9.12.2007
La nuova legge elettorale rispetti il maggioritario
Un appello per salvaguardare il principio maggioritario nella riforma
elettorale messa in cantiere da entrambi gli schieramenti del Parlamento. Lo
hanno predisposto e sottoscritto sulle pagine del Sole24Ore 34 personalitÃ
dell'economia e della cultura. «Il sistema maggioritario - afferma l'appello
- non è una forzatura ideologicamente imposta a un Paese riluttante ma, al
contrario, ha il favore dei cittadini nelle elezioni di Comuni, Province e
Regioni, a cui ha conferito trasparenza e stabilità di Governo».
Riceviamo e pubblichiamo l'appello firmato da studiosi e personalità della
cultura e dell'economia in favore di un sistema elettorale maggioritario.
*****
Ponendo fine ad anni di reciproca demonizzazione, in un quadro di mutuo
riconoscimento, i leader dei due maggiori partiti discutono di modifiche
della legge elettorale. Entrambi definiscono lodevolmente i loro partiti ³ a
vocazione maggioritaria²: ma questa non è compatibile con un sistema
proporzionale, che darebbe spazio a un "terzo polo", quindi a una democrazia
non bipolare ma "tripolare".
Del sistema proporzionale abbiamo sperimentato opacità , instabilità e
ingovernabilità : dissesti nei conti pubblici e lacerazione della correttezza
amministrativa ne segnarono l¹ultimo esito. La reazione è stata il sistema
maggioritario, voluto da milioni di elettori nel biennio 1992-93: nel
maggioritario, i partiti di cui quelli oggi guidati da Veltroni e da
Berlusconi sono il frutto maturo, hanno raccolto i propri consensi, al
maggioritario devono la propria esistenza.
Il sistema maggioritario non è una forzatura ideologicamente imposta ad un
Paese riluttante; al contrario, ha il favore degli elettori in Comuni,
Province e Regioni, a cui ha conferito trasparenza e stabilità di governo.
In sede nazionale, si è resa evidente la necessità di riforme: dai
regolamenti parlamentari, ai rimborsi elettorali, al bicameralismo, fino ai
poteri del premier di promuovere il ricorso anticipato alle urne, come in
Gran Bretagna, Germania, Spagna. Queste riforme, ritenute indispensabile
complemento del sistema proporzionale, sono lo stesse che renderebbero più
funzionale il sistema maggioritario.
Una legge elettorale non può essere disegnata su proiezioni di sondaggi
dell¹ultimo minuto, in funzione della durata di un Governo, o per
scongiurare un referendum: infatti essa definisce il quadro istituzionale, e
quindi influisce sulle politiche di bilancio, sui rapporti tra le parti
sociali, sulla partecipazione dei cittadini alla vita politica.
Veltroni e Berlusconi siano dunque coerenti con la storia e la natura dei
partiti che guidano. La legge elettorale sia garanzia di Governi non fatti e
disfatti dopo le elezioni, in Parlamento o nelle segreterie dei partiti, ma
scelti dagli elettori col proprio voto.
Roger Abravanel, Alberto Alesina, Giorgio Alpeggiani, Filippo Andreatta,
Augusto Barbera, Orlando Barocci, Tito Boeri, Angela Bono, Massimo
Bordignon, Pier Luigi Celli, Roberto D¹Alimonte, Alessandro De Nicola,
Franco Debenedetti, Sergio Erede, Domenico Fisichella, Gian Paolo Galli,
Ernesto Galli della Loggia, Francesco Giavazzi, Luigi Guiso, Piero Ignazi,
Gennaro Malgieri, Enzo Manes, Stefano Mauri, Angelo Panebianco, Sandro
Parendo, Vittorio Emanuele Parsi, Bruno Pavesi, Michele Salvati, Guido
Tabelloni, Andrea Tavecchio, Paola Tondelli, Sandro Trento, Marcello
Veneziani, Guido Roberto Vitale
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