Bassolino faccia un passo indietro. Le dimissioni di Bassolino non sono un mio desiderio. Mi dispiace che una legislatura debba finire per le dimissioni di qualcuno, ma quando queste sono inevitabili è necessario, per riportare credibilità alle istituzioni, che chi ne ha la responsabilità faccia un passo avanti facendo un passo indietro.
Il mio pensiero è il pensiero dell’Italia dei Valori, una formazione politica con la testa sulle spalle, che non fa colpi di testa, né colpi di teatro, che ha posto un problema da tempo ed in tempi non sospetti, quando ancora le vicende processuali non attecchivano, e non è sulla vicenda processuale che intendiamo fare riferimento alle nostre richieste, ma anche perché sul piano personale ne resta francamente difficile, se non impossibile, immaginare un tornaconto personale di tipo economico su Bassolino. Non ho difficoltà a difendere la sua onorabilità sul piano personale.
Il problema è politico, e noi l’abbiamo posto in tempi non sospetti, sia non entrando nella giunta Bassolino, sia chiedendone le sue dimissioni quando scoppiò il caso rifiuti, e prima ancora che scoppiasse quello giudiziario.
Abbiamo preferito, e preferiamo ancora, cercare di convincere Bassolino ad assumersi le sue responsabilità , onde evitare di essere coinvolti con il centrodestra, ed essere accusati di tradimento e di collusione con il centrodestra, anche perché non siamo assolutamente d’accordo nel riportare questo governo regionale di centrodestra al posto di Bassolino, proprio perchè, per quanto riguarda i rifiuti, l’inizio d’ogni male nasce proprio e soprattutto dal centrodestra, e quindi non vorremo finire dalla padella alla brace.
Ecco perché abbiamo detto da una parte che è bene che si dimetta, dall’altra che non intendiamo partecipare alla sua compagine di giunta, perché non crediamo che questa giunta possa risolvere i problemi, e non possiamo accettare di essere considerati come quelli che passano dall’altra parte, perché dall’altra parte ci piace stare ancora meno.
Siamo convinti che con quest’opera di persuasione, politica e istituzionale, augurandoci anche con la vittoria che possiamo prendere al più presto, possiamo convincere il governatore a dimettersi. E’ chiaro che, tolto il momento dell’emergenza che egli invoca per giustificare le sue non dimissioni, se non vi dovesse provvedere, a mali estremi, estremi rimedi.
di Antonio di Pietro