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Un PD che non scalda né cuore né menti (di P. Aceto)
23.01.2008
Intervento di Pietro Aceto, Cittadini per l\'Ulivo di Bologna

Un Pd *assonnato* che si sveglia soltanto per criticare qualche cattolico democratico che, più delle volte, con le stesse parole di Veltroni, esprime la sua solidarietà al Papa, non è certamente il partito dinamico ed entusiasmante che può raccogliere l\'eredità dell\'Ulivo.

Questo nuovo partito che contiene, al suo interno, alcuni elementi fautori di una *laicità spinta*, se non media per l\'integrazione e quindi il rispetto di tutte le culture, socialista, cattolica democratica ed ambientalista, che sono alla base della sua esistenza, è destinato al fallimento.

D\'altra parte un Pd che in questo momento drammatico per il suo Governo, si limita alle solite dichiarazioni di rito dei soliti noti non portando in piazza la gente, non scalda ne il cuore né le menti di aderenti e simpatizzanti.

Infine un partito che esclude, con una ipotetica *auto sufficienza*, gli alleati è agli antipodi dell\'Ulivo nato, invece, per includere tutti i soggetti politici del centrosinistra (senza trattino). In questa ottica c\'è solo da sperare che la fase costituente che si aprendo in questi giorni, in tutte città, con la formazione dei circoli del Pd, porti dei nuovi dirigenti, e non il lascito dei vecchi partiti, capaci di confrontarsi attivamente con le problematiche che investono le comunità locali, senza complessi di inferiorità nei confronti di chi ostacola l\'innovazione, al fine di dare una risposta convincente ai tanti interrogativi che, specialmente, le classi sociali meno agiate, pongono a tutte le forze politiche, in particolare a quelle che governano il nostro territorio.

In altre parole bisogna superare il vecchio *modello economico statalista*, ed imboccare la strada dell\'innovazione culturale, economica e politica al fine di non soccombere all\'ondata orientale (cinese, giapponese, indiana, ecc.) che la globalizzazione ci porta.

Alla luce di queste analisi un soggetto politico se vuole essere veramente Ulivista deve evitare la continuità con il passato, vale a dire, essere costituito, non da riciclati, ma da donne e uomini nuovi, pieni di talento e con tanta voglia *donarsi* per il bene della comunità.

Pietro Aceto, CpU Bologna

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