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Cefalonia breve storia d'un procedimento archiviato e uno apert
6.12.2007
Marcella De Negri, figlia del capitano Francesco fucilato a Cefalonia, ci aiuta a capire meglio le vicende legate alla strage di Cefalonia

*****

BREVE STORIA DEL PROCEDIMENTO APPENA ARCHIVIATO DEFINITIVAMENTE A MONACO DI BAVIERA E DELL'APERTURA DEL MEDESIMO PROCEDIMENTO PRESSO LA PROCURA MILITARE DI ROMA

Il procedimento archiviato definitivamente il 24 ottobre 07, con l'ordinanza del Presidente della Corte d'Appello della Baviera , Kaiser, è stato iniziato a Dortmund, sede della Procura speciale per il perseguimento dei crimini nazisti, dal P.M. Ulrich Maas,nel 2001, ed è poi stato "stralciato ", circa 3 anni fa, a Monaco per competenza territoriale. Il reato che si intendeva perseguire era la fucilazione dei 137 ufficiali della Divisione Acqui, alla Casetta Rossa, il 24 settembre 1943.

Mio padre era uno di questi ufficiali. Ho saputo di questo procedimento dalla stampa ed ho deciso di costituirmi parte civile nel 2005 , con un nipote che vive in Brasile e porta il nome di mio padre, Francesco De Negri.

Sono stata assistita da due avvocati, Gilberto Pagani, a Milano, e Michael Hofmann,a Monaco, che fanno parte dell'Associazione Avvocati Democratici Europei.

Il P.M. che se ne è occupato è stato dapprima il sostituto procuratore Kostantin Kuchenbauer , molto motivato. Ha fatto lui le rogatorie in Italia, appoggiandosi al Procuratore Militare di Roma Antonino Intelisano.

E' stato in seguito sostituito ( promosso ) e il procuratore capo Stern ha emesso personalmente l'ordinanza di archiviazione, famigerata, del 27 luglio 2006.

August Stern definiva, nella sua ordinanza di archiviazione gli italiani " traditori e quindi passibili di fucilazione poichè paragonabili ai disertori tedeschi".

. Ho fatto immediatamente, ricorso all'ordinanza di archiviazione Stern , di sapore decisamente hitleriano e assolutamente oltraggiosa, non solo per i massacrati di Cefalonia ma per tutti gli italiani, di oggi, che non potevano accettare nell'Europa unita del 2006, la decisione di un giudice che accoglieva , in toto, le tesi di Hitler.

L ' 8 febbraio 2007, il procuratore Generale della Baviera, Musiol, ha emesso una decisione di conferma dell'archiviazione, esprimendo il "rincrescimento" ( bedauern ) non le scuse ( entschuldigung ) suo e del procuratore capo Stern per il caso gli italiani si fossero offesi a causa dell'uso della parola "traditori" ( che però , essendo tra virgolette, non doveva a parer suo oltraggiare nessuno).

Come purtroppo sappiamo i tedeschi ( e anche noi ed altri paesi ) esprimono facilmente il "rammarico" per i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale, non " chiedono scusa ", perchè questo aprirebbe la via ad assunzione di responsabilità non volute e ad eventuali risarcimenti.

Ho fatto ricorso anche contro questa decisione. L'ordinanza di archiviazione definitiva, che chiude qualsiasi possibilità di giustizia per Cefalonia è arrivata il 24 0ttobre scorso.

Anche il procedimento in corso a Dortmund, per la grande strage di Cefalonia era stato archiviato dal P.M. Ulrich Maass, l'8 marzo 07.

Sul procedimento di Monaco ci sono stati anche un parere, pro -veritate, del prof. Giuliano Vassalli , molto bello e un parere , severo e appassionato, ma molto pessimista sul desiderio della magistratura tedesca di fare giustizia, dello storico tedesco Gerhard Schreiber.

Per me comunque è un parziale successo l' avere ottenuto, grazie alla mia presenza nel procedimento, tutti gli atti , circa 11.000 pagine, 20 faldoni , che serviranno agli storici per comprendere meglio e di più ciò che è successo a Cefalonia in quei terribili giorni.

Il mio motto è CONOSCERE PER NON DIMENTICARE, per il futuro PER I GIOVANI, PER LA PACE.

In questa mia battaglia, che ho iniziato molto sola, con i miei avvocati, ho poi avuto molto vicini: ANED Torino, con Primarosa Pia, che mi ha dato un aiuto costante e importantissimo,l'ANPI, l'Associazione Storia e Memoria, gli Istituti Storici della Resistenza di Novara, Genova, Reggio Emilia, Modena, in modo particolare , e molti parlamentari . Tutti questi si sono "fatti avanti da soli", con ben otto interrogazioni parlamentari e un interesse affettuoso e costante.

