Ancora due morti sul lavoro, uno nel bresciano e uno in Veneto.Incidente in un cantiere edile.Si chiamava Francesco Conforti, e aveva solo 26 anni, l'operaio morto oggi in un cantiere edile di Vezza d'Oglio, in alta Valcamonica (Brescia). Il ragazzo, residente a Edolo intorno alle 11,30 stava
lavorando da terra allo spostamento di una grossa gru. Le ruote del
mezzo lo hanno schiacciato, non lasciandogli scampo. Sul posto, 118,
vigili del fuoco, carabinieri e tecnici Asl.
Un operaio veneziano di 60 anni, Mario Pradissitto, e' morto questo
pomeriggio cadendo dal tetto di un capannone industriale, la cui
copertura in lamiera ha ceduto improvvisamente. L'incidente e'
avvenuto a San Michele al Tagliamento (Venezia), dove l'uomo
risiedeva, in una rimessa per
autocarri. L'uomo, dipendente di una ditta di coperture industriali
con sede a Fossalta di Portogruaro (Venezia), si trovava con altri due
colleghi sul tetto dello stabile per eseguire una riparazione. Gli
altri due operai sono rimasti illesi. Non si sa ancora per quale
motivo le lastre del tetto abbiano ceduto sotto il peso dell'operaio.
Le indagini dei carabinieri di Portogruaro e dello Spisal dovranno ora
verificare se effettivamente Pradissitto - come sembrerebbe emergere
dai primi riscontri investigativi - fosse privo di sistemi di
sicurezza.
L'altro giorno il figlio di Marco Bazzoni, rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza, 21 anni metalmeccanico ha detto al padre:
"Quasi quasi non vado al lavoro così sono sicuro di esserci stasera a
casa".
"Babbo fammi capire, tu sei un Rls (Rappresentante dei lavoratori per
la sicurezza), so quello che fai, so quanto scrivi e mi domando se
serve; ma chi vi da una mano in questa vostra battaglia? Il sindacato?
Anche ieri ne sono morti in 5 e il sindacato che risposte ha dato?
Nemmeno un comunicato, nemmeno uno sciopero, magari nazionale e se
penso che quando c'era il governo Berlusconi si scioperava su tutto,
oggi non bastano 5 morti al giorno".
"Mentre parla i miei occhi incrociano quelli di mia moglie, anche lei
in silenzio, lei che ha condiviso la mia e la nostra lotta perchè
finisca questa mattanza. Mio figlio ha 21 anni ed è metalmeccanico,
non lo avevo mai sentito così critico e amareggiato ed io non mi sono
mai sentito così, messo in silenzio, con risposte forzate sapendo che
in quel che dice vi è una forte, fortissima verità ".
"Viene davvero voglia di dire: basta!!! Ma chi te lo fa fare, ma, allo
stesso tempo mi dico, ci diciamo che dobbiamo insistere, dobbiamo
provarci anche solo pensando alla memoria di quelle morti bianche e
soprattutto per far sentire a questi ragazzi che non sono soli, che
non sono abbandonati a se stessi".
di franco modiglia