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Piacenza. Convegno nazionale sul PO
20.11.2007

Congresso nazionale del Po a Piacenza 23 e 24 novembre all’Expo."Senza regimazione del Po, il bacino fluviale è destinato al declino".Torchio: "La consulta del Po? Deve cambiare musica"."Non è più possibile proceder al buio, con studi, teorie e poca prassi: la Consulta del Po deve suonare una musica diversa, parlare di economia e sviluppo, di regimazione e di rilancio delle aree golenali. Non ci si può fermare solo all’aspetto ambientale e di mera conservazione, che allo stato attuale significa conservare un ambiente comunque degradato": con queste dure parole il presidente della Provincia di Cremona e coordinatore del Comitato di Consultazione, on. Giuseppe Torchio si prepara insieme al Vice Presidente, Agostino Alloni, ad affrontare il IV Congresso del Po.

Una eco che è giunta anche dalla Commissione territorio della Provincia, presieduta dal consigliere Massimiliano Sciaraffa ed in particolare , dai sindaci rivieraschi, come Giampaolo Dusi: "o si parla di navigazione o non ci stiamo".

A più di vent’anni dall’ultimo, datato 1985, la Consulta delle Province del Po, che riunisce le tredici province da Cuneo a Rovigo che agiscono lungo l’asta del fiume, organizza infatti il Quarto Congresso Nazionale del Po , dal titolo "Il fiume Po: una risorsa per l’Italia", che si terrà a Piacenza i prossimi venerdì 23 e sabato 24 novembre (www.ivcongressonazionaledelpo.it), al Piacenza Expo (Fraz. Le Mose, SS10).

L’appuntamento piacentino giunge a conclusione di una serie di sei momenti preparatori che si sono tenuti, quest’anno, in altrettanti capoluoghi di provincia che hanno giurisdizione sul fiume: Cremona, Mantova, Rovigo, Lodi, Torino, Parma.

In questi incontri, si sono approfonditi i principali temi che interessano il presente e il futuro del Grande Fiume, come l’uso plurimo delle acque, la valorizzazione del territorio, la difesa del suolo, la riqualificazione ambientale, gli usi delle acque, la Governance e la partecipazione, il sistema delle sicurezza territoriale.

L’occasione del Quarto Congresso Nazionale del Po darà vita a una Carta dei principi contenente gli orientamenti d’origine internazionale e le indicazioni di base per l’indirizzo delle politiche e le strategie d’intervento applicabili al Po.

E proprio su tale aspetto interverrà a Piacenza il coordinatore del Comitato di Consultazione dell’Autorità di Bacino e presidente della Provincia di Cremona, on. Giuseppe Torchio: "Se il Po è una questione europea per le infrazioni, come nel caso dei nitrati, deve esserlo anche per il riconoscimento della qualifica di Distretto Fluviale Europeo. Proprio nel momento in cui la Regione Lombardia, nella figura dell’assessore Cattaneo ha manifestato la volontà di rendere disponibili 100 milioni di euro per la regimazione del Po, in sinergia con Aipo, ed altrettanti o più (circa 150) sono quelli intergovernativi derivanti dai fondi Fas, con una somma anche in finanziaria per lo studio di fattibilità, sarebbe drammatico gettare tutto in acqua solo perché si dà una lettura naturalistica, parziale e non di sistema alle criticità del "grande fiume""

Ha concluso Torchio: "Non vi può essere una lettura parziale dei problemi del bacino del Po, dove vivono e lavorano ben 16 milioni di cittadini; economia ed ambiente devono essere i capisaldi di un progetto integrato di sistemazione multifuzionale o, meglio, di regimazione.

Ciò significa sfruttare la via d’acqua a fine trasportistici, con una duplice e positiva ricaduta ambientale: produzione di energia pulita con l’idroelettrico e meno polveri sottili in tutto il territorio grazie all’intermodalità ferro-acqua-gomma. Viceversa, se non si darà voce, in tal direzione, alla platea dei portatori di interessi e non solo al mondo accademico, si porranno le condizioni per il fallimento del progetto portato avanti dalla Consulta. Non possiamo arretrare su tali posizioni, proprio nel momento in cui Governo e Regione Lombardia hanno dato un loro primo parere positivo proprio sulla regimazione del Po.

Fonte. Provincia di Cremona

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