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QUALITY4CHILDREN
12.03.2008

QUALITY4CHILDREN Standard di qualità nell’accoglienza ai minori FRATELLI E SORELLE HANNO DIRITTO ALL’ASSISTENZA CONGIUNTA

SOS Villaggi dei Bambini lancia una petizione on-line per la piena applicazione del diritto di fratelli e sorelle a rimanere insieme in caso di affidamento extra-familiare

Quando vengono dati in affido a famiglie diverse da quella di origine, spesso fratelli e sorelle vengono separati. Le conseguenze di questa decisione sono traumatiche, come racconta Annachiara Bortolotti nel libro L’altra famiglia, storia della propria esperienza di bambina in affido, per oltre 16 anni, presso il Villaggio SOS di Trento: «I miei fratelli avrebbero dovuto raggiungermi presso la famiglia cui ero stata affidata, ma le cose sono andate diversamente. Prima li attendevo con ansia, avevo già preparato loro la camera con le mie cose più belle. Dopo mi ritrovai a odiarli, perché mi sentivo l’unica castigata in tutta quella situazione».

Eppure il diritto all’assistenza congiunta per fratelli e sorelle in affidamento extra-familiare è sancito, in Italia, in tre importanti leggi (L. 184/1983 «Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori», come modificata dalla L. 149/01; L. 176/1993 in ratifica ed esecuzione della «Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo»; L. 77/2003 in ratifica della «Convenzione di Strasburgo sull’esercizio dei diritti dei minori»), ed è ribadito in diversi provvedimenti giurisdizionali della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione. Inoltre, tale diritto è nuovamente considerato nella ricerca Quality4Children – Standard di qualità nell’accoglienza ai minori, e forma l’oggetto specifico dello standard n. 4:

«Fratelli e sorelle hanno diritto all’assistenza congiunta. Durante il processo di accoglienza nella struttura residenziale, fratelli e sorelle hanno diritto all’accoglienza congiunta. La separazione è prevista solo se ritenuta utile per il loro benessere. In tal caso, i contatti tra fratelli sono sempre assicurati purché non condizionino gli interessati in maniera negativa».

Tuttavia, questo fondamentale diritto è ancora applicato in modo residuale e discontinuo. Ecco perché durante il secondo dei 3 convegni che SOS Villaggi dei Bambini dedica a Quality4ChildrenualityQ zksjdfhskdjfhskdj jbjbjpoipoipoippoipoipoi – in programma il 12 e il 13 marzo all’Università degli Studi di Perugia e organizzato in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione – sarà lanciata una petizione on line affinché esso sia pienamente affermato ed applicato.

 

COSA CHIEDIAMO

Chiediamo la PIENA APPLICAZIONE delle norme vigenti che prevedono il diritto per i fratelli e le sorelle a rimanere insieme in caso di separazione degli stessi dal nucleo familiare biologico, a meno che non vi siano comprovate controindicazioni legate al benessere dei minori stessi e comunque nel rispetto del diritto all’ascolto dei minori come garantito dalle attuali normative

Chiediamo di realizzare il massimo rispetto di tali diritti attraverso:

- L’indicazione all’interno del Piano Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza affinché vengano creati Albi regionali di organismi accreditati per l’accoglienza di fratrie, anche numerose;

- La definizione a livello nazionale di "Linee guida per la definizione del migliore collocamento dei fratelli, se insieme o divisi, in caso di loro separazione dai genitori";

- Attività di monitoraggio da parte dell’Osservatorio Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza rispetto al collocamento dei fratelli, caso di loro separazione dai genitori.

- La predisposizione di azioni di sensibilizzazione dei Servizi, degli Enti Locali e della Magistratura di settore, sull’opportunità di favorire prioritariamente progetti di "accoglienza congiunta" di fratelli e sorelle;

- La promozione di buone prassi per l’effettivo ascolto dei minori ultradodicenni, sia in sede amministrativa che giudiziaria, anche proprio rispetto alla possibilità di restare uniti ai loro fratelli e sorelle.

