3.02.2008
Giovedì 7 febbraio 2008, Nuovo Teatro Nuovo Agamennone uno spettacolo di Pino Carbone. In scena una vigorosa rilettura di un testo classico che, attraverso la tragedia greca rivisita, con spirito moderno e civile, le vicende del mito antico.
Da giovedì 7 febbraio 2008 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 17) il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, quale palcoscenico produttore in collaborazione con Milzacompressa e Damm Teatro, ospiterà , negli spazi della Sala Assoli, lo spettacolo Agamennone di Eschilo nella traduzione di Pasolini, una poderosa ed articolata rilettura di un testo classico ad opera del regista Pino Carbone, che firma, altresì, l’adattamento, le scene ed i costumi. Il suono è a cura di Giuseppe Stellato.
Da sempre il regista è fortemente interessato allo studio dei rapporti di potere e di sopraffazione, e la tragedia greca si presenta come una buona occasione per rivisitare, in una prospettiva civile, le vicende del mito antico.
La scelta di utilizzare la traduzione di Pasolini diviene necessaria per poter affrontare questa tragedia con spirito moderno e civile. Infatti, la tendenza linguistica di Pasolini è stata quella di modificare continuamente i toni sublimi in toni civili e la sua allusività è verso un ragionamento tutt’altro che mitico.
In scena cinque attori, Andrea de Goyzueta, Francesca De Nicolais, Riccardo Feola, Giovanni Prisco, Fabio Rossi, sempre presenti, sempre in una lenta, continua, attenta e, a tratti, energica attività , diventeranno di volta in volta i personaggi della tragedia eschilea.
I personaggi hanno esattamente la stessa età di chi li interpreta. Ragazzi, che nonostante il loro ruolo, scelgono di stare insieme per difendersi e protestare. Sono costretti a dei conflitti per portare a termine l’antica tragedia, unico linguaggio a loro consentito.
Una sorta di processo al Coro, "persona informata dei fatti", accusato di essere passivamente presente. Egli accetta la dinamica che, poi, ribalta, semplicemente attraversando lo spazio e cambiando di posto, ponendo, così, gli altri personaggi in una posizione ed una condizione di imputati costretti ad agire.
L’immagine iniziale altro non è altro che una condizione di snervante attesa, occupata da maschere, annoiate e stancamente attive, e da un cavallo sofferente. Il guardiano decide di iniziare la tragedia. Il cavallo, barbaramente massacrato su una spiaggia di Catania, trova la forza di annunciare, grazie ad un megafono, i tragici eventi.
Agamennone, Egisto, Cassandra e Clitennestra, seminudi perché colti di sorpresa, costruiscono ed occupano una barricata con tutto ciò che trovano in scena. Mangiano insieme, si raccontano storie e vomitano sul Coro la loro rabbia, oltre ai loro sputi ed un violento abbaiare di cani.
Il messaggero aziona il meccanismo tragico, a cui i personaggi possono accedere solo dopo essersi completamente bagnati e vestiti dei propri abiti grondanti. Questa dinamica porterà alla morte violenta di Agamennone e di Cassandra che, solo ora, ricordano i corpi martoriati di Pasolini e Giuliani. Queste immagini provocano un corto circuito che sancisce, nonostante la disperata opposizione di Egisto e Clitennestra, lo sgretolamento fino all’annullamento totale dello spettacolo.
Agamennone, uno spettacolo di Pino Carbone
Napoli, Nuovo Teatro Nuovo (Sala Assoli) – dal 7 al 17 febbraio 2008
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email botteghino@nuovoteatronuovo.it
Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali) e ore 18.00 (domenica
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