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Progetto di Mce -Aifavin & Medici Pro African Hospitals
23.09.2007

Mce -Aifavin & Medici Pro African Hospitals "Diritto alla Salute per Tutti" . Progetto di Mce -Aifavin & Medici Pro African Hospitals . La Diagnosi Precoce, la Prevenzione Primaria e Secondaria, non costituiscono una spesa ma un investimenti sulla salute e sulla vita dei Cittadini

I lavori del meeting"Diritto alla Salute per Tutti" hanno visto l’intervento di molti autorevoli rappresentanti della Politica, del mondo Sanitario, delle Istituzioni centrali e territoriali, dei Media e delle Organizzazioni Sindacali:

Senza nulla togliere agli altri numerosi autorevoli relatori, focalizziamo la nostra attenzione su quanto affermato dal dott; Di Stanislao, dal dott. Paoloni, responsabile dell’ARPAM, dal dott; Ciccioli Parlamentare, dal Prof. Scerrati della Clinica Neurochirurgica Umberto I° di Torrette, dal dott. Marabini, ex Direzione Sanitaria Torrette – da l’Arch. Patrizia Mazzoni esperta in Bioarchitettura, dalla Dott.ssa Bice Previtera Direzione Dipartimento Dirigente Prevenzione e Dirigente Medico S.I.A.N. - del Dott. Virgilio Petrucci Responsabile Sindacato Medici della C.G.I.L.–dal Prof. Fulvio Aurora Segretario Nazionale di Medicina Democratica – dal Sig. Giovanni Fiorentini promotore del Convegno e presidente Nazionale di Mce -Aifavin & Medici Pro African Hospitals. L’esposizione, necessariamente sintetica, cercherà di interpretare, speriamo correttamente, quanto espresso dai citati relatori:

Il dott. Di Stanislao

ha illustrato l’analisi sull’efficacia degli interventi in campo di prevenzione primaria e secondaria effettuata negli U.S.A., dalla quale si evince che i risultati migliori in termini di riduzione della morbilità si ottengono con interventi mirati alla modifica di comportamenti a rischio; ha altresì evidenziato come il peso della sanità per la tutela della salute e il prolungamento della vita media siano marginali rispetto allo sviluppo socio-economico della società; ha affermato come a tutt’oggi nel nostro paese l’accesso alla prevenzione secondaria è diseguale, sia per aree geografiche che per classe sociale di appartenenza, anche per interventi di sicura efficacia ad es. nel campo delle patologie tumorali della donna.

Il dott. Paoloni

Ha illustrato i compiti del sistema delle Agenzie nel campo della prevenzione primaria ed ha altresì stressato l’importanza di una corretta informazione dell’opinione pubblica riguardo ai rischi ambientali e degli alimenti, allo scopo di non disperdere risorse o creare allarmismi per problematiche il cui impatto sulla salute è a tutt’oggi dubbio, citando tra l’altro i campi magnetici e i conservanti.

Il dott. Ciccioli

intervenuto più nella sua veste di Psichiatra che in quella di Parlamentare, ha illustrato una sua esperienza negli U.S.A. secondo la quale l’accesso alle cure per alcune patologie psichiatriche era subordinato alla adozione di precisi protocolli di accesso che garantissero almeno un 70% di risultato positivo, allo scopo di migliorare il rapporto costo-efficacia.

Il Prof. Scerrati

Ha illustrato i nuovi filoni di ricerca nel campo della neuro-oncologia e le nuove possibilità terapeutiche, argomento molto specialistico ma dal quale si evince quale livello di complessità e quali costi abbia raggiunto lo sviluppo della scienza medica.

Il dott. Marabini

ha illustrato i modelli organizzativi di un moderno sistema sanitario: data l’importanza e chiarezza della sua esposizione preferiamo allegare qualche tabella, più esaurienti e complete della nostra sintesi, di seguito verrà pubblicato l’intero intervento.