Anche il Quirinale, con il consigliere del presidente , Arrigo Levi, mi è stato molto vicino. E credo che la presenza di Napolitano a Cefalonia, il 25 aprile, dove ha parlato anche del processo di Monaco, abbia avuto un grande significato simbolico ed anche di solidarietà.

In quest'ultimo anno ho partecipato a tre grandi manifestazioni antifasciste in Germania, dedicate a Cefalonia.

La prima l' 8 dicembre a Monaco di Baviera. organizzata dal "GRUPPO DI LAVORO ITALO- TEDESCO CONTRO LA TRADIZIONE NAZISTA", costituito da giovani storici tedeschi ( di italiani non ne ho ancora conosciuto, mentre mi è stato molto vicino un giovane storico tedesco che lavora all'Istituto storico della Resistenza di Reggio Emilia, Matthias Durchfeld ).

L'8 dicembre è stata per me a Monaco una bellissima giornata, non solo perchè c'era il sole ma perchè c'erano molti giovani, tedeschi, motivati e antifascisti ( per loro, anche negli striscioni il FASCISMO NON è UN'OPINIONE, E' UN CRIMINE , il nazismo è CONTENUTO nel fascismo ), giovani storici che stanno insegnando ad altri giovani, la lotta contro il fascismo, anche per le generazioni future e per la PACE.

Già in quel giorno i giovani amici tedeschi ci avevano parlato della contromanifestazione che, dal 2002, il loro gruppo fa in occasione della annuale parata autocelebrativa dei Gebirgsjager, a Mittenwald, nel giorno di Pentecoste.

Mio fratello ed io avevamo dato la nostra incondizionata disponibilità a partecipare.

Quest'anno eravamo, diciamo così, gli "ospiti d'onore". Questo mi ha anche un poco inorgoglito poichè nel 2003 era stato ospite Amos Pampaloni, l'eroe di Cefalonia.

Con me e mio fratello ha partecipato a questa contromanifestazione , che il governo della Baviera ha vietato, anche Paola Fioretti figlia del col. Giovanni Battista Fioretti, capo di stato maggiore a Cefalonia ed anche lui fucilato alla Casetta Rossa, il 24 sett. 43.

Durante la parata dei Gebirgsjager, i massacratori dei soldati della Divisione Acqui a Cefalonia, abbiamo avuto la terribile sorpresa, con dolore cocente, di vedere deporre una corona da parte dei "nostri" alpini dell'Assoc.Naz.Alpini. , fianco a fianco anche agli alpini della Monterosa, la formazione della Repubblica Sociale Italiana.

A Mittenwald sono però successe anche cose belle e toccanti.

Alla riunione, sotto un grande tendone il 26 maggio mattina, erano presenti circa 300 giovani, venuti anche da lontano, molto solidali e motivati.

Abbiamo parlato mio fratello ed io , Paola Fioretti, Nikos Fokas, partigiano EAS/ELAM, che aiutò molto gli italiani che riuscirono a sfuggire allo sterminio e Richard Wadani, un disertore della Wehrmacht.

C'è stata poi, e questo è stato il momento ( durato moltissime ore ) più emozionante, della lettura dei nomi dei massacrati a Cefalonia, Kommeno e Lyngiadis, tutte località d'azione dei massacri dei Gebirgsjager.

La lettura è iniziata sabato pomeriggio, sospesa a notte per la pioggia violenta e ripresa alle 7 del mattino di domenica 27 maggio, il giorno di Pentecoste, il giorno della "glorificazione" del corpo dei massacratori.

Il 24 ottobre scorso sono stata poi invitata a Monaco , dalla Fondazione Rosa Luxemburg, ad un Convegno sul "Revisionismo giuridico a Monaco nel procedimento per Cefalonia ".

Il giorno dopo ho saputo dall'avv. Hofmann che il procedimento era stato definitivamente archiviato, dalla Corte d'Appello della Baviera, con l'ordinanza del presidente Kaiser.

QUINDI IN GERMANIA ORMAI TUTTO E' FINITO: NESSUNA GIUSTIZIA PER CEFALONIA.

Paola Fioretti ed io abbiamo presentato l'8 ottobre scorso un esposto alla Procura Militare di Roma, affinchè si aprisse un procedimento in Italia.

Il Procuratore Militare Antonio Intelisano ci ha subito risposto di avere già aperto il procedimento relativo.

Il 14 dicembre incontreremo, con il nostro avvocato Gilberto Pagani, il sostituto Procuratore dottor Tornatore, incaricato del procedimento.

La nostra è , anche, una battaglia contro il tempo: speriamo che non sia troppo tardi per ottenere un poco di giustizia, SIMBOLICA, per Cefalonia.

Marcella De Negri

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