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PERCHE' NON VOTARE L'ACCORDO DEL 23 LUGLIO
28.09.2007

Dopo aver firmato con governo e padronato il protocollo del 23 luglio CGIL-CISL-UIL vogliono ora con una consultazione che non ha alcun valore vincolante, il cui risultato è già deciso, legittimare con una falsa democrazia una intesa in cui hanno vinto banchieri, confindustria e governo e perso lavoratori, precari e pensionati.

 

Assistiamo all’ennesima consultazione-truffa perché hanno già firmato e non cambierà niente. Viene proposta una consultazione senza regole e nessuna garanzia di regolarità.

 

Gli aventi diritto al voto tra lavoratori e pensionati sono oltre 35.000.000 e non è previsto nessun quorum per la validità della votazione. I seggi saranno gestiti da CGIL-CISL-UIL e si voterà anche nelle loro sedi.

 

Hanno già dichiarato che la partecipazione al voto sarà ritenuta un successo se risulterà dai loro verbali una affluenza intorno al 13% degli aventi diritto.

 

Partecipare al referendum significa solo legittimare una farsa di democrazia e nella sostanza legittimare la firma dell’accordo.

 

La democrazia sindacale è calpestata, ai lavoratori non è stata data la possibilità di decidere sulle proposte da presentare al governo, né è stato chiesto alla delegazione della CUB, presente alle trattative con il governo, di esprimersi prima di firmare.

 

La Cub, che ha partecipato agli incontri a Palazzo Chigi, non ha sottoscritto il protocollo su previdenza, lavoro e competitività perché:

1.      viene aumentata l’età pensionabile arrivando a peggiorare la legge Maroni.

2.      per i lavoratori che svolgono attività gravose o usuranti è previsto un intervento che riguarda solo 5.000 lavoratori, UNA PRESA IN GIRO!

3.      vengono ridotti i coefficienti per il calcolo della pensione penalizzando i futuri pensionati a partire da chi inizia oggi il lavoro.

4.      viene data l’elemosina alle pensioni basse (il 15% degli attuali pensionati) e che sarà rimangiata in breve tempo dall’aumento dei prezzi.

5.      mancata indicizzazione delle pensioni in essere che continuano a perdere potere di acquisto

6.  La parte del protocollo che riguarda gli ammortizzatori sociali è totalmente ininfluente rispetto alla esigenza di contrastare il lavoro precario e all’esigenza di interventi a sostegno del reddito.

In compenso il protocollo prevede ulteriori regali a Confindustria riducendo il compenso per  gli straordinari che costeranno meno del lavoro normale e aumentando il salario aziendale su cui non saranno versati i contributi previdenziali con un impatto negativo sui conti dell’Inps.

 

L’A.L. Cobas e la Cub propongono di boicottare il referendum di CGIL-CISL-UIL non partecipando né alle assemblee né al voto. Partecipare al referendum legittima la continuazione di una politica che penalizza lavoratori, pensionati e precari.

 

 

Basta con la falsa democrazia e gli accordi-truffa.

 

Riprendiamo le mobilitazioni per il:

1. rilancio della previdenza pubblica; contro l'aumento dell'età pensionabile; diritto alla pensione con 35 anni di contributi, calcolo per tutti al 2% annuo sulle ultime retribuzioni, rivalutazione automatica legata al costo della vita e alla dinamica salariale, recupero della perdita di potere d'acquisto.

2.lavoro stabile e reddito per tutti con la completa cancellazione delle tipologie contrattuali previste dal pacchetto Treu e dalla legge 30 stabilendo la centralità del lavoro a tempo indeterminato come forma tipica del lavoro subordinato.

3.sostegno al reddito per quanti si trovano privi di attività lavorativa o con un reddito inferiore a 8.000 euro e maggiori tutele per le lavoratrici.

 

Partecipiamo alla Sciopero Generale indetto dai sindacati di base per il 9 novembre per respingere i contenuti del protocollo e rivendicare la redistribuzione del reddito.

 

 A.L. COBAS – CUB provinciale

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