FATTORI EVOLUTIVI ED ELEMENTI DI CAMBIAMENTO:

1. Le nuove tecnologie

2. L’evoluzione demografica

3. Le patologie emergenti

4. Le dinamiche economiche

5. I cambiamenti politici

6. L’evoluzione del concetto di salute

7. Lo sviluppo di nuove professioni

Ultimi dieci anni

Più anziani; più pensionati

Più extracomunitari

(più gravidanze, più aborti, più TBC …)

Urbanizzazione e spostamento sulla costa.

Prossimi dieci anni

La salute è determinata in larga parte da politiche e da strategie che non riguardano il sistema sanitario: il reddito procapite; l’occupazione; la religione; la cultura; la casa; i trasporti; l’ambiente; i comportamenti voluttuari.

Trattamento della fase acuta delle malattie. Screening, diagnosi precoce e follow-up. Stabilizzazione, post-acuzie e riabilitazione Integrazione socio-sanitaria per patologie sociali, Regionalizzazione del SSN, Esternalizzazione dei servizi Gestione privatistica di servizi e settori di assistenza.

Giovanni Fiorentini promotore del Meeting e Presidente Nazionale di Mce - Aifavin & Medici Pro African Hospitals.

Ha sollevato il problema della diagnosi precoce, ha fatto notare che seppur la ricerca Scientifica e Tecnologica hanno fatto progressi importanti, sia in campo farmacologico che in quello tecnologico, l’uso delle nuove scoperte e delle innovazioni viene frenato da interessi e poteri forti che hanno più a cuore i profitti che la Salute ed la vita dei Cittadini. Fiorentini ha parlato dell’apparecchiatura diagnostica -3B-CBS- in grado di fotografare patologie come le neoplasie, almeno 4-6 anni prima della PET entrata sul mercato 50 anni fa e tecnicamente superata, ma le uniche 2 industrie costruttrici della PET hanno nel portafoglio ben 3.000 ordini al costo di 2 Milioni di € circa cadauna, è ovvio che se i Governi occidentali non impongono le sperimentazioni delle innovazioni tecnologiche, le industrie non sono di certo essere interessate a creare una nuova costosa catena di produzione.

Patrizia Mazzoni Architetto di Firenze esperta in Bioarchitettura.

Ha definito importante la Bioarchitettura per la salute dell’uomo, in quanto attraverso le nuove tecniche ed i nuovi materiali edilizi lo protegge dai campi energetici alterati. L’autorevole relatrice ricorda che negli ultimi 50’anni sono proliferati edifici abitativi costruiti con materiali edili incompatibili con l’ambiente e con la vita biologica degli esseri viventi, da qui lo sviluppo della medicina dell’habitat, costruire con materiali biocompatibili.

Dott.ssa Bice Previtera

Sostiene il primato del Servizio Sanitario Pubblico.

Parla dei compiti di prevenzione come di un settore da affiancare alla medicina ospedaliera, del territorio, della riabilitazione; vede in una riorganizzazione della struttura del S.S.N., compatibilmente con i costi, importanza di un coinvolgimento la possibilità di inserire quest’opera di prevenzione; stressa di un adeguamento della popolazione come anche la necessità culturale dei medici per i compiti di prevenzione e diagnosi precoce.

Il Prof. Fulvio Aurora

Ha sottolineato l’importanza del S.S.N. per la sua universalità, economicità, prevenzione e partecipazione; ciò è in controtendenza rispetto alle raccomandazioni del F.M.I. che in questi ultimi anni ha suggerito di sostituire i sistemi sanitari nazionali con sistemi di tipo privatistico, lasciando alla struttura pubblica solo funzioni di indirizzo e controllo. L’autore difende l’attuale struttura universalistica e sollecita un adeguamento dei fondi in ragione dei progressi avvenuti in campo sanitario e dell’invecchiamento della popolazione.

Dott. Virgilio Petrucci

Riprende gli stessi temi in materia di difesa del sistema sanitario pubblico e sposta l’attenzione da un sistema sanitario che ha visto il suo centro nell’ospedale ad un sistema sanitario che veda il suo centro sul territorio, cui vadano affidati compiti di prevenzione, stabilizzazione e continuità delle cure dopo l’acuzie.