A CHI LO CHIEDIAMO

Ai Membri della Commissione parlamentare per l’Infanzia

Ai Ministeri competenti (Giustizia – Politiche per la Famiglia – Diritti e Pari Opportunità – Solidarietà Sociale)

Alla Conferenza Stato-Regioni

Agli Assessorati Regionali per le Politiche Sociali e la Famiglia

All’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza

Al Consiglio Superiore della Magistratura

Ai Tribunali per i Minorenni

Le adesioni alla petizione saranno raccolte all’indirizzo http://affidofratelli.bambinisos.org

 

SOS Villaggi dei Bambini Onlus è un’organizzazione a respiro internazionale, impegnata sia nell’assistenza ai minori in difficoltà che nella prevenzione all’abbandono. In Italia lavora prevalentemente con l’affido familiare, mentre nei paesi in via di sviluppo promuove entrambi gli ambiti di intervento, ovvero assistenza e prevenzione. Da più di sessant’anni la famiglia SOS è impegnata in 132 paesi del mondo, aiuta ogni anno circa 60.000 minori orfani o abbandonati, così come un milione di persone  che rientrano nei suoi programmi integrati di sostegno ai minori e al loro contesto familiare: oltre all’accoglienza, sanità, si occupa di istruzione, formazione professionale e rafforzamento familiare. www.sositalia.it

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa SOS Villaggi dei Bambini

Igor Principe

Via Durazzo, 5

20134 Milano

tel. 02.55231564  fax 02.56804567

e-mail:igor.principe@sositalia.it

APPROFONDIMENTI

A) La prassi attuale

Nella prassi, quando vi è un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria che stabilisce una limitazione della potestà genitoriale con temporaneo allontanamento dei minori dal nucleo d’origine, i fratelli, soprattutto se si tratta di fratrie numerose, vengono sovente divisi tra diverse strutture d’accoglienza e/o famiglie affidatarie. Questo non solo quando vi sono motivi legati all’interesse dei minori ma anche perché i Servizi non reperiscono strutture adeguate ad accogliere minori di età diverse o perché le strutture di accoglienza non hanno i posti necessari per accogliere fratrie numerose. Chiediamo pertanto che vengano predisposti a livello regionale Albi di organismi accreditati per l’accoglienza di fratrie anche numerose all’interno della stessa comunità educativa o casa famiglia. Il collocamento congiunto, in ogni situazione in cui non vi siano ostacoli legati benessere dei bambini, permette di non aggiungere al trauma della separazione dai propri genitori, quello dell’allontanamento dai fratelli.

Ciò che ci chiediamo è che la decisione rispetto al collocamento sia presa sempre nell’interesse dei bambini coinvolti. Per la tutela prioritaria di tale interesse, chiediamo la definizione di linee guida che consentano, a seconda della situazione, di individuare il collocamento migliore dei bambini di una fratria.

 

b) L’esperienza personale

Annachiara Bortolotti è l’autrice di L’altra Famiglia – Storie e percorsi di affido al Villaggio SOS (Editori Curcu&Genovese). Il libro è nato dalla tesi di laurea di Annachiara in Scienza della Formazione, un lavoro basato sulla propria esperienza personale di ragazza affidata, per oltre 16 anni, al Villaggio SOS di Trento. Nel passaggio che segue, l’autrice racconta sensazioni e stati d’animo sulla promessa, poi negata, di ricongiungimento con i propri fratelli.

