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La rosa sfogliata, il saluto di Giovanni Colombo |
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10.10.2007
La rosa sfogliata - la newsletter della Rosa bianca italiana - s'apre con la bella notizia: Grazia Villa è la nuova presidente nazionale. L'assemblea dei soci, riunitasi a Cesenatico durante la 27^ scuola di formazione, l'ha eletta all'unanimità , insieme con il nuovo consiglio nazionale.
Grazia è donna dalle molteplici qualità . Vive a Como dove esercita la professione di avvocato. E' stata una delle fondatrici della nostra associazione e ora, da presidente, sono certo che saprà infonderle slancio vitale. Grazia è speranza viva. Per questo, nel passaggio del testimone, ho voluto dedicarle una poesia di Emily Dickinson: " La speranza è una strana invenzione - un brevetto del cuore il cui moto è continuo ma instancabile - elettrico accessorio di cui non si sa niente - ma il suo impulso possente rafforza ogni valore."
Per incontrare Grazia e la sua energia c'è una prima occasione giovedì prossimo, 11 ottobre, dalle 18 alle 19.30, a Milano, presso la Fondazione Lazzati, Largo corsia dei Servi (metrò San Babila). Presiederà l'incontro organizzato da una serie di associazioni ( Città dell'uomo, Coordinamento 9 marzo, Il Graal, Gruppo Pace di S. Angelo, Gruppo Promozione Donna, La Rosa Bianca, Noi Siamo Chiesa, Pax Christi Milano) sul tema "Ragionando del bene comune: voci in libertà ". Ci ritroveremo a riflettere insieme, come prima del Family Day del maggio scorso, sulla laicità e sul bene comune alla vigilia della Settimana sociale dei cattolici italiani.
Questa è la mia ultima rosa sfogliata. D'ora in poi saranno Grazia e il nuovo consiglio nazionale a trasmettervi la newsletter associativa - per facilitare le comunicazioni, è indispensabile che tutti gli aderenti e gli interessati si iscrivano direttamente al sito www.rosabianca.org - mentre io continuerò a inviarvi, ogni tanto, qualche pensiero su Milano e dintorni.
I miei anni di presidenza sono passati come un soffio ma mi hanno segnato in profondità . Mi sono definitivamente convinto che vale la pena credere nel pensiero di "persone e comunità " (così ci hanno invitato a fare, con le loro splendide relazioni, i tre relatori di Cesenatico, Pizzolato, Nicoletti e Mancini) ma soprattutto che vale la pena viverlo. "Perché un pensiero cambi il mondo bisogna che cambi prima la vita di colui che lo esprime. Che lo cambi in esempio" così annotava nei suoi taccuini Albert Camus. Un certo giorno - me lo ricordo bene - stanco di un'agitazione senza movimento, ho deciso di incominciare sul serio la mia trasformazione (“sono io la materia prima”). Sono solo all’inizio… il cambiamento che mi attende è la più violenta delle avventure, bisogna aver visto una libellula tirarsi fuori dalla crisalide... il dubbio è quotidiano: ce la farò ad arrivare all'altra riva o finirò annegato? ... ma più forte del dubbio è il desiderio di autenticità ...e poi ci sono i primi tenui segnali: ho il coraggio di sentire ciò che accade dentro di me, non temo più di balbettare e di non avere ragione...
Mi fanno compagnia le parole di Rilke, che già conoscete ma che vi riscrivo:
Non devi attendere che Dio venga a te
E dica: Eccomi.
Un Dio che professi la sua forza non ha senso.
Devi sapere che Dio soffia in te come il vento
Sin dagli inizi,
e se il cuore ti brucia e non si vela,
c’è lui dentro, operante.
Grazie a tutti per questi sei anni di delirio e un saluto affettuoso come la torta della nonna
Giovanni
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Giovanni Colombo
consigliere comunale di Milano
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