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Avviso ai naviganti del nuovo PD (di G. Rodriguez)
10.10.2007
Pensando a cosa accadrà se tutto va bene, invitiamo Veltroni ed altri aspiranti "leader" del nuovo PD a trarre insegnamento dal passato per intraprendere speditamente il nuovo cammino. Dagli accadimenti nelle formazioni delle liste per le primarie dl 14 ottobre, non tutto sembra sia andato liscio, in specie nel sud dove si sa i poteri precostituiti sono duri a morire, ma confidiamo fermamente sulle iniziative che uomini di buona volontà stanno formalizzando per credere in una modernizzazione e cambiamento politico in chiave progressista,altrimenti saremmo già perdenti in partenza.

Volendo lanciare un messaggio a “Veltroni e compagni “ abbiamo l’esempio di Tony Blair che prese in mano un partito perdente e lo trasformò rapidamente in uno vincente realizzando cambiamenti basati sui valori del suo partito e che lo stesso ha sempre sostenuto. Questo si chiama cambiamento senza alcun sovvertimento, ma intuendo il cambiamento in atto nei rapporti tra la politica ed i cittadini, istituì nuovi concetti e metodi talmente elementari che l’elettorato senza alcuna alchimia politica e cripticità tipica dei politici al potere, comprese rapidamente seguendolo come un nuovo profeta della politica. Ora credo che Veltroni e compagni siano abbastanza saggi al punto di intuire anche loro quali sono le mosse e le innovazioni da attuare per il lancio del nuovo PD, e che io da semplice cittadino che vuole finalmente partecipare alla politica vorrei sottolineare e rammentare.

Bisogna raggiungere comunque una credibilità che il passato ha ridotto notevolmente, e per far ciò bisogna che assolutamente la gente creda nella determinazione del cambiamento. Questo dovrebbe essere il chiodo fisso di ogni giorno. Studiando obiettivi, strategia, tattica. Prima di esaminare i tre menzionati procedimenti ci vogliono facce nuove, senza alcuna passata compromissione, e mi pare che con la formazione delle liste si sia perseguito questo concetto, non dappertutto ancora, ma almeno c’é stata una ricerca allo scopo. Non basta tuttavia presentare facce nuove, ma cominciare a farle vedere nei posti chiave e nelle nuove idee, perché siano il motore del nuovo PD, attuando procedimenti ed iter partitico tenendo presente:

- Obiettivo: il potere, perché senza quello si va poco avanti.

- Strategia - é la parte più difficile per l’avveduta scelta e selezione delle cose da fare per davvero.

- Tattica - esige autorevolezza e sinergia di impegni, unita e disciplina.

Comunicazione dei messaggi e loro strategia: Alla sempre volubile risonanza critica dell’opinione pubblica deve corrispondere un messaggio chiaro, preciso, comprensibile non alla élite dell’elettorato, ma alla gente comune, a tutti, in modo che si arrivi a dimensioni inimmaginabili e recepite da gran parte della gente, e la risonanza sia pari alla creatività delle idee proposte nella strategia. Tanto per fare un esempio, perché non si é parlato del problema casa e caro affitti per tempo, nella passata campagna elettorale, e si é giunti solo ora? Non avevamo ingegneri, architetti, economisti immobiliari, sufficienti per fare un buon piano credibile, e farci invece superare al traguardo dalla trovata dell’abbattimento dell’Ici della parte avversa? Per non parlare di tasse, cunei fiscali(!?) in linguaggi poco chiari dove l’elettorato ha recepito solo il lato negativo del messaggio ? Argomenti e dibattiti su sanità pubblica, sui servizi, istruzione e criminalità sono sempre soffocati dalla spietata negatività dei media, perciò quando si affrontano occorre stabilire obiettivo, strategia e tattica, altrimenti é meglio lasciare perdere, ma individuare bensì un nucleo centrale sul quale risolvere con chiarezza soluzioni e messaggi, con sinergia di impegni e unità disciplinata. Se si punta ad esempio su un obiettivo primario come lo sviluppo economico come fece Blair, gli é stato più facile poi fargli digerire ad esempio la guerra in Iraq. La gente comune se vede più ospedali, più asili, più polizia in strada certamente comincia ad avere più partecipazione nelle decisioni politiche difficili, ed anche se sa che i politici usano raccontare fandonie, é anche più smaliziata a comprendere le cose che contano. Bisogna che assolutamente si capisca che l’opposizione tramite il suo leader ha in mano una enorme possibilità di gestione del rapporto con i media, e dall’altra parte troppo permissivi ad accettare voci fuori dal coro, e con un continuo mutare dei messaggi che divenivano confusi e poco chiari, si fa il gioco degli avversari politici, e per quel che ci riguarda dopo si é proseguito nell’errore. Altro esempio clamoroso di strategia negli obiettivi improvvisati e non studiati é stato “l’indulto”. Un pazzesco autogoal!!

In CONCLUSIONE come estremo e vincolante avviso ai naviganti ricorderei:

1) Obiettivo facile, credibile, semplice, centrato nella opinione pubblica.

2) Strategia su decisioni giuste e sentite facilmente gestite nel rapporto con i media, giorno per giorno, graduarla nel tempo con passo sicuro e progressivo nella loro realizzazione.

3) Tattica nello studiare il migliore rapporto di comunicazione costante con i media con linguaggio facile e comprensibile, perché sappiano che le idee sono nate dalle loro esigenze e problemi, rapportandoli sui progressi che si stanno perseguendo.

4) Costante ricerca di facce nuove e credibili, nella professione, nella moralità,nella visibilità possibilmente professionale a seconda degli obiettivi studiati e da perseguire.

E per concludere un PD che comprende questi concetti e vi resta fedele, non solo é destinato a mietere successi ma anche destinato alla gestione del potere con autorevolezza che ricordo nasce dalle cose ben concepite e ben realizzate. Auguri alle primarie, e che siano il primo successo del PD.

Giovanni Rodriguez, Napoli

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