, il 15 e 16 agosto. Un apposito comitato predispone gli appuntamenti che ancora oggi sono rimasti, secondo la tradizione, quelli di un tempo: competizioni sportive, pesca di beneficenza, spettacoli di vario genere e dibattiti. Tutt’oggi si sente la necessità della riscoperta delle origini religiose della Festa Patronale, attribuendo alla comunità il ruolo di protagonista e promuovendo aspetti culturali che, appunto, sollevino un po’ il tono del canto.

Oltre alla Chiesa Parrocchiale esiste a Lungavilla un’altra chiesetta chiamata "Chiesuola" o "Oratorio" e dedicata a Maria Bambina. Considerata per tradizione anteriore a quella parrocchiale, anche se non sono mai stati rinvenuti documenti che lo dimostrino, era anticamente formata dalla sola navata centrale; la navata laterale fu costruita nella seconda metà dell’800 grazie alle donazioni dall’avvocato Dionigi Massazza. Al suo interno sono conservate due statue, che vengono portate in processione il Venerdì Santo: una in legno recentemente restaurata della Madonna Addolorata riconducibile ad un artista milanese ed il Cristo deposto dalla Croce. Degno di nota anche il dipinto di San Matteo e l’Angelo, copia del quadro di Vincenzo Campi conservato nella chiesa di San Francesco a Pavia.

La festa di Maria Bambina ricorre l’8 settembre ed è celebrata dalla zona sud di Lungavilla, quella che la tradizione ha battezzato "Algeria". È una ricorrenza in cui sono protagonisti speciali i bambini di tutto il paese: nel pomeriggio infatti, proprio in Chiesuola, viene impartita la benedizione ai più piccoli, mentre alla sera sono quattro bambine vestite di bianco a portare in processione la statua che raffigura la Madonna in fasce, scortate a destra e sinistra dalle zucche esposte sui marciapiedi. Non dobbiamo infatti dimenticare che, accanto all’aspetto religioso, alla festa di Maria Bambina si è associato nel tempo un risvolto più "popolare" e spesso la ricorrenza viene ricordata come "Festa di Succ". E per rimanere in tema di divertimenti popolari, proprio l’8 settembre si svolge il "Trofeo Algeria", una corsa ciclistica tutta dedicata ai bambini, ormai diventata tradizione a Lungavilla.

 

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