Le conclusioni di Mce-Aifavin & Medici Pro African Hospitals ONLUS - ONG

-Il sistema sanitario deve adottare una lista di priorità finanziabili in modo corretto - l’informazione fornita dai Mass Media non deve creare allarmismi ingiustificati che possono tradursi in un cattivo impiego del pubblico denaro -Non sono tollerabili differenze di accesso alle cure derivanti dall’area geografica o dalla situazione socio-economica dei soggetti - L’affermazione di poter dare tutto a tutti è pura demagogica e comporta nella realtà una distribuzione delle risorse iniqua: il S.S.N. deve farsi carico di identificare le priorità e di impiegare le risorse disponibili dopo una valutazione corretta del rapporto costo-efficacia. Pur nella attribuzione alle Regioni di maggiori compiti in campo sanitario, è comunque irrinunciabile un coordinamento unico allo scopo di evitare di avere più di 20 sistemi sanitari diversi.

________________________________________

-Stesura del Progetto

"Diritto alla Salute per Tutti"

I motivi determinanti del Progetto

Le conoscenze, le esperienze acquisite in tanti anni di attività nel volontariato per la Tutela dei Diritti del cittadino, le segnalazioni ed informazioni che in questi ultimi anni sono pervenute a MCE-AIFAVIN& Medici Pro African Hospitals con crescente frequenza e gravità, hanno determinato una presa di coscienza e conseguente decisione di prendere posizione su alcune problematiche del più importante servizio sociale, cioè, il Servizio Sanitario Pubblico Nazionale.

Dopo la decisione di MCE di effettuare un’approfondita indagine conoscitiva sull’intero comparto sanità, si è deciso di monitorare separatamente il Servizio Sanitario Pubblico nelle sue componenti, territorio e ospedale: tra loro emergono vistosi scoordinamenti a volte causa di disservizi ed errori causa di troppi ingiustificati decessi.

L’indagine si è svolta rivolgendo oggettive e mirate domande a tutti gli attori: operatori sanitari, personale infermieristico, personale amministrativo, dirigenti, pazienti e familiari dei pazienti. Le risposte ottenute sono state selezionate in attendibili, meno attendibili non attendibili, divise per settori, elaborate con apposito modulo di Data Base al fine di ottenere dati di attendibilità ottimale. Dopo aver effettuato il monitoraggio e proceduto ad elencare le carenze ma anche a dare risalto a ciò che funziona; si è poi proceduto alle analisi di eventuali azioni possibili.

-Le attività sanitarie bisognose di correzioni-

1. Nel Servizio Sanitario Pubblico, le differenze emerse riguardano le varie Regioni competenti della gestione del Servizio Sanitario Pubblico, con un considerevole divario tra Centro-Nord e Sud del paese.

2. Per quanto concerne il livello dei Servizi Sanitari erogati sul territorio, seppur in questi ultimi 10 anni si é registrato una intensificazione ed un miglioramento della qualità, soprattutto per le innovazioni, nuove e più efficaci metodologie di assistenza territoriale, come la domiciliare integrata e l’assistenza sociale agli anziani, rimangono pur sempre molti settori privi di assistenza indispensabile.

3. Ciò che emerge più marcatamente sono la difformità tra stessi servizi delle strutture dislocate sul territorio ed anche nell’ambito delle stesse strutture e la mobilità del personale soprattutto paramedico; accade spesso che all’infermiere professionale vengano assegnati ruoli e mansioni amministrativi, come accade che semplici impiegati amministrativi e senza i necessari requisiti di base, vengono nominati dirigenti di strutture o di comparti. Tutto ciò determina situazioni di notevole e diffusa demotivazione e frustrazione tra gli operatori che inevitabilmente si ripercuote sull’utenza, oltre ad autorizzare il sospetto di fenomeni di imboscamento di personale tra l’altro numericamente carente come quello infermieristico.

4. Nel Servizio Sanitario territoriale sono risultate irrisolte le lunghe liste di attesa, mentre risulta aumentato il numero di utenti che ricorrono alle prestazione a pagamento. Non è ancora risolto il problema della burocrazia nonostante le disposizioni normative sull’autocertificazione.

