DESERTO ROSSO NEL CENTRODESTRA. di Antonio V. Gelormini Il cruccio di Sandro Bondi, di Fabrizio Cicchitto e di Ferdinando Adornato è la consapevolezza di una specie di contrappasso da scontare già ora in vita. La materializzazione di un pericolo rosso, a lungo combattuto, dopo averlo rinnegato, che nelle ammalianti linee di Michela Vittoria Brambilla prende forma nella Casa delle Libertà e si impossessa dell’anima politica di Forza Italia.
Per allontanare ogni tentazione, il tenace guardiano della Lega Nord, Umberto Bossi, è tornato a ringhiare ed ha chiesto a fedeli ed alleati una prova di forza. Sfruttare il malcontento tasse, per lanciare uno sciopero fiscale non ben definito, ma sufficiente a tenere il banco sul palcoscenico estivo dell’informazione politica. Ed ha fatto buon viso a cattivo gioco, ai riferimenti "paolini" del Segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, al Meeting di Rimini, sul dovere cristiano di pagare le tasse. I suoi luogotenenti, Calderoli e Castelli, si sono spinti oltre e, con faccia carica di bronzatura, hanno affiliato il cardinale, suo malgrado, alla causa leghista.
Nel frattempo di Gianfranco Fini non c’è traccia. Le ultime notizie lo davano a diversi metri sott’acqua, in un’immersione a distanza di cui si è perso ogni segnale o boa di avvistamento. In Alleanza Nazionale le dichiarazioni contraddittorie si sprecano e il progetto del partito unico assume sempre più i contorni evanescenti di un miraggio, forse anche per il gran caldo d’agosto.
Ben poco anche dalle parti di Pier Ferdinando Casini. Troppo impegnato nei preparativi di una cerimonia di nozze, che si preannuncia ricca di curiosità per paparazzi e appassionati di gossip. L’impressione è quella di una predilezione per l’eterno corteggiamento, anche se dai settori più vivaci del partito si denuncia la manovra berlusconiana, in chiave marcatamente anti-Udc. Con l’obiettivo, non troppo nascosto, di perseguire una spaccatura del partito, fino ad oggi pervicacemente evitata.
Il dato politico della stagione nel centrodestra vede, in definitiva, il pallino saldamente in mano a Lega e Forza Italia. Nell’incessante tentativo dei primi di continuare a sparigliare i giochi, per tenere vivo il coefficiente di condizionamento. E dei secondi di sfaldare senza tregua gli alleati, per mantenere invariati i rapporti di forza ed egemonizzare una coalizione, che si vorrebbe più corposa, ma solo per crescita della compagine del leader.
All’orizzonte di un autunno ricco di colpi di scena, per la vita politica italiana, mentre cresce il peso specifico moderato attorno al Partito democratico, nell’area del centrodestra si prevede tempo caratterizzato dal "rosso vivo". Paradossalmente, tra Circoli e Partito della libertà , un vero incubo per Bondi, Cicchitto e Adornato.
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