2.02.2008
Il clima cambia ed il petrolio finisce. Proposte per il Cantiere ambientale del Partito Democratico.
Si è tenuta nei giorni scorsi , fine gennaio 2008, la prima tappa del “Cantiere ambientale” del Partito Democratico piemontese, celebratasi in un gremito salone della sede del Consiglio regionale, a Torino, con l’incontro sul tema “Il clima cambia ed il petrolio finisce”, si è conclusa, dopo un articolato dibattito, all’insegna di una efficace provocazione del climatologo Luca Mercalli, uno dei relatori.
Mercalli, sottolineando l’odierna “temperatura primaverile a gennaio” e preannunciando una domenica ancora più mite, a conclusione del primo appuntamento del Cantiere ambientale del Pd subalpino, organizzato dal Gruppo consiliare regionale del Pd insieme all’Associazione per il partito democratico APD, ha invitato a spegnere qualcuna delle numerosissime lampadine accese dei fastosi lampadari in stile della sala Viglione, nel seicentesco Palazzo Lascaris.
Moderato dal caporedattore del TGR Rai del Piemonte Carlo Cerrato, l’incontro è stato presieduto da Marco Travaglini e Alessandro Bizjak del Gruppo consiliare regionale del Partito democratico. "Il problema dei mutamenti climatici ed energetico – hanno evidenziato, introducendo i lavori, i due consiglieri regionali del Pd- rappresentano uno dei principali macrotemi con cui dovrà necessariamente misurarsi la classe politica mondiale e quindi anche quella italiana e della nostra regione nel futuro prossimo" .
Mentre il previsto e atteso intervento del Presidente della Commissione Bilancio del Senato Enrico Morando è saltato, a causa di urgenti impegni del parlamentare, dovuti alla crisi di governo in atto, si sono avvicendati nel corso della mattinata numerosi relatori.
In ordine: Luca Mercalli (climatologo) Le variazioni climatiche già avvenute e quelle attese, con particolare riferimento all’impatto sul Piemonte, Angelo Tartaglia (docente Politecnico Torino) Azioni e proposte concrete per ridurre le emissioni inquinanti, Roberto Burlando (docente Università Torino-Dipartimento di Economia) Riscaldamento globale ed esaurimento dei combustibili fossili: la prospettiva economica, Nicola De Ruggiero (Assessore Ambiente Regione Piemonte) Le politiche della Regione Piemonte per ridurre le emissioni, Mauro Chianale (Vice Presidente Commissione Ambiente Camera) L’impegno dell’Italia per il rispetto degli obiettivi Merkel, Franco Gottero, Ipla, Istituto per le piante da legno e l’ambiente, Biomasse come opportunità per le economie montane.
“In Piemonte il 2007 è stato l’anno più caldo degli ultimi 150 anni” ha annunciato Luca Mercalli, sottolineando che si tratta di un trend di crescita in atto da più di 20 anni. “L’aumento della temperatura sulla terra è conclamato- ha detto il climatologo- e prosegue l’arretramento dei nostri ghiacciai. Il problema non è solo il clima, che è la punta dell’iceberg, il segnale dell’uso troppo intensivo delle risorse. Ma anche l’uso dell’acqua. Il territorio non è infinito. L’ambientalismo non è una questione di ideologia: tutti sottostiamo alle leggi dell’ambiente. E’ in gioco la sicurezza per il futuro. Le condizioni attuali non si possono stirare all’infinito, la coperta è troppo stretta. E’ ora di agire sul superfluo. Il petrolio finisce, certo, ma non possiamo andare tutti a legna. E non basterà l’energia solare. E’ il momento di incidere sugli sprechi. Siamo su un aereo a cui sta finendo il carburante e serve un atterraggio morbido”.
