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CpU e fase costituente del PD
1.09.2007
Cari amici,
Il documento che vi invio contiene il quadro politico, discusso e condiviso, nel quale ci siamo mossi in questi mesi e le indicazione essenziali secondo le quali ci muoveremo fino al quattordici ottobre.
La Costituente è oggi ostacolata ed indebolita da chi, partiti e movimenti, ne contraddice lo spirito e la lettera andando "a contaminarsi uniti" o a "scioglersi uniti".
I Cittadini per L'Ulivo vogliono invece spingere la Costituente nella direzione di una grande esperienza di partecipazione libera, libera dalle appartenenze da cui sorge il nuovo partito, libera anche all'interno delle associazioni e dei movimenti.
Ogni decisione di candidatura in liste e di sostegno a segretari impegna quindi le singole persone, ma valorizza le altre posizioni e non utilizza il logo ed il simbolo della "Rete dei Cittadini per L'Ulivo".
Ritengo che dal primo settembre i Cittadini per L'Ulivo debbano inviare, quando necessario, delle NOTE NUMERATE ai candidati ed al Comitato Nazionale Quattordici Ottobre: Note pubbliche con pubbliche richieste sulle quali chiedere pubbliche risposte. La prima, già predisposta, riguarda la urgente richiesta di una iniziativa di tutti i candidati verso il Comitato Nazionale perché modifichi l'importo di cinque euro fissato a suo tempo. La voce della base è su questo unanime e sarebbe opportuno che anche i Comitati Provinciali dove sediamo si pronuncino.
A presto e buon lavoro

***

Cari amici,

le associazioni della Rete dei Cittadini per L’Ulivo sono direttamente impegnate nella Costituente del Partito Democratico.

I Comitati Promotori Provinciali del PD si stanno ancora insediando nel territorio, scontando ritardi organizzativi ma anche difficoltà ad aprirsi al contributo di tutti. Molte delle nostre Associazioni sono comunque presenti nei Comitati promotori, luogo unitario di questo processo costituente e punto di riferimento per i cittadini.

Il quadro politico generale vede il governo di Romano Prodi portare avanti, con senso di responsabilità e con piena consapevolezza delle difficoltà in sede parlamentare, l’opera di risanamento e di sviluppo sulla quale ha ricevuto il consenso della maggioranza degli italiani E’ interesse del Paese che quest’opera continui fino al termine della legislatura grazie alla guida di Romano Prodi, ad una più alta coesione della coalizione e ad un salto di qualità nella capacità di comunicare con la società italiana.

In questo quadro politicamente ed istituzionalmente delicato si inserisce il coraggioso progetto della “Costituente del Partito Democratico”. La Rete dei Cittadini per L’Ulivo ha lanciato sin dal suo Manifesto l’obiettivo della “Costituente dell’Ulivo”, parola che per i Cittadini è divenuta il contenuto fondante di una lunga stagione di impegno politico.

Per questo abbiamo subito condotto una battaglia contro la evidente alterazione della Costituente per mezzo della elezione del segretario nazionale ed addirittura dei segretari regionali. Nonostante diverse decisioni congressuali, nonostante quanto coerentemente richiesto da movimenti ed associazioni.

Le conseguenze sono evidenti: i candidati alla segretaria hanno la funzione di contenitori e regolatori di questa grande esperienza di partecipazione, la personalizzazione del confronto rischia di oscurare il dibattito politico costituente, l’appuntamento è percepito dai cittadini più nei termini di un Congresso, con i connessi rischi correntizi, che di una Costituente fondata sulla libera partecipazione. Infine, in molte regioni la scelta dei segretari regionali è stata svolta esclusivamente all’insegna degli accordi preventivi tra gruppi dirigenti. La logica degli accordi preventivi si è evidenziata nei “tiket” ad ogni livello territoriale, ma ad essa dobbiamo tutti rispondere esaltando invece il confronto aperto, la pluralità delle proposte, la ricchezza delle sensibilità politiche, il coraggio delle candidature.

La Rete dei Cittadini ha mantenuto comportamenti coerenti con il progetto dell’Ulivo di cui abbiamo cercato sempre di essere un piccolo laboratorio. Per questo ogni associazione sta valutando nel territorio, in rapporto alla sua storia politica ed ai suoi problemi prioritari, al quadro locale e regionale, alle persone che si mettono in gioco ed alle proposte che fanno, il contributo ed il sostegno che intendono dare alla Costituente. Un atteggiamento laico, aperto, di superamento delle precedenti appartenenze in nome di una scelta libera e di un maturo spirito costituente, come ci saremmo attesi da tutti i partiti e movimenti.