5. Nel campo degli sprechi Mce-Aifavin & Medici Pro African Hospitals ha registrato tra i primi posti un eccessivo e non sempre giustificato consumo di farmaci, il nostro sondaggio su un campionario di 2.500 intervistati, pur non avendo nessuna presunzione di statistica ufficiale, ha rilevato che 3 (tre) confezione di farmaci su 5 (cinque) della fascia A, vengono buttati perché scaduti o sostituiti da altri farmaci, ma anche perché a fronte della limitata esigenza terapeutica come da prescrizioni mediche, sul mercato esistono soltanto confezioni che contengono 4 (quattro) sinanche 6 (sei) volte la quantità del fabbisogno prescritto.

6. Altre forme di sprechi Mce-Aifavin & Medici Pro African Hospitals le ha riscontrate nel servizio della specialistica a convenzione in relazione al numero di ore corrisposte rispetto al minor numero di prestazioni effettuate. Infatti, per le prestazioni specialistiche come l’ORL, la Pediatria, l’Ortopedia, la Dermatologia, l’Oculistica ed altre ancora, quasi tutte le Regioni hanno fissato un tempo di 20 minuti per ogni visita o prestazione eccetto l’odontoiatria, abbiamo invece riscontrato che la media è di circa 50 minuti per visita o prestazione, cioè, per 100 ore corrisposte in pagamento, in media vengono effettuate circa 120 prestazioni specialistiche anziché le 300 previste dal contratto e dal regolamento regionale o aziendale per le convenzioni.

Disservizi e carenze nel S. S. P. ospedaliero

1. Nel nostro paese esistono troppe piccole strutture ospedaliere per cui l’eccessiva frammentazione, causa principale di elevato costo di gestione che inevitabilmente grava sulla collettività, senza che dia garanzie sull’assistenza, né servizi adeguati e con inevitabili rischi per l’incolumità del paziente per mancanza di strumenti ed attrezzature indispendabili.

2. Molte strutture Sanitarie ed Ospedaliere, in particolare nel Sud d’Italia, non dispongono della strumentazione in tutte le discipline, come è invece previsto dalle norme vigenti in materia.

3. Nelle corsie ospedaliere accade sempre più frequentemente che ad espletare le funzioni dell’assistenza ai degenti, sono delegati Medici tirocinanti e specializzandi e molto spesso senza la guida strutturata imposta per Legge.

4. Sono sempre più presenti e visibili i casi di scoordinamento tra le varie competenze, derivanti dal fatto che la struttura dipartimentale non è dunque realmente operativa e spesso esiste solo "sulla carta".

5. Lo scoordinamento tra competenze e tra servizi è anche causa di ingiustificati lunghi periodi di degenza ospedaliera. Infatti, accade di frequente che i ricoveri vengano prolungati in attesa delle risposte di esami, ciò è un motivo di ricovero inappropriato secondo il Protocollo di Revisione dell’Utilizzo Ospedaliero

6. Sovente lo scoordinamento tra competenze e tra servizi, è anche causa di gravi ritardi sulla effettuazione di esami importanti su pazienti urgenti e ad elevato livello di rischio, erroneamente non classificati come tali. E’ stato rilevato che il servizio più carente è senza alcun dubbio il servizio di primo intervento.

Professionalità, Efficienza, Coordinamento

Efficienza e funzionalità nel Servizio Sanitario Pubblico del Territorio

1. A determinare le carenze, le discordanze ed i disservizi del Servizio Sanitario Pubblico è provato che sono le difformi dislocazioni e le frammentazioni dei servizi, in questo importante settore sono emerse però anche numerose realtà efficienti, funzionali e coerenti ai bisogni ed alle esigenze del territorio. In alcune Regioni del Centro-Nord si sono registrate vere e proprie eccellenze, sia per quanto concerne la specialistica che per i servizi di laboratorio.

