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Quale Partito Democratico? (di Vittorio Prodi) |
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7.09.2007
Un intero Paese che discute in modo forsennato dei lavavetri agli incroci ..... E' questo realmente il problema più grave che abbiamo? Non lo crediamo.
Pensiamo invece che abbiamo perso la capacità di vedere in prospettiva e di giudicare le grandi questioni che ci stanno di fronte. Se guardiamo un po' più lontano, ci accorgeremo che ci sono problemi globali che si stanno sviluppando e che hanno bisogno di una diversa ottica per essere risolti.
La questione più immediata è quella del riscaldamento climatico. E' al tempo stesso questione grave ed imminente, che proprio per sua natura può essere risolta solo con un consenso globale che porti ad una disciplina condivisa nella gestione delle emissioni ad effetto serra. E' ormai appurato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il riscaldamento globale esiste ed è causato da un'emissione di gas in quantità superiore a quella che la Terra potrebbe tollerare senza uno sconvolgimento degli equilibri naturali.
E' necessario un intervento di mitigazione e, dunque, una drastica diminuzione dell'uso di combustibili fossili, che è la causa principale del riscaldamento.
Dobbiamo agire nell'uso dell'energia, prima di tutto risparmiando, in particolare negli edifici e nei trasporti. In secondo luogo nella diversificazione: la Terra riceve dal Sole in un'ora, una quantità di energia pari a quella che tutto il genere umano usa in un anno. Il problema quindi non è la disponibilità di energia, ma il modo in cui la si sfrutta. Dobbiamo abbandonare le energie concentrate, come petrolio, gas e carbone ed imparare a sfruttare le energie diffuse derivanti direttamente (come il solare termico, fotovoltaico, termodinamico), indirettamente (come il vento, la biomassa, l'idraulica) o dalla geotermia. In terzo luogo bisogno agire migliorando l'efficienza del nostro sistema energetico.
E' certamente un problema molto serio, ma risolvibile attraverso uno sforzo tecnologico che è alla nostra portata.
Non bisogna sottovalutare, inoltre, il problema più generale relativo all'accesso alle altre risorse naturali, che, al contrario dell'energia, sono quelle che abbiamo ora sulla Terra e per le quali non c'è rifornimento dall'esterno.
E' impensabile che il pesante modo di produzione e di consumo possa essere esteso a tutto il mondo e meno che mai alle future generazioni. Se si vuole mantenere questo tenore di vita, si manifesterà pienamente la scarsità di risorse naturali.
L'andamento spaventosamente crescente dei prezzi si tradurrà in tensioni di mercato sempre più forti ed in situazioni simili il mezzo per garantirsi l'accesso alle risorse sarà l'uso della forza. In poche parole, scenari simili si traducono in scenari di guerra, come tra l'altro si è verificato già per il petrolio e l'acqua. Un'alternativa, invece, è data da una disponibilità al cambiamento verso una società della conoscenza, della qualità della vita in cui si apprezza il grado di inclusione, di consapevolezza, di garanzia alle persone nei momenti di debolezza come malattie e povertà , di rispetto dell'ambiente.
Questo cambiamento va individuato e preparato culturalmente perché costituisce un avanzamento di civiltà , ma avrà anche un effetto collaterale di modificare una parte dei consumi, ora puramente materiali e rappresentati dal prodotto interno lordo, in consumi immateriali e, quindi, di alleviare la pressione sul consumo di risorse naturali e facilitarne un accesso più equo.
E' un cambiamento profondo, difficile ma il solo in grado di favorire la pace nello sviluppo sostenibile.
Sta nascendo il Partito Democratico, un partito nuovo che porta, dunque, con sé i geni per essere uno strumento nuovo per capire il cambiamento e prenderne la guida. Dare ai nostri cittadini il senso di una marcia verso un obiettivo alto, capace di coinvolgere le energie e dare speranza. E' la politica vera che le donne e gli uomini si aspettano dai partiti. Questa è la sfida che il Partito Democratico deve cogliere.
Tratto dal sito: www.scelgorosy.it
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