L’obiettivo che dobbiamo perseguire è quello di una alta partecipazione dei cittadini all’appuntamento del quattordici ottobre. I due principali ostacoli da superare sono il tono del dibattito, ancora troppo autoreferenziale ed interno al centro sinistra, e la deleteria decisione di esigere cinque euro dai cittadini.

Sin dal primo momento non abbiamo condiviso la proposta di richiedere cinque euro per la partecipazione alla elezione costituente. Non solo perché è un ingiustificato disincentivo alla partecipazione, ma perché conferma nei fatti quanto in teoria neghiamo, cioè che siamo di fronte ad una iscrizione implicita, funzionale alla elezione dei segretari, nazionale e regionali. Tutto questo allontanerà migliaia di cittadini dall’appuntamento costituente.

Ciò che noi dobbiamo chiedere a tanti italiani è di votare per la Costituente e di impegnarsi a contribuire alla fase costruttiva del nuovo Partito, insomma di aderire ad un lavoro comune che va dalla Costituente al primo congresso, al termine del quale ognuno deciderà di continuare o meno la propria collaborazione nelle forme previste dallo Statuto.

Il “Comitato Quattordici Ottobre” ed i Candidati ascoltino la voce dei cittadini attivi nel territorio: la richiesta diffusa e pressante è di fissare il corrispettivo a due euro, il doppio di una primaria, segno della adesione alla fase Costituente, e niente di simile ad una tessera di iscrizione.

Una cosa è certa, la Costituente del Partito Democratico non è il processo nel quale si strutturano le correnti del nuovo partito, nel quale si costituiscono le maggioranze e le minoranze, come invece è stato autorevolmente dichiarato. Le tante Liste che si stanno formando nel territorio devono portare alla Assemblea del PD donne e uomini che hanno intenzione di avviare un percorso politico nuovo ed aperto, un lavoro che richiama responsabilità ed entusiasmo: costruire insieme il Partito Democratico. Bisogna che l’assemblea che eleggiamo non solo appaia ma sia effettivamente una vera assemblea costituente. Possiamo ostacolare le eccessive personalizzazioni e le tentazioni correntizie solo con una vasta partecipazione ed attraverso il dibattito politico sui contenuti e sugli obiettivi, sui progetti e sui comportamenti. Così il partito nuovo potrà poggiare su solide fondamenta, radicate nella società italiana.

L’Assemblea Costituente ha due importanti compiti: approvare il Manifesto del Partito Democratico ed il suo Statuto. Ed allora in primo luogo si discuta tra i cittadini e tra i candidati dei contenuti che devono segnare l’identità del Partito democratico, del “Manifesto del PD” che deve uscire da una discussione del “Manifesto per il Pd”, proposto dai saggi, e che è ad oggi l’unico vero punto di riferimento comune. Insomma parliamo dell’Italia che vogliamo e della indispensabile cultura di governo che il Partito democratico deve mettere al servizio del Paese, parliamo del valore fondamentale del rispetto delle istituzioni e della Costituzione. Si discuta di quale Partito Democratico vogliamo, della forte novità che questo Partito deve introdurre nella politica italiana, parliamo del primo partito che vuole realizzare pienamente l’articolo quarantanove della Costituzione, del ruolo centrale delle Primarie nella vita del nuovo Partito e della politica italiana, del rapporto decisivo che vorrà instaurare con i cittadini non chiamati a sottoscrivere una appartenenza ma a partecipare, decidendo sugli uomini, sui contenuti, sugli eletti.

Chi si propone di andare alla Costituente lo deve fare perché intende condurre un confronto ed una battaglia su questi temi, ne deve discutere con i cittadini nei collegi, deve ricevere un mandato chiaro ed esercitarlo pienamente, senza il prevalere di legami nuovi o passati, o di metodi inaccettabili che pensino quella Assemblea come un mero luogo di ratifica.

E’ quindi necessario che la natura costituente della elezione e della assemblea del quattordici ottobre sia ribadita, indicando al più presto la data del primo congresso del PD e prevedendo sin da ora una metodologia di lavoro della assemblea per commissioni che debbano predisporre proposte da sottoporre al voto assembleare.

Ci sentiamo responsabili di un passaggio politico decisivo, dal buon esito del quale tanto dipende della politica italiana, della sua capacità di agire in sintonia con la parte migliore del Paese e di condurre l’Italia verso equilibri istituzionali rinnovati e rispettosi della Costituzione, rafforzando democrazia e solidarietà sociale, promuovendo libertà e sostenendo sviluppo e servizi.

Questo sentimento di alta responsabilità deve accompagnare ogni atto di quanti si impegneranno nel processo costituente, a partire dai candidati, perché il Partito Democratico intende portare ad un primo compimento il lungo cammino dell’Ulivo e porre le condizioni per una soluzione democratica della lunga transizione politica italiana.

Massimo Cellai, coordinatore dell'esecutivo nazionale CpU

30 agosto 2007

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