Efficienze e funzionalità nel Servizio Sanitario Ospedaliero

1. In Italia grazie alle personali e coraggiose iniziative di autorevoli Operatori Sanitari, risiedono anche molte Strutture Ospedaliere di altissimo livello, alcune sono classificate come Eccellenti anche da altri paesi Europei.

2. Mce-Aifavin & Medici Pro African Hospitals ha monitorato la qualità, la funzionalità, la professionalità nonché il servizio alberghiero di Cliniche Universitarie e di strutture Ospedaliere del paese, il sondaggio è stato effettuato s 3 (tre) categorie di strutture ospedaliere, piccole, medie e grandi.

3. Dalle piccole strutture ospedaliere non sono emersi fattori meritevoli di grande nota, è risaputo che le piccole strutture dispongono di pochi reparti, scarso personale ed insufficienti attrezzature. Sono, però, emerse anche differenze in positivo rispetto alle strutture medie ed ancor più rispetto alle megastrutture, ciò in relazione alla disponibilità, alla gentilezza e all’ospitalità del personale medico e paramedico verso i pazienti ed i familiari di questi.

4. Dalle medie strutture sono emerse diverse realtà di elevati livelli di qualità, di professionalità, nell’organizzazione strutturale complessiva ma anche di singole divisioni o reparti specifici.

5. In relazione alle medie strutture ospedaliere, oltre ad aver rilevato notevoli disomogeneità territoriali, esistono anche differenze tra strutture di stessa dimensione sulla disponibilità ed adeguate strumentazione. Infatti, a fronte delle strutture all’avanguardia esistono altre che non dispongono neanche di indispensabili strumenti, molti dei quali sono obsoleti, non funzionanti o non esistono operatori in pianta organica per farli funzionare.

6. Non vi è alcun dubbio però che in base ai risultati emersi dall’indagine conoscitiva, è sicuramente la categoria delle strutture ospedaliere medie ad aversi aggiudicato il primo posto in relazione alle eccellenze.

7. Le grandi strutture ospedaliere sono molto difficili da governare, per il diverso e più complesso sistema organizzativo rispetto alle medie strutture, anche perché nelle megastrutture convivono Dipartimenti ospedalieri con Cliniche universitarie per la ricerca, inoltre si trovano a dover gestire, organizzare, formare a vari livelli un enorme numero di Operatori. Monitorare le megastrutture, ovviamente è stato molto più difficile e complicato del previsto, ma i dati necessari per fotografare la reale situazione e formulare una scheda secondo noi affidabile e realistica li abbiamo raccolti egualmente.

8. Anche nei megaospedali esistono Reparti, Divisioni e Cliniche che funzionano molto bene e con punti di eccellenza; vanno oggettivamente anche riconosciuti tutti quei vantaggi che offrono le megastrutture rispetto alle medie ed alle piccole, soprattutto per la presenza di tutte o quasi tutte le discipline del Servizio Sanitario Pubblico Ospedaliero e per tutte le patologie ad altissimo livello di rischio. Ciò che invece abbiamo rilevato significativamente carente sono i servizi di primo intervento. Inoltre le grandi strutture, la cui missione aziendale dovrebbe fornire prestazioni di III° livello, sovente svolge anche funzioni di I° e II° livello , e ciò è difficilmente comprensibile in quanto comporta dispersione di mezzi ed energie

La Scienza Medica Operativa e la Ricerca Medico-Scientifica

Nel lungo e complesso lavoro profuso per la nostra indagine conoscitiva, siamo riusciti comunque ad avere conferma sulle motivazioni che inducono i ricercatori ad emigrare in paesi che meglio dell’Italia sanno apprezzare l’importanza della ricerca Medico-Scientifica. Il ricercatore nel nostro paese incontra difficoltà ancor prima di esercitare la professione, incominciando dal conseguimento del Diploma Statale. Dopo gli estenuanti tentativi per ottenere uno "spazio" di ricercatore dipendente nel Pubblico Servizio Sanitario, il primo stipendio lo potrà avere tra i 35 e i 40 anni di età con un trattamento economico mensile di 1.100-1.300 Euro, cioé 3 e più volte inferiore di diversi altri paesi membri dell'Europa.

