Fra circa un mese aprirà la stagione primavera estate alle isole Borromeo.Nei giorni scorsi sono apparsi su alcuni giornali articoli che sollecitavano l’apertura anticipata delle Isole Borromee e il prolungamento della stagione. A questo proposito, pur considerando questa eventualità come una ipotesi da verificare, è opportuno che si conosca la realtà dei giardini e delle proprietà dei Principi Borromeo sul lago Maggiore, per capire perché la stagione da anni inizia a marzo e finisce a ottobre.
Le isole con le loro piante rare e i fiori di inebriante bellezza, sono un’oasi dove ritrovare serenità e benessere e riscoprire, una volta ancora, il legame indissolubile dell’uomo con la natura, che con essa muta e si rigenera.
Ma la loro storia, per arrivare alla realtà odierna, è fatta di tanto lavoro e di tanto impegno da parte dell’uomo e della famiglia Borromeo che ha sempre sostenuto l’opera dei giardinieri, guidati da Gianfranco Giustina, tanto che l’anno scorso i giardini dell’Isola Bella sono stati eletti da una giuria qualificata come "i più belli d’Italia".
Cosa c’è dietro questo successo? Conosciamo un po’ di storia.
Le acque profonde del Lago Maggiore lasciano emergere una manciata di piccole isole seducenti. Perle verdi su un velluto azzurro.
I romani le conoscevano bene per quel loro clima mite, così insolito per una zona tanto vicina alle montagne piene di neve. Le battezzarono "insulae caniculares". Le piccole isole hanno poi preso il nome di Borromee.
Questa famiglia principesca le ambiva e le ottenne nei secoli in cui la difesa delle proprie terre era di importanza vitale e strategica. Le terre erano quelle intorno ad Arona ed i possibili invasori erano gli Svizzeri, ancor oggi sovrani della zona più settentrionale del Lago Maggiore.
Si era all'inizio del 1500 quando a Lancillotto Borromeo fu dato il compito di organizzare il baluardo sul lago. Una visita alle isole e rimase incantato dalla silhouette di quella che allora era chiamata Isola di S. Vittore, per una antica chiesina che richiamava fedeli da tutto il lago, un luogo ameno con poche case e coltivazioni di orti e ulivi. Per qualcuno era già l'Isola Grande, date le maggiori dimensioni rispetto alle altre vicine, oggi chiamate Isola Superiore o dei Pescatori e Isola Inferiore o Isola Bella. Discosta, vicino a Verbania, si trova l'Isola di S. Giovanni, dove soggiornò il grande Maestro Arturo Toscanini.
A quel tempo l'Isola di S. Vittore era di proprietà della Curia novarese che, con eccessiva prudenza, rifiutò di venderla ai Borromeo, concedendola però in enfiteusi con l'obbligo di continuare a tenere aperta al culto la chiesa.
Ma dopo un anno cedette alle pressanti richieste di demolizione della cappella, che dovette però essere ricostruita sull'Isola Inferiore, e di costruzione di una grande casa di villa", l'attuale maestoso palazzo subito circondato da piante e frutteti. In un scritto di Leandro Alberti del 1532 si legge di "un sontuoso palazzo circondato con un vago giardino".
Al 1500 risalgono quindi le prime strutture dei giardini e dei palazzi, concepiti entrambi come residenze estive della famiglia Borromeo.
La costruzione dei giardini ha avuto una impostazione conseguente a questa destinazione d’uso: anche la loro vita ha oltre 500 anni, quindi gli stessi necessitano di una manutenzione straordinaria, che deve essere fatta nella stagione invernale alle murature esterne, alle scalinate e alla parte strutturale.
I giardini come appaiono oggi risalgono a un impianto dato negli ultimi 50-60 anni, tale da dare un massimo splendore in primavera-estate.
In inverno infatti tutti i vasi con le fioriture stagionali vengono ritirati, mentre i giardini, che hanno avuto una pressione turistica notevole nei mesi primaverili ed estivi, hanno bisogno nella stagione invernale di una potatura degli alberi, delle siepi e di una manutenzione generale.
Come ipotesi, potrebbe essere data ai giardini una impostazione con fioriture invernali, piante adatte al clima d’inverno… ma bisognerebbe lavorare molto per rendere possibile l’apertura nei mesi freddi.
Oggi infatti in inverno le isole sono un cantiere: gli eventuali visitatori potrebbero solo vedere aiuole spoglie, giardini "smontati", piante ritirate in serra, lavori di manutenzione alle strutture esterne.
L’apertura prolungata delle isole potrebbe quindi essere valutata non in tempi immediati.
La famiglia Borromeo è grata al Signor Prefetto Domenico Cuttaia che in occasione della recente apertura dell’anno accademico ha accennato alle isole Borromee, alla loro importanza per il turismo e ha auspicato un prolungamento del calendario relativo alle iniziative concernenti le isole.
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