Passi in avanti per la sicurezza sul luogo di lavoro di A.Panzeri. Panzeri: "Approvata la relazione Wilmott che impegnerà l'Europa a dare più impegnative risposte sul tema della salute e sicurezza" PASSI IN AVANTI PER LA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO. Panzeri: "Approvata la relazione Wilmott che impegnerà l'Europa a dare più impegnative risposte sul tema della salute e sicurezza"
Secondo le stime dell'OIL (Organizzazione internazionale lavoro), nell'Unione Europea circa 167.000 persone sono morte, nel 2006, causa un infortunio sul lavoro o malattie connesse all'attività lavorativa, per contro la Commissione europea ritiene che, ogni anno, 300.000 lavoratori subiscono un'invalidità permanente di gradi diversi.
Sulla base di questi dati allarmanti il Parlamento europeo si è posto con forza l'esigenza di mettere in campo una rinnovata strategia per la salute e la sicurezza suoi luoghi di lavoro.
In questo contesto si inquadra la relazione "Wilmott" approvata a Strasburgo martedì scorso. Il documento rappresenta un importante passo avanti in questa battaglia contro le morti e gli incidenti sul lavoro.
Innanzitutto nel fissare l'obiettivo principale di ridurre in media del 25% il numero degli infortuni sul lavoro, nell'Unione Europea, entro il 2014.
Le indicazioni approvate nel documento sono chiare. In primo luogo la proposta di liberare risorse sufficienti per i necessari investimenti atti a garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Gli Stati membri vengono invitati a prendere in considerazione l’adozione di incentivi finanziari per promuovere salute e sicurezza: sgravi fiscali o preferenza accordata nell'ambito della fase di appalto ad imprese sicure e aziende certificate dal punto di vista della salute e sicurezza.
In secondo luogo l'invito ad avvalersi appieno dei fondi comunitari esistenti per le questioni relative alla salute e alla sicurezza: sviluppo di una cultura della prevenzione, sensibilizzazione, formazione professionale, apprendimento per tutto l'arco della vita, riadattamento e reinserimento dei lavoratori a seguito di malattia professionale o incidente sul lavoro.
In terzo luogo l'importanza di garantire una migliore applicazione degli attuali strumenti legislativi in materia. Le misure da prendere necessariamente in considerazione devono comprendere requisiti minimi per la qualità dei servizi di prevenzione e di ispezione sul lavoro, sanzioni più severe, una migliore valutazione dell'attuazione della normativa, lo scambio di migliori prassi, il rafforzamento della cultura della prevenzione e dei sistemi di allarme preventivo, un maggiore coinvolgimento dei lavoratori sui luoghi di lavoro e il rafforzamento del ricorso ad accordi di dialogo sociale.
In questo quadro occorre puntare molto sulle ispezioni sul lavoro. La proposta è quella di aumentare il numero di ispettori del lavoro (almeno 1 ispettore ogni 10.000 lavoratori). Così come bisogna sempre più riconoscere che la prevenzione riveste un'importanza fondamentale.
Insomma la relazione impegna l'Europa a dare più impegnative risposte su questo tema della salute e sicurezza.
Spiace che altri aspetti, quali ad esempio il grande tema del lavoro precario, del mobbing, non siano stati tenuti in grande considerazione causa emendamenti soppressivi e approvati in aula con il concorso di popolari e liberali.
Non si è voluto comprendere che più il lavoro assume caratteristiche di precarietà e più diviene insicuro sotto tutti gli aspetti e che per questo bisogna tendere verso l'obiettivo di un lavoro più stabile e sicuro.
Tuttavia il complesso della relazione approvata è senza ombra di dubbio un buonissimo passo avanti.
Ora bisogna lavorare per darle attuazione e soprattutto operare perché incidenti come quello del dicembre scorso alla Thyssen Krupp a Torino non debbano e possano ripetersi.
Antonio Panzeri
deputato europeo