“Con l’evoluzione del contesto climatico e ambientale- ha detto il fisico Angelo Tartaglia - il problema dell’uso dell’energia è strategico per qualsiasi azione di governo. Al primo posto degli obiettivi da conseguire, così come individuati dall’Unione Europea, vi è la riduzione dei consumi globali del 20% entro il 2020. Il secondo obiettivo è arrivare a coprire, sempre entro tale data, almeno il 20% del fabbisogno energetico con fonti a basso impatto ambientale, sostituendo una pari quota di fonti ad alto impatto. Per questo è necessario incrementare l’efficienza energetica. Ma anche imbrigliare la crescita. In effetti una riduzione dei consumi del 20% in 12 anni corrisponde ad una riduzione media dell’1,9% all’anno. Se, però, si immagina un tasso di crescita del PIL, nello stesso periodo, dell’1% all’anno, allora la riduzione del fabbisogno energetico per unità di PIL diventa del 2,9% all’anno. L’efficienza energetica non può materialmente diventare infinita e i suoi miglioramenti hanno un costo. Insomma, riduzione dei consumi di energia e crescita continua del PIL sono incompatibili. I fronti su cui intervenire sono tre: industriale/produttivo;degli usi civili;dei trasporti. Le fonti su cui puntare sono solare, sorgenti idriche ed eoliche e biomasse”.
E parlando di biomasse come opportunità per le economie montane l’esperto di filiera foresta-legno e energia Franco Gottero dell’Ipla di Torino ha sottolineato che “i circa 900mila ettari di boschi del Piemonte, che coprono il 36% del territorio regionale e rappresentano così “il capitale” del patrimonio forestale, forniscono un “interesse”, effettivamente prelevabile, di 2,6 milioni di metri cubi all’anno, vale a dire di 4,8 metri cubi per ettaro l’anno”. “E’ interessante notare- ha aggiunto Gottero- che un quarto dei piemontesi già fa uso, in qualche modo, di legna, molta di importazione, per cucinare e scaldarsi. Ci sono, però, delle limitazioni di cui tenere conto: una parte della superficie forestale non è infrastrutturata, o è troppo giovane, o non è gestita. I boschi a gestioni attiva sono, infatti, il 60%. Considerando che il 77% dei prodotti forestali sono destinabili per scopi energetici, gestendo i boschi piemontesi si possono riscaldare ogni anno 40mila alloggi da 100 metri quadri. Dunque, le biomasse piemontesi possono essere un mattone per la soluzione del problema energetico, ma non possono essere risolutive. Possono rappresentare, però, una opportunità in più per le economie montane: per contrastare l’abbandono dell’ambiente di montagna, attivando lavoro, nuova imprenditoria giovanile e anche ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, attraverso la “gassificazione o la torrefazione” del legno, ad esempio. E valorizzando, così, il patrimonio boschivo, all’insegna di una sostenibilità economica delle filiere foreste legno. Il che non vuol dire “sfruttare” e bruciare i boschi, ma utilizzarli meglio e in modo sostenibile”.
“La Regione Piemonte– ha spiegato l’Assessore regionale all’Ambiente Nicola De Ruggiero -si è posta l’ambizioso obiettivo di proporre una nuova visione della politica per l’energia a livello territoriale, portando al centro dell’azione programmatica anche l’indipendenza energetica della regione, utilizzando fonti rinnovabili, come solare, eolico, geotermico e biomasse, anche, ad esempio, “gli escrementi dei maiali” . E affiancando ad esse un deciso aumento dell’efficienza dei sistemi energetici. Si è pensato di intervenire sia sotto forma di incentivazione, sia mediante provvedimenti normativi. Per quanto riguarda le incentivazioni, si prevede che la misura che più potrà incidere possa derivare dallo stanziamento di una consistente parte dei fondi europei di sviluppo regionale per gli anni 2007 – 2013 proprio nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, per un ammontare di circa 250 milioni di euro complessivi”.
post-comunicato incontro DEL PD a PALAZZO LASCARIS : Il clima cambia ed il petrolio finisce. Proposte per il Cantiere ambientale del Partito Democratico.
Fonte: Ufficio Stampa minervam@fastwebnet.it
|