«Quando arrivai ad avere sette anni arrivò finalmente la notizia che aspettavo da tempo: i miei due fratelli mi avrebbero raggiunta al villaggio, e finalmente una parte di me si sarebbe unita a ciò che tanto desiderava. Era iniziata un’agitazione interiore, difficile da spiegare. Era l’incubo che finiva e mi sentivo talmente euforica che i pensieri che tempestavano la mia mente fino a qualche attimo prima vennero cancellati in un baleno. Cominciai a fare dei disegni per la camera che minuziosamente stavo preparando con cura per loro due. Misi i miei orsacchiotti più belli sui loro letti e attesi con impazienza quel grande momento che accompagnava i miei sogni tutte le notti. In teoria quella era l’unica favola che non stavo realmente vivendo, ero certa di quello che stava per avvenire perché lo staff del Villaggio mi aveva preparata adeguatamente a questo incontro. Ma purtroppo questa riunione non è mai avvenuta. Il Tribunale ha modificato la decisione e ha accettato la richiesta dei miei familiari e cioè che i miei fratelli rimanessero a casa loro. Peccato che abbiano deciso quando io ero già illusa e già pronta per accoglierli. Non hanno tenuto conto di una bambina che ansiosamente attendeva quel momento e non hanno avuto il tempo di smorzare la mia illusione. Da allora in poi la mia vita è cambiata: se prima li desideravo ardentemente, ora li odiavo completamente perché ho cominciato a sentirmi il brutto anatroccolo della situazione: l’unica castigata di questa circostanza».

Riferendosi allo Standard 4 della ricerca Q4C e, in generale, al diritto di fratelli e sorelle all’assistenza congiunta, Annachiara ha aggiunto:

«Da diretta protagonista di una situazione di affido e di una separazione dai miei fratelli biologici, credo sia fondamentale tenere unite persone della stessa famiglia naturale. Il rischio più grave per un bambino allontanato dalla propria famiglia e dalla propria parentela è proprio quello di non riuscire a coltivare in futuro relazioni importanti e salde con i propri fratelli biologici o con i propri genitori. Purtroppo posso affermarlo con certezza poiché è ciò che ho provato personalmente: avendo vissuto una vita lontana dai miei fratelli biologici, diversa per educazione e per cultura, è stato per me quasi impossibile riuscire a conciliare vite diverse e ad entrare in sintonia dopo anni di allontanamento. La separazione da loro mi impedisce ancora oggi di sentire un nesso ed un’affinità con i miei fratelli biologici e pure con la mamma naturale; ormai mi sono avvicinata ad altre persone, che sono cresciute con me e che reputo "miei fratelli". Anche per quanto riguarderà il prossimo futuro, ormai, ho fatto le mie scelte e preso le mie decisioni (condizionata ovviamente dalla disgregazione familiare che ho avuto), e mi rendo conto che non sarà più possibile arrivare ad un’unificazione familiare».

COS’E’ QUALITY4CHILDREN

Come si possono garantire e migliorare le chance di quei bambini e quei ragazzi che, non potendo crescere con i propri genitori biologici, vengono dati in affido? Come renderli individui indipendenti e responsabili, futuri membri attivi della società?

Per rispondere a queste domande SOS Villaggi dei Bambini, IFCO e FICE si sono unite in Quality4Children. L’obiettivo del progetto – sviluppare standard di qualità nel campo dell’affido extra-familiare – è stato raggiunto basandosi sull’esperienza diretta dei soggetti coinvolti nell’affido.

Al progetto hanno partecipato 32 Paesi europei. In ciascuno di essi è stato nominato un coordinatore nazionale, che ha guidato una squadra di esperti (medici, psicologi, pedagoghi, educatori) con il compito di raccogliere le migliori testimonianze. Per l’Italia il lavoro è stato svolto da Sos Italia Villaggi dei Bambini, che ha raccolto le esperienze dei suoi e di altri centri coinvolti nella tutela dell’infanzia. Il coordinamento è stato affidato al prof. Francesco Colizzi, psichiatra e psicoterapeuta.

A livello europeo sono state raccolte 320 testimonianze, 159 delle quali dai bambini e dai ragazzi coinvolti nei programmi di affido. Inoltre, è stata data voce alle loro famiglie biologiche e a quelle cui sono stati dati in affido. Su quei racconti e su quelle esperienze sono stati elaborati i 18 nuovi standard, che diverranno strumento di lavoro delle tre organizzazioni promotrici. Anche altri Paesi, tuttavia, hanno dichiarato l’intenzione di praticarli. In particolare, le Autorità per le questioni sociali giovanili di Svizzera, Paesi Bassi e Malta ne faranno la struttura dei rispettivi programmi per migliorare le pratiche dell’affido.

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