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Caso Speciale: chiesta archiviazione per Visco |
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20.09.2007
La procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta che vedeva indagato il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco - l’ipotesi era minacce e tentato abuso d'ufficio – per presunte pressioni esercitate sull'ex comandante generale della guardia di Finanza Roberto Speciale, finalizzate al trasferimento di alcuni ufficiali della guardia di finanza di Milano nell’estate del 2006. Speciale è poi stato sostituito con decisione del governo dal generale Cosimo D'Arrigo. Sulla richiesta della Procura adesso deve pronunciarsi il giudice per le indagini preliminari, salvo la possibilità per il generale Speciale di presentare un'opposizione alle conclusioni dei pubblici ministeri.
L'inchiesta
Per la fase istruttoria, che si è conclusa ad agosto, la Procura ha sentito come persone informate sui fatti i generali Italo Pappa, Sergio Favaro, Emilio Spaziante, Rolando Mosca Moschini, il colonnello Michele Carbone e il maggiore Giovanni Cosentino. A metà giugno è toccato allo stesso Speciale, che ribadì di aver subito indebite pressioni. Mentre il viceministro Visco si era presentato spontaneamente a piazzale Clodio il 28 giugno scorso per chiarire la propria posizione. Alcuni giorni prima (il 6 luglio) sulla vicenda aveva riferito al Senato il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa.
Le motivazioni
La richiesta di archiviazione è stata firmata dal procuratore della repubblica Giovanni Ferrara e dal sostituto Angelantonio Racanelli. Le motivazioni del provvedimento, che deve essere ancora notificato alle parti, sono indicate in una decina di pagine. Secondo alcune indiscrezioni nel provvedimento c'è una forte censura per il comportamento assunto da Visco e finalizzato alla rimozione degli ufficiali della guardia di finanza di Milano. Per i magistrati romani tuttavia la condotta del viceministro sarebbe stata caratterizzata da illegittimità ma senza profili penali in quanto, dopo gli accertamenti, sarebbe venuto meno il cosiddetto «dolo di danno» nei confronti degli ufficiali, presupposto necessario perchè si verifichi l’ipotesi di abuso d'ufficio.
Il difensore di Visco: esclusa ogni illiceità della condotta
Prudente il primo commento sulla richiesta di archiviazione da parte dell’avvocato di Speciale, Ugo Longo: «Bisogna leggere le motivazioni; prima di allora nessun parere può essere fornito». Guido Calvi, difensore del viceministro, parla invece «di decisione dei magistrati della procura di Roma che è saggia ed equilibrata e frutto del loro rigore professionale». Rispetto al profilo del comportamento illegittimo ma senza risvolti penali Calvi precisa: «Si potranno esprimere considerazioni opinabili, ma ciò che conta è aver escluso che esista una condotta illecita». E rispondendo ad alcuni affondi arrivati da esponenti dell'opposizione, spiega: «Il giudice penale deve occuparsi esclusivamente della liceità della condotta. Ogni speculazione appare gratuita e inaccettabile».
da www.unita.it
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