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| Urgente allarme per Gavino Ledda |
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29.10.2007
 Gentile Presidente Soru,
come un testimone fedele Le devo rendere merito per aver contribuito in maniera determinante a restituire alla verità interiore degli uomini, al bisogno di bellezza e di speranza, gli orizzonti creativi e indispensabili di un poeta pastore , .
Se questa è una storia che appartiene alla più alta modestia del racconto dell'uomo, Lei si è conquistato il titolo necessario per entrarvi, anche sommessamente ma imperiosamente, come colui che ha consentito al popolo sardo e all'umanità , attenta ricercatrice dei valori nascosti, di ricevere ancora tutti i doni ancora possibili della sensibilità e della profondità creativa. Quelli che forse più gelosamente custodisce la maturità più avanzata dell'uomo.
Ma io da testimone in fondo impotente Le devo segmalare il rischio che tutto questo progetto e speranza di ricevere doni preziosi, potrebbe subire.
Lei ha dato un impulso fondamentale, ma l'orgoglio che non si umilia e, forse più probabilmente, la distrazione di qualche Suo collaboratore stanno per creare condizioni di pericolo nascoste nelle necessità quotidiane più elementari.
Gavino ha vestito con grande passione i panni del maestro glottologo di tutte le scuole di ogni ordine e grado, per la missione in lingua sarda, sa limba, ed ha dedicato ore ed ore a colivare l'interesse e l'altrettanta passione di un gruppo di ragazzi del Liceo Atzuni di Sassari. E' nata già una scuola di recitazione e già quest'anno i ragazzi hanno tenuto al Teatro Pubblico di Sassari il primo atto di un dramma corale che richiama, con l'alternarsi delle polifonie, la necessità della pace sulle orme lasciate dagli uomini, come tracce insanguinate dell'avvicendarsi del loro passaggio sui terreni del mondo.
Tutto questo Gavino lo ha reallizzato andando avanti e indietro dal suo paesino, per giorni e settimane con una macchina che ha 19 anni ed ha rischiato di lasciarci la pelle per intossicazione da ossido di carbonio.
I fumi di scarico di un veleno che non perdona sono penetrati nell'abitacolo attraverso la consunzione ormai irrimediabile delle lamiere.
La menomazione dell'olfatto dovuta a un intervento pregresso ha reso impossibile la percezione del danno continuato e progressivo.
I mezzi economici molto ridotti hanno già ricevuto da Lei quel minimo di serenità che consente ad un uomo di ricomporre la propria dignità .
Ma nessuno h ancora soccorso Gavino per liberarlo dalla prigione di una provvidenza pubblica che invece di affrancarlo, lo imprigiona come uno schiavo.
L'altra sera è stato ospitato dalla trasmissione televisiva Le Invasioni Barbariche senza ricavarne altro che un viaggio pagato a Milano, perchè il terrore di perdere il beneficio della Bacchelli lo ha costretto al rifiuto di qualunque altro benchè minimo compenso.
Ripeto quindi la segnalazione e la preghiera perchè il Presidente Soru con la sensibilità che Gli appartiene sappia esercitare il ruolo di cui si devono vestire i padri delle comunità degli uomini.
Sappia sollecitare gli esperti tecnici di cui sicuramente la Regione dispone per restituire ai figli pubblici e preziosi dell'umanità in attesa, la piccola sapienza burocratica necessaria per ritornare ad essere uomini liberi nel loro paese, capaci di meritare, senza paura di condanne e di ricatti, i compensi onesti delle loro virtù di donare bellezza e consolazione, di rappresentare stimoli e modelli di vita.
Non può essere che ci si dimentichi che un poeta in età matura abbia bisogno di curarsi comunque e in particolare quando si è intossicato al punto di rischiare la pelle e possa permettersi di comprarsi un cinto per evitare il rischio di un ernia strozzata.
Presidente Soru io ho fiducia nella Sua vigilanza, e Le auguro di potersi circondare di collaboratori efficienti.
Gavino Ledda può regalare ancora molto alla Sardegna ed agli uomini.
Mettiamolo in condizione di accompagnarci ancora per lungo tempo.
Il mio compito di testimone da lontano, non potendo essere mecenate, finisce quì e si conclude con speranza.
Salvatore Sanna
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