Welfare Italia :: Lettere a Welfare :: Plaralismo televisivo e legalità Invia ad un amico Statistiche FAQ
9 Maggio 2025 Ven                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Plaralismo televisivo e legalità
23.07.2003

Lettera di Francesco Di Stefano (Centro Europa 7 srl) indirizzata ai Parlamentari italiani

Con la presente, vogliamo richiamare la Sua attenzione, non soltanto sulla nostra annosa vicenda, ma anche su un Suo più attento esame del D.D.L. Gasparri.

Come Lei ben sa, la nostra società, pur avendo vinto una gara dello Stato Italiano nel luglio 1999 e avendo ricevuto la relativa concessione per una rete televisiva nazionale, è praticamente impossibilitata ad operare, poiché non ha ricevuto le frequenze, quelle stesse frequenze, utilizzate da un’altra società (Retequattro) che la gara l’ha persa.

Sono trascorsi ben quattro anni ormai e, grazie alla sentenza 466/2002 della Corte Costituzionale dovremmo, finalmente, iniziare le trasmissioni dal 1 Gennaio 2004, se non venisse approvato il D.D.L. Gasparri.

Desideriamo informarLa, infatti, dei grandi disastri che questo D.D.L., se mai diventasse legge dello Stato, arrecherebbe.

Il danno più grave si otterrebbe attraverso il ripristino dell’art. 15, che venne emendato alla Camera dei Deputati.

Con la sua approvazione si dà la possibilità a Mediaset, che già raccoglie pubblicità per circa 2.5 Mld di Euro, di raccoglierne per oltre 5 Mld di Euro.

Questa eventualità provocherebbe un vero terremoto nel settore della raccolta pubblicitaria e dell’informazione nel nostro paese.

Mediaset, infatti, potrebbe comprare giornali, editarne di nuovi, offerti gratuitamente con i costi coperti dalla sola pubblicità.

Potrebbe inoltre comprare radio, settimanali e raccogliere pubblicità per le emittenti locali e per la pay-tv.

Lo scenario su esposto, comporta la scomparsa dei Centri Media (organizzazioni che pianificano la pubblicità per conto del cliente).

La gestione dei budget pubblicitari e la relativa pianificazione sarebbero appannaggio di un solo soggetto: Pubblitalia, che avrebbe il monopolio della pubblicità radiotelevisiva e della carta stampata.

Pubblitalia eserciterebbe, quindi, un potere immenso nei confronti dei clienti, molto più di quanto già abbia, pianificherebbe le campagne pubblicitarie, prima di tutto sulle iniziative editoriali di Mediaset e del suo proprietario e, successivamente, ove mai restasse qualcosa, su altre testate inevitabilmente allineate.

Tutte le altre avranno vita durissima.

La libertà ed il pluralismo dell’informazione sarebbero quindi completamente annullate, non più soltanto nel settore radiotelevisivo, ma anche in quello della carta stampata.

L’informazione sarebbe gestita e condizionata da una sola persona.

A questo punto, l’azienda partito Mediaset avrebbe molta più forza per realizzare il partito unico, spazzando via i partiti alleati.

La capacità di determinare chi viene eletto sarebbe grandissima e, tutto questo nelle mani di una sola persona.

Ci sono altri gravi aspetti di incostituzionalità nel D.D.L. Gasparri:

1. il condono generalizzato per le emittenti che hanno perso la gara del 1999, con lo stravolgimento del diritto per cui, chi ha perso la gara può continuare a trasmettere e, chi l’ha vinta, perde definitivamente tale diritto;

2. l’incredibile imbroglio del digitale terrestre che, attraverso la creazione da parte di Mediaset di reti virtuali, cioè senza utenza e con copertura ridicola, pretende di superare le soglie antitrust stabilite dalla Corte Costituzionale.

Noi, quindi, Le chiediamo, alla luce di quanto su esposto, di non contribuire a creare un simile mostro, di non far diventare legge dello Stato il D.D.L. Gasparri.

Nel ringraziarLa per l’attenzione prestata e per quello che potrà fare per garantire la salvaguardia del pluralismo dell’informazione nel nostro paese, cogliamo l’occasione per porgerLe distinti saluti.

CENTRO EUROPA 7 S.r.l.

Welfare Italia
Hits: 1856
Lettere a Welfare >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti