Promuovere una campagna nazionale contro il razzismo, per l’Arci è una vera priorità . Non passa giorno senza che, in tv o sui giornali, compaiano dichiarazioni sempre più pericolose e irresponsabili su immigrati e Rom. La politica sembra essersi convinta che su questo terreno si può riconquistare la fiducia dell’elettorato,al di là della collocazione culturale delle singole persone. Infatti la campagna di criminalizzazione dei migranti e dei Rom ha il ‘vantaggio’ di rivolgersi a tutti i
potenziali elettori: ricchi, poveri, di sinistra,
di destra o del famoso centro, a Nord come
a Sud. Indicando un nemico esterno, lo
straniero, lo zingaro, la politica evita di
porsi domande sulla propria crisi, sulla
forza che sta acquistando l’antipolitica e
sul perchè disagio sociale, frammentazione
e disaffezione stanno crescendo.
Ma è vero che costruendo quotidianamente
l’immagine dello straniero, del rumeno di
turno, come capro espiatorio si porrà rimedio
alla crisi di popolarità dei politici e dei
partiti, soprattutto di quelli del centro-sinistra?
Avere solleticato una nuova forte domanda
di sicurezza farà dimenticare i veri
problemi? Può darsi che la risposta sia
positiva e che gli italiani, davanti alla confusione
confusione
che regna, comincino a credere di
abitare in città insicure. Questo però difficilmente
porterà un solo voto al centro-sinistra,
che tanto si accanisce sugli immigrati
in qualità di paladino della ‘sicurezza neutrale’,
la sicurezza per i più deboli ‘nostrani’.
Ma soprattutto ciò che più inquieta è
che non ci sia consapevolezza che aver
spostato il discorso pubblico sull’immigrazione
attorno ai temi della legalità e sicurezza
avrà conseguenze sulle relazioni nei
quartieri e nelle città e, quindi, sulla sicurezza
dei nostri cittadini e cittadine.
Noi che siamo sempre stati dalla parte dei
più deboli e crediamo che non sia utile
dare della razzista alla vecchina che se la
prende con il lavavetri maleducato o con il
Rom che le fa paura, abbiamo la responsabilitÃ
di spiegare che il disagio sociale,
l’emarginazione che incontriamo per strada
può essere affrontata con intelligenza.
Dobbiamo farci carico di una grande campagna
antirazzista che sia costruita intorno
all’idea che le regole per la convivenza
scritte nella nostra Costituzione siano un
punto di riferimento fondamentale per tutti,
la migliore garanzia di sicurezza per chiunque
chiunque
viva nel nostro Paese. Una discussione
che va portata nelle scuole, per evitare
che ragazzi e ragazze siano vittime dei
messaggi razzisti, e nei quartieri, a partire
dai nostri circoli e dai luoghi di aggregazione
delle città . L’Arci oggi, di fronte a una
politica che ha perso la bussola, deve provare
a ricostruire le condizioni perché il
razzismo non passi.
Dobbiamo impedire che la criminalizzazione
dei migranti che oggi viene promossa
da ampi settori del centro sinistra e della
destra, venga interpretata da gruppi di cittadini
come il via libera per dare sfogo a
quelle pulsioni violente e razziste che in
Italia non sono mai scomparse.
Info: miraglia@arci.it