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Il digiuno ( sawm) nel mese di Ramadam. di G.Cacciapuoti
13.10.2007

Il digiuno ( sawm) nel mese di Ramadam. di Giuliana Cacciapuoti. Uno dei cinque fondamenti dell'Islam, di forte impatto nell'immaginario occidentale, è il digiuno o  sawm, che si compie nel mese di Ramadan, mese del calendario lunare islamico, e per questa ragione con scadenza mobile: E' un atto di devozione, una prova di autocontrollo per tutti coloro che sono allevati in un ambito culturale islamico. A volte non credenti o non praticanti attuano il digiuno di Ramadan in omaggio alla loro appartenenza alla comunità islamica come segno spirituale e sostegno intellettuale, come simbolo di riconoscimento o adesione a un mondo.  Nei fatti il digiuno si attua astenedosi nelle ore di luce da cibo, bevande, profumi, sesso, fumo, da pensieri e atti  e comportamenti riprovevoli. Al tramonto dopo una speciale preghiera si può mangiare e bere senza problemi. Le notti del mese di Ramadan nei paesi islamici, dove si attuano orari speciali per negozi e uffici pubblici  sono molto speciali; la gente si incontra, si organizzano feste familiari e tra amici, e tutti si mostrano disponibili verso gli altri in ospitalità e cortesia.
Nel mese di Ramadan cade la lailat-al-qadr la notte in cui secondo la tradizione islamica Iddio fissa
il destino degli esseri umani per l'anno in corso, e che viene ricordata da una specifica Sura del Corano, che ricorda come :" La  Notte del destino  più bella di mille mesi, vi scendono gli angeli e
Spirito, col permesso di Dio,  a fissare ogni cosa, Notte di pace fino allo spuntare dell'aurora." La fine del diguino rituale del mese di Ramadan termina con una delle festività più sentite dai musulmani, l'Aid as-saghir, che quest'anno dovrebbe cadere  tra l'undici e il dodici ottobre; è sempre la fase di avvistamento lunare che determina l'incertezza della data. La preghiera collettiva per la conclusione del Ramadan, è il momento in cui si dovrà versare la zakah. Non è , o almeno non è solo un'elemosina o una beneficenza, ma uno dei fondamenti dell'Islam, atto doveroso e un obbligo sociale. Ogni cosa che si possiede appartiene a Dio e di conseguenza i poveri partecipano dei beni e degli introiti degli altri, e hanno diritto ad esigerne una parte. Ognuno versa quindi una  parte calcolata sui propri guadagni e risparmi come zakah. La somma raccolta, versata in genere prima della preghiera della fine del digiuno rituale, è utilizzata dalla comunità per finanziare attività diverse:dagli ambulatori che offrono assistenza sanitaria agli indigenti del Cairo, alle mense delle moschee in Campania, al sostegno delle campagne per l'ordine e la sicurezza islamica di alcuni stati magrebini.
In ogni modo il mese di Ramadan è un'esperienza significativa formativa per tutta la comunità musulmana e per i non musulmani accostarvisi con rispetto è opportunità di conoscere il senso profondo e spirituale di un sistema di vita e non solo una religione quale è l'Islam.
In conclusione alla vigilia della fine del sacro mese di Ramadan un augurio di buon 'Aid alle musulmane e musulmani in Italia, nuovi cittadini e nuove cittadine,nuovi soggetti politici protagonisti di scelte  percorsi e riconoscimento di valori comuni, tra tutti la laicità dello stato e il rispetto di diverse fedi e credi, del riconoscimento  di  autentiche pari opportunità.

Giuliana Cacciapuoti, professionista del "connecting knowledges" in ambito pubblico , del terzo settore e del privato sociale.Laureata in Lingue e civiltà Orientali all’Università di Napoli l’Orientale, ha studiato in Italia e all’estero specializzandosi in cultura arabo-islamica alle università di Tunisi e Leiden(NL). Ha lavorato nella cooperazione internazionale per i paesi del bacino del Mediterraneo. Master internazionale in" Genere migrazione e asilo" tiene annualmente un seminario presso la Cattedra di Diritto islamico della Facoltà di Studi arabo-islamici e del Mediterraneo Università l’ Orientale, sul tema delle tutele giuridiche delle nuove generazioni di cultura islamica , oltre a collaborare presso la stessa Università nei progetti di ricerca interdipartimentale sui temi della

cooperazione scientifica nel bacino Mediterraneo. Insegna in Master di mediazione culturale e mediazione dei conflitti realizzati dalle università degli studi di Napoli Federico II, l’Orientale e Suor Orsola Benincasa.Collabora sul tema dell’intercultura con i principali di ricerca centri italiani ed europei. E’ stata per sette anni consulente per l’Assessorato all’Immigrazione della Regione Campania occupandosi di istruzione e formazione contro la dispersione scolastica , di mediazione ed educazione interculturale, tutela socio-sanitaria, sperimentazione didattica per parlanti lingue extraeuropee. Attualmente è referente per le relazioni con istituzioni e terzo settore/ privato sociale dei paesi dell’ area euro-mediterranea per la progettazione e l’attuazione di progetti di cooperazione per l’Assessorato alle Politiche giovanili realizzati di concerto con L’Assessorato alle Politiche del Mediterraneo nella regione Campania.È coordinatrice transnazionale del network europeo "Women Empowerment Net"per dare nuove opportunità di promozione sociale e culturale attraverso l’inserimento lavorativo delle donne nei paesi dell’area est del Mediterraneo Grecia, Cipro Turchia e l’area del Medio Oriente.E’componente scientifica del progetto di cooperazione per le donne per l’Università di Nassirya –Iraq.Ha ideato e insegna "Comunicare con l’Islam" per i funzionari della pubblica amministrazione. Pubblica e cura testi, articoli, interventi per la stampa e new media, programmi radio e tvsul tema della relazione con l’Islam.Le principali attività in corso: Progetto GE.ST.I sperimentazione didattica per parlanti lingue extraeuropee, geografia storia e italiano per arabi e cinesi in collaborazione con l’Università l’Orientale, l’organizzazione scientifica e culturale del Festival internazionale della fotografia di Napoli sulle migrazioni per l’Associazione Extramondi con FIERI di Torino e Lo sguardo sull’Altro; la collaborazione scientifica con il" Consorzio Antico Borgo Orefici" sulla formazione e promozione della tradizione artigiana dell’arte orafa locale verso i paesi del Mediterraneo mirando allo sviluppo dell’alta formazione e della relazione commerciale con rapporti innovativi.

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