23.07.2003
Lettera di Francesco Di Stefano (Centro Europa 7 srl)
indirizzata ai Parlamentari italiani
Con la presente, vogliamo richiamare la Sua attenzione, non soltanto sulla
nostra annosa vicenda, ma anche su un Suo più attento esame del D.D.L. Gasparri.
Come Lei ben sa, la nostra società , pur avendo vinto una gara dello Stato
Italiano nel luglio 1999 e avendo ricevuto la relativa concessione per una rete
televisiva nazionale, è praticamente impossibilitata ad operare, poiché non ha
ricevuto le frequenze, quelle stesse frequenze, utilizzate da un’altra societÃ
(Retequattro) che la gara l’ha persa.
Sono trascorsi ben quattro anni ormai e, grazie alla sentenza 466/2002 della
Corte Costituzionale dovremmo, finalmente, iniziare le trasmissioni dal 1
Gennaio 2004, se non venisse approvato il D.D.L. Gasparri.
Desideriamo informarLa, infatti, dei grandi disastri che questo D.D.L., se
mai diventasse legge dello Stato, arrecherebbe.
Il danno più grave si otterrebbe attraverso il ripristino dell’art. 15, che
venne emendato alla Camera dei Deputati.
Con la sua approvazione si dà la possibilità a Mediaset, che già raccoglie
pubblicità per circa 2.5 Mld di Euro, di raccoglierne per oltre 5 Mld di Euro.
Questa eventualità provocherebbe un vero terremoto nel settore della raccolta
pubblicitaria e dell’informazione nel nostro paese.
Mediaset, infatti, potrebbe comprare giornali, editarne di nuovi, offerti
gratuitamente con i costi coperti dalla sola pubblicità .
Potrebbe inoltre comprare radio, settimanali e raccogliere pubblicità per le
emittenti locali e per la pay-tv.
Lo scenario su esposto, comporta la scomparsa dei Centri Media
(organizzazioni che pianificano la pubblicità per conto del cliente).
La gestione dei budget pubblicitari e la relativa pianificazione sarebbero
appannaggio di un solo soggetto: Pubblitalia, che avrebbe il monopolio della
pubblicità radiotelevisiva e della carta stampata.
Pubblitalia eserciterebbe, quindi, un potere immenso nei confronti dei
clienti, molto più di quanto già abbia, pianificherebbe le campagne
pubblicitarie, prima di tutto sulle iniziative editoriali di Mediaset e del suo
proprietario e, successivamente, ove mai restasse qualcosa, su altre testate
inevitabilmente allineate.
Tutte le altre avranno vita durissima.
La libertà ed il pluralismo dell’informazione sarebbero quindi completamente
annullate, non più soltanto nel settore radiotelevisivo, ma anche in quello
della carta stampata.
L’informazione sarebbe gestita e condizionata da una sola persona.
A questo punto, l’azienda partito Mediaset avrebbe molta più forza per
realizzare il partito unico, spazzando via i partiti alleati.
La capacità di determinare chi viene eletto sarebbe grandissima e, tutto
questo nelle mani di una sola persona.
Ci sono altri gravi aspetti di incostituzionalità nel D.D.L. Gasparri:
1. il condono generalizzato per le emittenti che hanno perso la gara del
1999, con lo stravolgimento del diritto per cui, chi ha perso la gara può
continuare a trasmettere e, chi l’ha vinta, perde definitivamente tale
diritto;
2. l’incredibile imbroglio del digitale terrestre che, attraverso la
creazione da parte di Mediaset di reti virtuali, cioè senza utenza e con
copertura ridicola, pretende di superare le soglie antitrust stabilite dalla
Corte Costituzionale.
Noi, quindi, Le chiediamo, alla luce di quanto su esposto, di non contribuire
a creare un simile mostro, di non far diventare legge dello Stato il D.D.L.
Gasparri.
Nel ringraziarLa per l’attenzione prestata e per quello che potrà fare per
garantire la salvaguardia del pluralismo dell’informazione nel nostro paese,
cogliamo l’occasione per porgerLe distinti saluti.
CENTRO EUROPA 7 S.r.l.
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