I principali attori ed interlocutori per la realizzazione del progetto

"Diritto alla Salute per Tutti"

I principali attori ed interlocutori del complesso sistema Sanitario sono: il Potere Politico, le Istituzioni Sanitarie centrali e territoriali, gli Enti Locali, Enti Pubblici, le Associazioni di categoria, le Associazioni Medico-Scientifiche, il mondo della Ricerca, gli Operatori Sanitari, gli Erogatori diretti ed indiretti dei Servizi Sanitari, il Sindacato ed i Mass Media. Preso atto che alcune importanti patologie, che non decrescono le percentuali dei decessi, ma in alcuni casi come alcune Neoplasia la cui mortalità è in continua e costante ascesa,

Prima tappa in programma del Progetto

"Diritto alla Salute per Tutti"

1. Preso atto che unire le tematiche Socio-Sanitarie con la Cultura e l’Arte, come già sperimentato con la prima edizione del meeting 27-28/11/2004, abbiamo stabilito di mettere in campo una serie di iniziative collaterali come ad es.:l’accordo Socio-Culturale con il Soprano Costa Gabriella, Madrina del Progetto "Diritto alla Salute per Tutti", sottoscrivere protocolli di cooperazione con Compagnie Teatrali o con altre compagnie Artistiche e Culturali, coinvolgere nella realizzazione del Progetto altre associazioni di Volontariato Sociale, sottoscrivere accordi di collaborazione con organizzazioni mondiali di Assistenza e Beneficenza, realizzare iniziative Socio-Culturali finalizzate alla beneficenza per la raccolta di fondi da destinare alla ricerca Medico-Scientifica, nonché in sostegno delle popolazioni o di categorie di cittadini le cui precarietà siano considerate di assoluta priorità.

2. L’obiettivo di questo Progetto è di mettere a confronto a cadenze programmate il mondo delle conoscenze con le Istituzioni Sanitarie ed il Potere Politico, al fine di verificare, aggiornare e stabilire interventi ed azioni necessari da mettere in campo, tenendo sempre ben presenti le priorità.

3. Il Progetto è stato pensato ed elaborato sulla base del dettato costituzionale contenuto nell’Art. 32 della Costituzione italiana, con il preciso obbiettivo di migliorare il Servizio Sanitario Pubblico.

4. La realizzazione del Progetto "Diritto alla Salute per Tutti" dipende da come ed in che misura si riuscirà a convincere le Istituzioni Sanitarie ed il Potere Politico a prendere atto che: la prevenzione non costituisce affatto una spesa ma è un investimento sulla salute e sulla vita dei cittadini; destinare sufficienti ed adeguate risorse alla ricerca Medico-Scientifica non rappresenta un costo aggiuntivo, ma è un dovere morale, politico ed Istituzionale che serve a sottrarre alla morte quante più persone possibile da patologie killer, nonché per migliorare la breve vita a quanti vengono colpiti da neoplasie; le casistiche ed i centri epidemiologici hanno stabilito che gli screening programmati per la diagnosi precoce, in alcune patologia tumorale abbassa notevolmente il livello di mortalità. Infatti, gli screening di pap-test ed esami ecomammografici del tumore alla mammella ed all’utero sulle donne, hanno determinato una diminuzione dei decessi di circa il 70-80%; in fine l’accesso alle cure non può e non deve mai più essere discrezionale, in quanto é un diritto sociale fondamentale previsto dall’Art. 32 della costituzionale italiana.

Il Consiglio Direttivo ed il Presidente di MCE Rag. Giovanni Fiorentini, in collaborazione con il Consiglio Direttivo ed il Presidente di AIFAVIN Dott. Samuele Carosi, assicurano la determinazione e l’impegno necessari per ottenere maggiori garanzie sui fondamentali "Diritto alla Salute per Tutti".

Il Presidente Nazionale MCE Il Presidente Nazionale AIFAVIN

Rag. Giovanni Fiorentini Dott. Samuele Carosi

fonte: http://www.mce-aifavin.it/

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